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Paralinguistic Digital Affordance, il significato dietro a un click

Tra le affordances paralinguistiche digitali più comuni troviamo quelle dei social: il share o il like, ad esempio, invitano l'utente a compiere un’azione

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 12 Feb. 2021

Aggiornato il 05 Mar. 2021 11:50

Le affordances paralinguistiche digitali sono simboli e segnali che permettono agli utenti di interagire ed esprimersi nei social media.

PSICOLOGIA DIGITALE – (Nr. 17) Paralinguistic Digital Affordance, il significato dietro a un click

 

Che cosa sono le paralinguistic digital affordances (PDA)

Proprio come le affordances degli oggetti di cui parlava Gibson (1977), anche i social media hanno qualità o funzioni che invitano all’uso, che suggeriscono delle azioni. Se nel mondo fisico un’affordance può essere, per esempio, una qualità materiale di un oggetto (pensiamo a un tasto che per forma e consistenza ci induce a pensare che sia fatto per essere premuto anche se non lo abbiamo mai visto prima), così anche online caratteristiche e funzionalità dei siti permettono agli utenti di dedurne intuitivamente l’utilizzo. Su un social network poter cliccare su “condividi” o “mi piace” per esempio rappresenta delle affordances: ‘invitano’ a compiere l’azione del click.

Nel 2016 Hayes e colleghi hanno esteso il significato del termine al mondo digitale con le affordances digitali paralinguistiche (PDA): tutti quei simboli e segnali che permettono agli utenti di interagire ed esprimersi; tra i più popolari abbiamo Like (Instagram, Facebook), Favorite (Twitter), +1 (Google+), o Upvote (Reddit e Imgur). Le PDA facilitano la comunicazione e l’interazione in maniera leggera, immediata e senza un linguaggio specifico (Hayes et al., 2016). Queste affordances sono frequenti nei social network che incoraggiano e basano la loro popolarità e il coinvolgimento delle loro community proprio su queste.

Ma se la affordance digitale paralinguistica indipendentemente dalla tipologia di contenuto è sempre la stessa, come per esempio il Like su Facebook, è proprio vero che ogni Like ha lo stesso significato? Sia per chi lo riceve che per chi lo ‘mette’? Per esempio, posso lasciare un ‘Mi piace’ ad una foto di un amico che è a cena in un bel ristorante, ma poco dopo posso metterne un altro al post di un collega di lavoro che si lamenta del traffico in città nell’ora di punta. ‘Mi piacciono’ entrambi allo stesso modo? Per me i destinatari hanno uguale valore? Perché do ad entrambi un like, cosa voglio comunicare? O, ancora, un ‘mi piace’ su Facebook ha la stessa valenza di un ‘favourite’ su Twitter?

Le funzioni comunicative delle affordances digitali paralinguistiche

Dallo studio di Hayes e colleghi (2016) emerge che ad ogni affordance digitale paralinguistica e social network vengono associati significati diversi. Non solo: all’interno degli stessi abbiamo sottocategorie di significati diversi. Per esempio, i “Mi piace” di Facebook sono piuttosto svalutati: quando scorrono il feed, gli utenti danno i loro Like in maniera quasi automatica, più che su altre piattaforme. Infatti, su altri social come Twitter o Instagram gli utenti sono più selettivi sia nella fruizione del contenuto che nel dare un loro feedback di gradimento.

Secondo Hayes e colleghi (2016), che si sono estensivamente dedicati ad esplorare questo argomento, un uso letterale e ‘fedele’ della affordance digitale paralinguistica implica appunto una interpretazione letterale del suo utilizzo: un ‘mi piace’ vuole dire semplicemente che mi è piaciuto quel contenuto. Molto più spesso, però, sono utilizzate in modo più sottile ed in particolare per motivi sociali: reciprocità, sostegno, supporto, convalida. Questo tipo di uso di PDA è più saliente per gli utenti rispetto ad una interpretazione più letterale perché consente di ‘fare rete’ e mantenere rapporti sociali.

