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Gioventù smarrita. Restituire il futuro a una generazione incolpevole (2021) di Vincenzo Galasso – Recensione

Gioventù smarrita evidenzia come durante la pandemia i ragazzi siano stati considerati untori da tenere chiusi, isolati senza riconoscerne dolore e sacrifici

Di Lucilla Castrucci

Pubblicato il 28 Mar. 2022

Il libro Gioventù smarrita sottolinea la sofferenza psicologica dei giovani e come le misure adottate per il contenimento della pandemia abbiano acutizzato diverse loro problematiche.

 

Vincenzo Galasso, autore del saggio Gioventù smarrita edito da Egea-Bocconi e pubblicato ad ottobre 2021, è professore ordinario di economia all’Università Bocconi di Milano ed è inoltre direttore dell’unità di Analysis in Pension Economics del centro Baffi-CAREFIN Research Fellow al Center for Economic Policy Research (CERP) di Londra.

Galasso, partendo dalla sua esperienza personale come padre e come docente universitario, illustra nel suo libro la teoria fallace nata durante la pandemia covid, che un verso tratto dalla canzone Dotti, medici e sapienti di Edoardo Bennato riassume: questo giovane è malato / ha già troppo contagiato / deve essere isolato.

Il punto di vista del narratore è quello di chi si rende conto che, durante il periodo di emergenza sanitaria in Italia, ci si è giustamente preoccupati di salvaguardare la fragilità degli anziani, ma ci si è dimenticati dei giovani. I ragazzi sono stati considerati untori da tenere chiusi ed isolati. Spesso sono stati trattati come incoscienti e nessuno ha riconosciuto il loro senso di responsabilità, il loro dolore ed i loro sacrifici.

La narrazione è molto schietta, sottolinea le sofferenze psicologiche dei giovani e rivela come le misure adottate per contenere i contagi abbiano acutizzato diverse problematiche del mondo giovanile italiano. Già nel 2009 Galasso con la pubblicazione, insieme a Tito Boeri, del saggio Contro i giovani. Come l’Italia sta tradendo le nuove generazioni aveva messo in risalto come il nostro Paese non sia capace di investire abbastanza sul futuro delle nuove generazioni.

In questo nuovo saggio l’autore descrive tutte le antiche criticità, che sono state evidenziate dallo stato pandemico, che riguardano il sistema scolastico: dalla povertà educativa all’abbandono scolastico. L’introduzione della didattica a distanza non ha aiutato, ha messo in luce mancanze strutturali e di gestione ed ha aumento l’isolamento dei giovani. Galasso rimarca l’acutizzazione delle disuguaglianze ed il peggioramento del precariato giovanile. Molti giovani, con la pandemia, hanno avuto un’ulteriore difficoltà a trovare il primo impiego, altri hanno visto svanire la possibilità di poter continuare a lavorare.

L’Italia si trova oggi nella condizione di dover cambiare il suo modo d’investire, deve riuscire a garantire un futuro alle nuove generazioni.

L’analisi condotta dall’economista Galasso ben si sposa con i dati riportati al XXIII congresso nazionale virtuale della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf): i casi di depressione tra i giovani sono raddoppiati durante il periodo pandemico. L’epidemia e la sua gestione hanno tolto ai giovani punti di riferimento importanti, i ragazzi sono rimasti bloccati in casa, proprio nel momento della vita in cui ci si dovrebbe muovere per conquistare l’indipendenza.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Vincenzo Galasso (2021)  Gioventù smarrita. Restituire il futuro a una generazione incolpevole di Vincenzo Egea-Bocconi edizioni.
  • Benadì M.D. (2021) A un metro dal futuro. Speranze e paure di una gioventù sospesa. Edizioni Gruppo Abele
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