Il benessere soggettivo al giorno d’oggi è molto importante anche per gli adolescenti, in quanto accresce la loro autostima e contribuisce a uno sviluppo ottimale della loro salute fisica e mentale.
Lo studio del benessere soggettivo
Lo studio del benessere soggettivo (Subjective Well Being; SWB) è iniziato a partire da metà del XX secolo dopo che l’essere umano ha contemplato il concetto di felicità per moltissimi anni. Intorno agli anni ’70 il SBW è diventato uno dei principali obiettivi in economia e sociologia, sebbene gli studiosi abbiano opinioni differenti su tale concetto. I principali punti di vista sono tre. Il primo, adottato dai seguaci di Bradburn (1969), vede il benessere soggettivo come il risultato di un bilanciamento tra emozioni positive e negative, quando le emozioni positive sono maggiori, gli individui sperimentano maggiore benessere soggettivo. Il secondo vede invece il benessere soggettivo non solo come una forma di piacere e soddisfazione, ma anche come un’esperienza positiva all’interno della quale si utilizza il potenziale interno di ciascun individuo (Ryff, 1996). L’ultimo filone, abbracciato da Diener e i suoi successori, lo definiscono come un indicatore della soddisfazione della vita di ciascuno secondo determinati standard autodefiniti e della salute mentale (Diener & Suh, 2000).
Il benessere soggettivo a livello strutturale è composto principalmente dalle esperienze emotive, che comprendono sia quelle positive che quelle negative, e da una componente cognitiva che valuta queste ultime e la soddisfazione della propria vita per la maggior parte del tempo o in un determinato periodo di tempo (Cui, 2019). Altri studiosi hanno identificato invece tre componenti del benessere soggettivo: esperienze di emozioni positive, obiettivi stabiliti e partecipazione a svariate attività che arricchiscono la vita (Seligman, 2018).
La pressione, l’ansia e la depressione colpiscono molte persone oggi e ostacolano il miglioramento del benessere, soprattutto con il rapido sviluppo della società e la crescente concorrenza nel mondo del lavoro.
Come intervenire per migliorare il benessere soggettivo
Un possibile intervento per migliorare il benessere soggettivo delle persone è il metodo Positive Psychological Intervention (PPI) che include sia interventi focalizzati su un singolo fattore (per esempio, i punti di forza del carattere) sia su più fattori che possono contribuire ad accrescere il benessere personale (Schueller, 2014).
I ricercatori fino ad oggi hanno condotto numerosi studi per comprendere come può essere definita una vita felice, trovando che il materialismo, ovvero enfatizzare l’importanza di possedere cose materiali e grandi ricchezze, era sempre correlato negativamente al benessere soggettivo. Le persone che hanno più valori materialistici provano infatti più emozioni negative e sperimentano meno soddisfazioni durante il corso della propria vita (Dittmar & Hurst, 2018). Gli individui che sono concentrati sul denaro, l’immagine di sé e le preoccupazioni sullo status sociale non pensano al futuro e agli altri. Gli atti di altruismo possono invece essere un modo per incrementare il benessere soggettivo in quanto possono portare ad avere delle ricompense interne (Harman, 2014).
Benessere soggettivo e altruismo
L’altruismo implica prestare attenzione agli interessi degli altri senza considerare i propri interessi e senza cercare ricompense (Schlosser & Levy, 2016). Inoltre, costituisce la base del comportamento pro-sociale e ha tre principali caratteristiche: gli atti di altruismo sono destinati a dare agli altri qualcosa in termini di ricchezza, benessere emotivo, qualità della vita o salute fisica e mentale; non prevede la ricerca di ricompense e implica empatia, responsabilità sociale, fiducia interpersonale e socialità (Davis, 2015).
Il benessere soggettivo al giorno d’oggi è molto importante anche per gli adolescenti, in quanto accresce la loro autostima e contribuisce a uno sviluppo ottimale della loro salute fisica e mentale. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che con l’età il benessere soggettivo tende a diminuire causando diversi problemi che spesso si protraggono anche in età adulta.
Quindi, migliorare il loro benessere è molto importante e l’altruismo potrebbe contribuire a tale miglioramento, dato che in diversi studi è risultato correlare positivamente con il benessere soggettivo (Lu et al., 2019). Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che gli atteggiamenti e i comportamenti altruistici possono migliorare il sistema immunitario dei partecipanti e il loro benessere soggettivo. Haberman (2013) ha osservato che i livelli di benessere soggettivo erano più elevati tra gli anziani che partecipavano ad attività altruistiche, soprattutto intergenerazionali. Diverse ricerche hanno scoperto che l’altruismo degli adolescenti è un predittore significativo degli effetti del benessere soggettivo (Yang et al., 2019) e sembra che i comportamenti altruistici degli adolescenti messi in atto sulle piattaforme internet abbiano degli effetti positivi diretti e indiretti sul benessere soggettivo (Zheng et al., 2016).
Lu e colleghi, nel 2021, hanno condotto un Intervento Educativo Integrativo di Altruismo (IEIA) con l’obiettivo di verificare se potesse effettivamente migliorare il benessere degli adolescenti concentrandosi sui cambiamenti nel benessere soggettivo in due dimensioni: soddisfazione della vita ed esperienza emotiva. L’IEIA utilizzato era basato su diverse attività psicologiche integrate da attività pratiche, incontri di classe a tema, corsi e attività seguite da una formazione dei genitori e dalla creazione di piattaforme sociali per attività altruistiche. Il loro campione era costituito da 280 partecipanti (138 ragazzi e 142 ragazze; età media: 14,53 anni) a cui hanno somministrato la Multidimensional Students’ Life Satisfaction Scale (Huebner, 1994) che valuta cinque domini di soddisfazione della vita e la Scala della Felicità (Diener, 1984) per valutare le emozioni positive e negative prima e dopo l’intervento. I risultati del pre-test non mostrano differenze significative tra il gruppo di controllo, che non ha partecipato all’intervento, e quello sperimentale. Tuttavia, dopo l’intervento, la soddisfazione della vita e le emozioni positive del gruppo sperimentale in termini di amicizia, risultati accademici, libertà, risultati scolastici e sociali sono state valutate significativamente più alte di quelle del gruppo di controllo. Tali risultati mostrano quindi che un intervento sperimentale può migliorare la soddisfazione della vita e le emozioni positive degli adolescenti.
Conclusioni
In conclusione, l’altruismo può essere un modo efficace per migliorare il benessere soggettivo degli adolescenti. È necessario pertanto creare ambienti che favoriscano l’altruismo, arricchire i programmi di educazione altruistica, svolgere servizi di volontariato a beneficio degli altri ed esplorare costantemente nuove modalità di educazione altruistica che siano coerenti con le caratteristiche dello sviluppo fisico e mentale degli adolescenti; le risorse sociali possono essere un modo per aumentare la frequenza della partecipazione degli studenti in attività altruistiche.