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Come il modello SCERTS offre nuovi orizzonti sull’autismo – Il Modello SCERTS: un approccio multicomprensivo per bambini con disturbo dell’autismo – Recensione

'Il Modello SCERTS' è un volume che presenta un modello flessibile, non programmatico e non esclusivo per la presa in carico del bambino con autismo

Di Giorgia Di Franco

Pubblicato il 15 Nov. 2021

Il libro Il Modello SCERTS: un approccio multicomprensivo per bambini con disturbo dell’autismo è il primo di due volumi e si incentra sulla valutazione del bambino con sindrome dello spettro autistico.

 

 Modello SCERTS è approccio globale e multidisciplinare realizzato da Barry M. Prizant, Amy M. Wetherby, Emily B. Rubin, Amy C. Laurent e Patrick Rydell e adattato al contesto italiano da Anne-Marie Hufty, Davide Protasi, Maria Pia Scipioni collaboratori del centro “Sinapsy” di Roma.

Alle spalle della realizzazione di questo modello, lo SCERTS si sviluppa sulla base di alcune necessità che altri modelli valutativi e terapeutici/riabilitativi non soddisfano: la funzionalità del bambino nei suoi diversi contesti insieme a tutte le variabili insite nell’ambiente.

Proprio sulla base di queste lacune, i ricercatori hanno inquadrato all’interno del modello tre dimensioni evolutive primarie che riguardano lo sviluppo del bambino, ovvero la comunicazione sociale (SC), la regolazione emotiva (ER) e il supporto transazionale (TS). Da queste tre aree trae origine anche l’acronimo SCERTS.

Solitamente, negli altri approcci educativi e terapeutici, le abilità sociali vengono insegnate in format educativi altamente strutturati, ripetitivi come in un addestramento, soprattutto durante le prime fasi di “abilitazione-riabilitazione”. All’interno del modello SCERTS viene data la priorità alla comunicazione sociale, alla regolazione emotiva e al supporto transazionale dove vengono coinvolti educatori, genitori e clinici così da avere un impatto positivo sullo sviluppo del bambino e sulla sua qualità di vita. In altre parole, questo modello mira alla presa in carico del bambino nella sua globalità e in tutti i suoi contesti di vita (casa, scuola, centri ricreativi, terapia e comunità sociale).

Il libro è sviluppato in modo che il lettore o il professionista si costruisca l’immagine del modello SCERTS man mano che procede con la lettura dei capitoli. Il testo è molto chiaro e specifico nei concetti così da rendersi digeribile anche per chi volesse conoscerne gli aspetti del modello senza però essere un professionista in ambito di valutazione psicologica. La parte del libro dedicata alla definizione di valutazione e assessment potrebbe risultare un po’ dispersivo per chi già possiede diverse conoscenze ma, nonostante il dilungarsi su aspetti noti per alcuni, gli autori mettono in risalto alcune indicazioni e suggerimenti operativi che possono emergere nella pratica dell’assessment.

L’aspetto più innovativo è che questo modello si pone di fornire a tutti i caregiver degli strumenti e delle strategie adattabili ad ogni contesto, quindi svincolati da setting o specifiche situazioni e ambienti, infatti, come si sottolinea nel libro, questo modello è flessibile, non programmatico e non esclusivo.

La flessibilità è data dal creare le condizioni che permettono al bambino con autismo di avere delle relazioni sociali soddisfacenti e raggiungere il migliore successo possibile sulla base delle sue possibilità non vincolato a una sequenza rigida di obiettivi da raggiungere.

La caratteristica di non essere un modello programmatico e non esclusivo si riferisce all’assenza di un programma specifico di apprendimento e all’opportunità, dove necessario, di inglobare in sé tutte le possibili strategie e metodologie usate nel campo dell’autismo.

L’unico modo in cui questo modello potrebbe essere definito strutturato è sulle indicazioni che possiamo ritrovare nel terzo capitolo del libro dove si dà spazio a vere e proprie linee guida per eseguire l’assessment. Proprio in questo capitolo viene sottolineato questo aspetto “Per ogni area gli obiettivi sono organizzati in base a tre stadi comunicativi – stadio di partner sociale, linguistico e conversazionale – a loro volta suddivisi in sotto-obiettivi ognuno con criteri specifici. Questo capitolo descrive nel dettaglio le schede di osservazione (SAP-O) e i loro criteri di utilizzo. Le schede sono riportate nell’appendice A di questo volume, e suggeriamo di averle sottomano durante la lettura di questo capitolo”

Il modello di valutazione SCERTS utilizza un approccio più qualitativo anziché quantitativo e standardizzato. Questo modo di proporsi, quindi, sembrerebbe essere utile in una fase secondaria durante il percorso di valutazione, cioè quando sulla base di una diagnosi già effettuata è importante stabilire il funzionamento dell’individuo per individuarne punti di forza e debolezza che possano servire da base per l’avvio della presa in carico da parte di tutte quelle figure che si occupano di riabilitazione.

L’utilizzo di questo modello permette di approcciarsi a un percorso di presa in carico in maniera diversa e senza particolari restrizioni o percorsi prestabiliti. Inoltre, permette di sperimentare e individuare nuovi modi di aiutare un bambino con autismo a migliorare i suoi punti di debolezza e raggiungere il massimo delle sue potenzialità, obiettivo che a volte si perde nella strutturazione rigida di un percorso di sostegno e abilitazione verso un’aspettativa di autonomia molto spesso particolarmente desiderata dai caregiver.

Questo libro, nello specifico questo modello, potrebbe essere un sostegno utile a tutti quei professionisti che possiedono un bagaglio di conoscenze sui diversi modelli di valutazione e sostegno nell’ambito dell’autismo solitamente applicati ma che vorrebbero innovare il modo di utilizzare tutte queste nozioni per sentirsi meno vincolati a rigidi protocolli.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Barry M. Prizant, Amy M. Wheterby, Emily Rubin, Amy C. Laurent, Patrick J. Rydell (2020). Il Modello SCERTS: un approccio multicomprensivo per bambini con disturbo dell’autismo. Edizioni Hogrefe.
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