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Mostri di casa (2021) di Eleonora Marton – Recensione

Con lo spegnersi della luce prendono forma le paure ed i timori del bambino e proprio alla paura del buio è dedicato il libro Mostri di casa

Di Debora Pannozzo

Pubblicato il 08 Set. 2021

L’albo illustrato Mostri di casa è dedicato a bambini della fascia di età 4-8 anni ed affronta la più comune paura che tormenta gli infanti durante lo sviluppo: il buio.

 

Il momento della nanna è generalmente vissuto con una certa dose di ansia, in quanto coincidente con la separazione dalle figure genitoriali ed associato all’ignoto.

Con lo spegnersi della luce prendono forma le paure ed i timori del bambino, che nel libro assumono le vesti dei mostri più disparati.

Ludovica, la protagonista della storia, presenta ai lettori i diversi mostri che abitano la sua casa, ciascuno con un proprio nome e ciascuno collocato in una specifica stanza.

L’ingresso, la cucina, il soggiorno, lo sgabuzzino, così come il bagno, la stanza degli ospiti e la soffitta durante le ore notturne ospitano i propri abitanti terrificanti.

Ogni mostro ha super-poteri specifici ma tutti sono accomunati dal fatto di essere malvagi ed in grado di catturare chiunque si trovi nel loro raggio d’azione.

La casa di Ludovica ha, però, due stanze dove i mostri non possono entrare: la camera da letto dei genitori e la sua stanza. Tali ambienti rappresentano “il posto sicuro”, dove gli umani possono conciliare il sonno senza essere disturbati dalle creature della notte.

Nel presentare nel dettaglio ciascun mostro Ludovica non riesce a capacitarsi di come la casa possa animarsi nel corso delle ore buie, mentre col sorgere del sole ogni cosa è al suo posto e dei mostri non c’è neppure l’ombra.

L’autrice riesce a tenere il lettore col fiato sospeso, utilizzando allo stesso tempo un tono scherzoso in grado di coinvolgere i bambini, che facilmente riescono ad immedesimarsi nella protagonista, in quanto possono proiettare nel testo le proprie paure.

La casa di ogni bambino di questa età è infestata da spaventosi mostri e ognuno potrà indicarlo nella pagina iniziale: dandogli un nome, il bambino viene aiutato ad annientare l’ignoto, rendendolo, gradualmente, meno terrificante.

Il finale porterà Ludovica a superare la paura del buio e dei mostri grazie ad un processo di disvelamento: quando una nuova creatura sembrava aver varcato la soglia della sua camera da letto, lo specchio le mostrerà che non si trattava null’altro che di lei stessa!

L’insight favorito dalla metacognizione porterà, dunque, la bambina a comprendere come Barabao, Sbobb, Cucinosauro, Gorgo, Walter, Tenebro e Spiro altro non erano che gli elettrodomestici e gli arredi della sua casa, ben conosciuti durante il giorno, ma che assumevano strane forme nella notte, complice il buio e la fantasia.

Ogni tappa dello sviluppo si caratterizza per paure tipiche, che si risolvono naturalmente se il bambino viene ascoltato, contenuto ed adeguatamente guidato dall’adulto e se si utilizza un linguaggio consono al suo livello intellettivo.

Mostri di casa rappresenta un utile strumento che genitori e professionisti possono utilizzare per guidare il bambino a vincere e neutralizzare la paura del buio e dei mostri.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Marton, E. Mostri di casa. 24 Ore Cultura.
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