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L’applicazione della DBT nel contesto scolastico

Negli ultimi anni differenti ricercatori hanno sperimentato l’applicazione della DBT in popolazioni di adolescenti all’interno del contesto scolastico

Di Marta Chemello

Pubblicato il 22 Feb. 2021

Le applicazioni della DBT all’interno del contesto scolastico sono molteplici, includendo sia gli adolescenti sia gli insegnanti, e permettono di guidare i ragazzi nel delicato periodo di crescita e di promuovere adeguate competenze personali e professionali.

Marta Chemello – OPEN SCHOOL, Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Mestre

 

La DBT (Terapia Dialettico Comportamentale) negli ultimi anni si è affermata come trattamento d’elezione per il Disturbo di Personalità Borderline poiché la disregolazione emotiva appare centrale nel generare e mantenere alcuni comportamenti disadattivi quali autolesività, tentativi di suicidio e difficoltà interpersonali.

In adolescenza la disregolazione emotiva sembra essere un terreno fertile per l’insorgere di problematiche quali disturbi d’ansia, impulsività e aggressività patologiche, disturbi del comportamento alimentare, depressione e comportamenti disadattivi, difficoltà relazionali e comportamenti autolesivi (Rathus e Miller, 2016).

Negli ultimi anni differenti ricercatori hanno sperimentato l’applicazione della DBT in popolazioni di adolescenti all’interno del contesto scolastico.

Richard e colleghi (2013) hanno proposto l’applicazione della DBT in gruppi di rieducazione organizzati per alunni che abbiano infranto le norme scolastiche; in tale contesto l’obiettivo è quello di ridurre i comportamenti-problema entro un tempo di permanenza massimo di 90 giorni per poi tornare alla scuola di appartenenza; tuttavia, applicando i programmi d’intervento standard i livelli di ricaduta rimanevano piuttosto elevati. Il DBT skills training generalmente utilizzato nella popolazione adulta è stato quindi riadattato per gli adolescenti e chiamato “Teen Talk”. Tale programma prevede la realizzazione di gruppi composti da 4-6 studenti, tutti del medesimo sesso; gli incontri hanno una cadenza bisettimanale e durano 45-50 minuti.

Ciò che emerge al termine dell’implementazione di questo programma è come la frequenza dei comportamenti-problema si sia ridotta sia nel gruppo sperimentale che in quello di controllo; in particolare nel primo emergono specifiche aree di miglioramento quali aggressività, comportamento e iperattività. Inoltre i genitori riportano un significativo decremento dei disturbi somatici, dell’isolamento sociale, dell’aggressività, dei comportamenti problema, dell’iperattività e della depressione.

Nel complesso è possibile affermare come vi sia una riduzione nel distress percepito, sia da parte dei genitori che da parte dei ragazzi rispetto al gruppo di controllo che non ha ricevuto alcun trattamento; in generale emerge una maggior consapevolezza da parte degli alunni che sembra migliorare il loro funzionamento all’interno del contesto scolastico.

Uno studio successivo (Zapolski & Smith, 2017) ha applicato il DBT skills training a ragazzi seguiti dal corpo docente per aver mostrato difficoltà comportamentali o scolastiche. I partecipanti sono quindi stati suddivisi in gruppi, ciascuno composto da 5-10 alunni, di entrambi i sessi. Il programma è stato implementato per 9 settimane, con incontri a cadenza settimanale della durata di 45 minuti; ciascuno prevedeva la medesima strutturazione (revisione degli homework, presentazione della tematica affrontata, attività inerenti quest’ultima e assegnazione di compiti per la settimana successiva). Similmente al precedente studio, in ciascun incontro viene presentato un riadattamento delle tematiche affrontate all’interno del DBT skills training.

Nella valutazione iniziale molti ragazzi riferivano comportamenti a rischio e la tipologia di questi ultimi sembrava correlata all’umore riferito (ad esempio quando l’umore veniva riferito come estremamente negativo con maggior probabilità i ragazzi riferivano di aver rotto qualche oggetto, iniziato un litigio oppure disobbedito ai genitori o insegnanti). Al termine dell’implementazione del percorso è emersa una preliminare evidenza di efficacia nel ridurre la probabilità di mettere in atto comportamenti-problema, soprattutto qualora si sperimenti un basso tono dell’umore.

Tuttavia l’applicazione della DBT non si limita al coinvolgimento degli alunni, bensì un recente studio (Justo, Andretta & Abs, 2018) ha visto l’utilizzo del DBT skills training con gli insegnanti. Spesso questi ultimi manifestano delle difficoltà nella regolazione delle proprie emozioni, e ciò influenza negativamente il rapporto che riescono ad instaurare con i propri alunni. In alcuni studi sono state proposte agli insegnanti alcune pratiche di mindfulness che in questo contesto vengono integrate con abilità specifiche del DBT skills training, ovvero tolleranza della sofferenza, regolazione emotiva e efficacia interpersonale.

Hanno partecipato 36 insegnanti di scuola primaria, suddivisi in 2 differenti gruppi che hanno preso parte a 4 incontri, ciascuno della durata di 180  minuti e ad un follow-up a 2 mesi dal termine del percorso. Emerge come le insegnanti mantengano, anche al follow-up, i miglioramenti ottenuti rispetto alle loro capacità interattive all’interno del contesto scolastico, dimostrandosi particolarmente attente nell’aiutare gli alunni nel riconoscimento e nella regolazione delle proprie emozioni. Tuttavia nei mesi successivi all’intervento è diminuita negli insegnanti la consapevolezza delle proprie emozioni forse perché, relativamente a tale abilità, si richiede un intervento più duraturo nel tempo. A livello qualitativo le insegnanti riferiscono la necessità di interventi di maggiore durata, le loro difficoltà ed insicurezze nell’essere chiamate a riflettere in maniera così approfondita sulle componenti dell’intervento proposto e la significativa delle riflessioni personali generate dall’intervento stesso.

Nel contesto italiano l’applicazione della DBT nelle scuole è ancora poco presente nonostante sia stata pubblicata la traduzione italiana del programma DBT STEPS-A (Mazza et al, 2019). Tale programma si pone come obiettivo l’applicazione dello Skills Training all’interno delle scuole secondarie di primo e secondo grado con la finalità di promuovere negli studenti abilità di regolazione emotiva, riduzione dei comportamenti impulsivi, acquisizione di competenze di problem solving e sviluppo di una buona efficacia interpersonale (Stefanoni, 2020).

Come è stato illustrato, le applicazioni della DBT all’interno del contesto scolastico sono molteplici, sia includendo popolazioni di adolescenti sia di insegnanti; in entrambi i casi appare funzionale l’acquisizione di specifiche competenze incluse all’interno del DBT Skills Training con lo scopo nel primo caso di guidare i ragazzi nel delicato periodo di crescita che stanno attraversando e nel secondo per promuovere adeguate competenze personali e professionali che possano supportare i docenti nel delicato compito che sono chiamati a svolgere.

 

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