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Pro-ana (2020) di Elisa Bisagni e Michele Facci – Recensione del libro

Elisa Bisagni e Michele Facci nel loro volume descrivono le comunità Pro-Ana, inneggianti alla magrezza, delineandone caratteristiche, storia e rischi

Di Ilaria Riboldi

Pubblicato il 01 Giu. 2022

Aggiornato il 08 Feb. 2024 14:49

Il libro Pro-Ana propone una visione d’insieme sul tema: accanto alle insidie del mondo del web e dei social media, vengono descritte le potenzialità insite nell’utilizzo di blog, piattaforme social e siti online, capaci di arricchire la comunicazione con chi soffre di disturbi dell’alimentazione.

 

Il testo scritto da Elisa Bisagni e Michele Facci, psicologi specializzati nella cura dei disturbi dell’alimentazione (DA) e in generale nel supporto all’adolescente e al suo ambiente familiare, rappresenta uno strumento prezioso nella scoperta di un mondo affascinante quanto complesso.

I disturbi dell’alimentazione, infatti, non solo raffigurano un ambito nel quale formazione e consapevolezza degli operatori raramente sono diffuse in modo adeguato e omogeneo, ma anche quadri cangianti in grado di trasformarsi al mutare del mondo esterno e della società.

Come ben ci spiegano i due autori nel Capitolo I, i disturbi alimentari costituiscono disturbi multifattoriali caratterizzati da molteplici componenti personali, familiari e socio-culturali che interagiscono e fungono da fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento.

Per fare un esempio, l’immagine corporea, ovvero il modo di percepire le proprie forme, riveste un ruolo principe nella genesi e nella definizione del disturbo alimentare, tanto che una sua alterazione è annoverata come elemento utile alla diagnosi nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (American Psychiatric Association). Ora, le aspettative sulla forma fisica, così come il concetto stesso di corpo femminile e maschile sono mutati nel corso del tempo e questo cambiamento, esacerbato dal bombardamento verificatosi attraverso i media, ha determinato profonde conseguenze su come la popolazione mondiale, e in particolare le giovani donne, percepiscono il proprio corpo. Nel corso degli ultimi 15 anni, l’imponente sviluppo dei social media ha influenzato in maniera esponenziale i vissuti di soddisfazione – insoddisfazione corporea.

Il libro è utile e fruibile sia da esperti nel settore quanto da utenti, familiari e amici desiderosi di fare qualche passo verso la comprensione dell’universo di chi soffre di disturbi alimentari e apprendere strategie utili alla prevenzione.

Giungendo al cuore del volume, Elisa Bisagni e Michele Facci ci descrivono le comunità Pro-Ana, inneggianti alla magrezza, delineandone caratteristiche, storia e rischi connessi, senza tralasciare un breve cenno anche ai meno noti siti Pro-Mia, dove Mia rappresenta uno stile alimentare di tipo bulimico.

La novità del libro Pro-Ana consistono nella visione d’insieme sul tema. Accanto alle insidie del mondo del web e dei social media, vengono descritte le potenzialità insite nell’utilizzo di blog, piattaforme social e siti online, capaci di arricchire la comunicazione con chi soffre di disturbi dell’alimentazione e in generale con adolescenti e giovani adulti. In un quadro diffuso di difficoltà comunicative, tutti questi strumenti vengono proposti come un’alternativa possibile alla solitudine e alla difficoltà di dar senso al mondo.

Tra le pagine, molti sono gli spunti di natura scientifica e i richiami a dati ricavabili dalla letteratura nazionale e internazionale, nonché ai risultati preliminari di uno studio condotto in prima persona dagli autori all’interno di alcune strutture residenziali per il trattamento dei disturbi alimentari.

Il libro, “vibrante e appassionato” come lo definisce la presidentessa del Coordinamento DCA, è anche pragmatico e concreto. Permette di far luce sul D.D.L 189/2019 relativo, tra le altre cose, alla gestione dei siti Pro-Ana e Pro-Mia. Non demonizza l’utilizzo dei social e del mondo del web, ma suggerisce nuove sfide. Sempre incoraggiando una collaborazione multidisciplinare nella gestione dei disturbi alimentari, propone la creazione, ad opera di esperti, di piattaforme accattivanti che rispondano ad alcuni bisogni fondamentali soddisfatti talvolta nei siti Pro-Ana, come l’ascolto e il supporto. È infatti inutile, se non dannoso, demolire questi spazi online senza fornire un’alternativa sana e positiva.

Gli autori, riportando esempi concreti di interventi di promozione del benessere psicologico e prevenzione dei disturbi dell’alimentazione, auspicano un consensus a livello nazionale e la creazione di linee guida sul tema Pro-Ana.

 

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