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Benessere e resilienza nella longevità all’epoca del Covid-19 – Report dal XIV Convegno Nazionale di Psicologia dell’Invecchiamento

Il XIV Convegno Nazionale di Psicologia dell’Invecchiamento ha affrontato temi relativi al mondo del lavoro, alla reazione al Covid-19 e all'ageismo

Di Giulia Goldin

Pubblicato il 10 Giu. 2021

Il 29 Maggio si è tenuto il Convegno Nazionale organizzato dalla Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento (SIPI).

 

Anche quest’anno, come il precedente, è stata utilizzata la modalità a distanza tramite la piattaforma Zoom, con la possibilità di scegliere le sessioni tematiche di interesse attraverso la predisposizione di stanze parallele.

La giornata è stata un’occasione di confronto per i professionisti coinvolti a pieno titolo nella gestione pandemica nei servizi per anziani, attraverso la condivisione delle strategie adottate in questo anno faticoso, sia emotivamente che professionalmente. Una condizione, quella pandemica, che ci ha permesso sicuramente di riscoprire la resilienza dei nostri anziani, di valorizzare l’importante contributo degli operatori sanitari nel processo di cura ma anche, e soprattutto, di rivedere e riprogettare l’organizzazione delle residenze.

L’evento si è aperto con i saluti delle autorità tra cui quelli di David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, il quale ha sottolineato la necessità e l’urgenza di una maggiore presenza e rilevanza dello psicologo nell’area dell’invecchiamento.

Interessante è stato indubbiamente l’approccio multidisciplinare adottato, infatti oltre all’intervento di psicologi e psicoterapeuti si è potuto assistere anche a interessanti spunti di riflessione da parte di ingegneri e coach del lavoro. Infine, è stato possibile partecipare a una lectio magistralis tenuta da Alain Koskas, geropsicologo e Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni delle Persone Anziane (FIAPA), con sede a Parigi. Di seguito alcuni dei temi trattati.

Una squadra per la Psicologia dell’Invecchiamento

All’incontro sono intervenuti alcuni dei membri della Consulta di Coordinamento degli Enti di Psicologia dell’Invecchiamento dell’Ordine degli Psicologi del Veneto.

Una prima importante riflessione è stata quella della dott.ssa Cristina Ruaro, psicologa e psicoterapeuta presso il CRIC di Padova. La dottoressa, infatti, ha sottolineato come, nonostante vi sia un drammatico aumento dei casi di diagnosi di demenza giovanile, i servizi per questa tipologia di pazienti sono ancora carenti, con una tendenza a intervenire sul singolo.

La dott.ssa Federica Sandi, psicologa-psicoterapeuta e Consigliera Segretario presso l’Ordine degli Psicologi del Veneto, si è invece soffermata sulla mancata preparazione alla disabilità nei servizi per la terza età.

Impatto della longevità nel mondo del lavoro e passaggio generazionale nelle aziende familiari

Numerosi relatori si sono concentrati sull’importante ruolo ricoperto dagli operatori socio-sanitari durante l’emergenza pandemica, categoria spesso poco considerata e riconosciuta ma che, forse, per la prima volta si è sentita parte indispensabile di un gruppo di lavoro, riscoprendo la necessità di una solida partnership all’interno delle organizzazioni sanitarie. A tal proposito, è stato sottolineato più volte il compito dello psicologo di prendersi cura della triade, ovvero dell’anziano, dei familiari e del personale, gestendo e affrontando gli stress multipli a cui sono stati sottoposti anche questi ultimi.

Ampio spazio, nel corso del Convegno, è stato dato all’impatto della longevità nel mondo del lavoro, sempre più caratterizzato da una densità di over 50 e fenomeni di intergenerazionalità. Questo scenario mette in luce la necessità di interventi strutturati quali strategie di Age Management e attività di mentoring.

Infine, l’ingegnere Claudio Manca, mentore e senior advisor presso Futuro Desiderato s.r.l., si è concentrato sul fenomeno del passaggio generazionale, ovvero quel momento delicato della vita di un’azienda familiare in cui l’imprenditore lascia il posto all’erede, spesso impreparato. Emergono da una parte l’utilità di un allontanamento graduale dell’imprenditore dalle attività aziendali e dall’altra un percorso precostituito di accompagnamento delle nuove leve in azienda.

La reazione emotiva e cognitiva degli anziani nella situazione di stress legata al Covid-19

Nel corso dell’ultimo anno sono state condotte numerose ricerche volte a indagare l’impatto dello stress causato dall’emergenza sanitaria sugli aspetti emotivi e cognitivi degli anziani, sia sani che con decadimento cognitivo.

Dagli studi presentati al Convegno emerge negli anziani sani un maggiore benessere emotivo rispetto ai giovani, confermando ancora una volta la Teoria della Selettività Socio-Emotiva di Carstensen e colleghi (2003).

Nei servizi residenziali, la cessazione delle tipiche attività riabilitative di tipo educativo, fisioterapico e cognitivo ha avuto una forte influenza sulla qualità di vita e sullo stato di salute psico-fisica dei residenti anziani. All’interno delle RSA, infatti, al fine di contenere i contagi e preservare la vita degli ospiti sono state adottate misure di isolamento. I risultati mostrano un peggioramento dello stato cognitivo, della motricità e dell’autonomia degli anziani, sottolineando l’importante contributo delle attività di stimolazione e riabilitazione normalmente proposte.

Discriminazioni e abusi legati all’età

Alain Koskas, geropsicologo e Presidente della FIAPA, ha delineato i principali obiettivi della Federazione e analizzato in particolare gli abusi finanziari, presi solitamente poco in considerazione.

Lo scopo principale della FIAPA è la difesa dei diritti degli anziani attraverso la lotta contro l’ageismo e la prevenzione degli abusi.

Per quanto riguarda le truffe finanziarie, esse costituiscono il 25% del totale dei maltrattamenti verso gli over 65 e il 13% dei casi denunciati in istituto (Koskas et al., 2011).

Risulta quindi indispensabile affrontare il fenomeno attraverso la condivisione di un vocabolario comune e la predisposizione di una formazione specifica per professioni sanitarie, avvocati, forze dell’ordine e cittadinanza stessa, al fine di sensibilizzarli al problema.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Carstensen, L. L., Fung, H. H., & Charles, S. T. (2003). Socioemotional selectivity theory and the regulation of emotion in the second half of life. Motivation and emotion, 27(2), 103-123.
  • Koskas, A., Desjardins, V., Médioni, J. P., & Delevoye, J. P. (2011). Rapport de la mission sur la maltraitance financière à l'égard des personnes âgées dans les établissements sanitaires, sociaux et médico-sociaux. Médiateur de la république.
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