Nella stanza dei sogni è un’opera emozionante e coinvolgente. Lo psicoanalista Pietro Roberto Goisis si mette a nudo e con straordinaria maestria apre le porte del suo studio. Cosa accade una volta varcata quella soglia?
Lo psicoanalista Pietro Roberto Goisis si mette a nudo e con straordinaria maestria apre le porte del suo studio, ci conduce dietro le quinte dei colloqui con i suoi pazienti e, prendendoci per mano, ci accompagna proprio lì, in quella stanza. Cosa accade una volta varcata quella soglia? Quali sono le narrazioni, i pensieri, le emozioni che caratterizzano l’analista? E i pazienti? Alternando la narrazione in prima persona, alla voce dei pazienti, veniamo accompagnati in un viaggio fatto di incontri, di prime volte, di attese, di scoperte, di emozioni e sentimenti.
I primi capitoli affrontano il tema del primo incontro tra analista e paziente, dando voce alla storia di Anita, Alessandra e Simona, e il tema dell’adolescenza con le narrazioni di Annibale, Greta, Antonio e Matteo. I capitoli successivi trattano temi universali come il senso della vita, il suicidio, la morte, l’omosessualità, il cambiamento e la crescita, non solo del paziente ma anche del terapeuta nel corso della pratica clinica. Il racconto di stralci di vita dell’autore si alterna alle storie dei pazienti offrendo una lettura scorrevole, profonda, toccante. La narrazione porta il lettore ad empatizzare profondamente con ogni singola voce, provando emozioni di dolore e sorpresa, gioia e commozione. Emergono la complicità, l’energia e il potere dell’incontro tra due persone che si parlano intimamente e si trasformano. Affiorano le riflessioni, i dubbi e le emozioni di un analista appassionato, profondamente umano. Per essere aiutati i pazienti hanno bisogno di affezionarsi al proprio terapeuta ma è altrettanto importante che il terapeuta voglia bene a chi si accomoda di fronte a lui.
Cosa accade quando una terapia giunge al termine? Come si salutano analista e paziente? Cosa si dicono? La parte finale del libro è dedicata proprio alle chiusure, ai saluti, agli arrivederci, agli addii attraverso le storie di Sara, Paula ed Eleonora. Citando l’autore per poter aiutare chi giunge in terapia a riscrivere la propria storia è necessario raggiungere un altissimo livello di intimità relazionale, a volte addirittura paragonabile a quello di un legame affettivo; quando poi la persona esce per sempre dalla vita del terapeuta è come se un figlio che è stato amorevolmente accompagnato nella crescita, se ne andasse di casa “orgoglio e dispiacere al tempo stesso”. Il paziente, che si prepara a salutare il proprio analista, sa che il viaggio della vita continua con maggiori consapevolezze, un nuovo equilibrio e con la voce del proprio terapeuta dentro di sé che riecheggia amorevolmente, in una sorta di dialogo interno, lungo le strade della vita.
Trasparenza e autenticità accompagnano tutta la narrazione rendendo l’opera una guida preziosa per tutti, un libro da leggere più volte, su cui continuare a riflettere nel tempo.