A volte, invece, si tratta di azioni compiute come un automatismo (Carr et al., 2016), come quando gli utenti “mettono mi piace” senza una vera ragione. Questa automaticità è frutto della ripetizione e dell’abitudine: passando molte ore sui social ci abituiamo a certi tipi di contenuti e non ci facciamo più caso come prima, a beneficio di una maggiore efficienza cognitiva e ridotto carico cognitivo.

A cosa servono le affordances digitali paralinguistiche

Perché le persone usano le affordances digitali paralinguistiche? Quali sono i benefici?

Sempre secondo Hayes e colleghi, una prima forma di gratificazione si ha a livello emotivo. Ricevere apprezzamenti per qualcosa che si è pubblicato rende più felici e aumenta l’autostima, anche se questo tipo di gratificazione decade nel tempo: infatti, se inizialmente ricevere dei like ci fa sentire speciali, nel tempo l’effetto va scemando. Come una sorta di moneta di scambio, così come fa piacere a noi fa piacere agli altri: per questo ne diamo aspettandoci che ci vengano date. Abbiamo poi una gratificazione di tipo relazionale. Dare dei Like o in generale manifestare interesse per i contenuti pubblicati dai membri della nostra rete ci permette di formare e consolidare relazioni che spesso si estendono all’off line sia nella sfera personale che lavorativa; in altri casi le PDA fungono da “gentle reminder” della presenza nella nostra rete di contatti.

Le affordances digitali paralinguistiche hanno anche una funzione pratica: alcuni utenti le utilizzano come mezzo per tenere traccia e ricordarsi di un contenuto, magari per leggerlo successivamente, quasi come strumento di archiviazione personale. Questo è possibile solo su alcuni social come Twitter che consente di ritrovare facilmente i ‘preferiti’.

Quando mancano le PDA: l’ostracismo percepito

Cosa succede invece quando le affordances digitali paralinguistiche sono assenti? Insomma, quando non riceviamo dei Like. Quando pubblichiamo un post che non riceve alcun feedback.

La ricerca di Hayes e colleghi (2018) ci porta a evidenze controintuitive. Infatti, gli individui si sentono esclusi non solo quando non ricevono PDA, ma soprattutto quando, seppur ricevendone anche tante, non le ricevono dagli utenti che per loro contano. Specifici sottoinsiemi della propria rete sociale destano più interesse e più aspettative. La rete di contatti non è tutta uguale, tra tutto il nostro pubblico c’è un ‘pubblico desiderato’, un’audience più ristretta composta da individui per noi socialmente rilevanti cui leghiamo autostima e bisogni sociali di convalida e approvazione. Possiamo sentirci esclusi anche quando non riceviamo feedback da coloro da cui lo desideriamo e ce lo aspettiamo.

Gli utenti possono attribuire questa mancanza di feedback a cause esterne e tecniche, come ai vari algoritmi da cui dipende l’organizzazione del feed e quindi l’esposizione ai nostri contenuti, oppure alla natura del contenuto dato che non tutti i post “funzionano”.

Molti significati per una sola azione

Ad ogni social le sue motivazioni, funzioni, usi: questo è il modo in cui gli utenti sfruttano le diverse piattaforme. Non solo per gli utenti un Mi piace su Facebook ha una valenza diversa rispetto a un “Favourite” di Twitter, ma all’interno di quelle stesse categorie la stessa affordance digitale paralinguistica può avere significati e funzioni diverse.

Che sia per ottenere un ritorno emotivo o sociale, per un automatismo o per incrementare il proprio status sociale, le affordances paralinguistiche digitali assolvono a molteplici funzioni co-costruite nella relazione tra medium e utenti che li utilizzano.

Quello che facciamo online e le affordances digitali paralinguistiche possono avere molti significati: un click non è solo un click.

 

 


 

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