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Quanto i pensieri influiscono nella sfera sessuale del Disturbo Ossessivo Compulsivo?

Le ossessioni, il controllo sulle emozioni e la rigidità dei soggetti con Disturbo Ossessivo Compulsivo non consentono loro di vivere a pieno la sessualità

Di Matteo Mercadante

Pubblicato il 15 Gen. 2021

Le ossessioni possono avere diversi contenuti: in questo articolo ci soffermeremo sui pensieri sessuali tipici di una persona con Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e sui vissuti relativi alla sessualità.

Matteo Mercadante – OPEN SCHOOL Studi Cognitivi San Benedetto del Tronto

 

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)

Nel DSM 5 viene descritto il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) come caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni: le prime implicano pensieri, immagini o impulsi ripetitivi e persistenti vissuti come spiacevoli e involontari, e sono vissute come intrusive e indesiderate causando disagio e ansia elevati; le seconde sono dei rituali, comportamenti ripetitivi (es. lavare, controllare) o azioni mentali (es. contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente (APA, 2013).

Le ossessioni possono avere diversi contenuti: in questo articolo ci soffermeremo sui pensieri sessuali tipici di una persona che presenta un DOC.

La sessualità è un aspetto fondamentale per il benessere psico-fisico della persona. Attraverso la sessualità, l’individuo entra maggiormente in relazione con se stesso, conoscendosi ulteriormente e accettando parti di sé. Prendendo consapevolezza della propria sessualità, può sperimentarla con l’altro e creare un’intimità.

La vita sessuale della persona con DOC risulta scarsamente soddisfatta: l’eccessiva ossessione, il controllo sulle emozioni e la rigidità non consentono a questi soggetti di vivere a pieno la loro sessualità, limitandosi in tante situazioni.

Tipologie di pensieri ossessivi riguardo la sessualità

I pensieri ossessivi con contenuti sessuali sono ritenuti inaccettabili dalla persona, vissuti come ego distonici e dolorosi. La loro prevalenza è compresa tra il 6% e il 24% nei soggetti con DOC (Grant et al., 2006).

I contenuti di tali ossessioni sono di vario tipo:

  • Possono presentarsi sottoforma di dubbi, impulsi relativi al proprio orientamento sessuale. Le preoccupazioni relative all’orientamento sessuale rientrano nella più ampia categoria di ossessioni sessuali. Le ossessioni per l’orientamento sessuale includono ricorrenti dubbi sul fatto che si possa essere omosessuali o eterosessuali, la paura di diventare omosessuali o la paura che altri possano pensare di essere omosessuali. Una persona può avere solo una di queste preoccupazioni o una combinazione. Un paziente con ossessioni sull’orientamento sessuale potrebbe avere pensieri del tipo: ‘Come posso essere attratto dagli uomini se ho sempre amato le donne? Ho frequentato molte donne prima e non ho mai pensato a una relazione con un uomo. Pensare di fare atti sessuali con un membro dello stesso sesso mi respinge. Non posso essere gay. Ma perché penso sempre agli uomini? Questo significa che sono gay.’ (Williams e Farris, 2011);
  • Ossessioni sulla possibilità di mettere in atto comportamenti devianti nella sfera sessuale (es: poter essere aggressivi con il partner, avere impulsi di tipo pedofilico);
  • Paure inerenti lo sporco e la contaminazione;
  • Dubbi ossessivi sulla relazione e sul partner (es. pensare a delle relazioni extraconiugali implica, per il soggetto con DOC, averle avute e quindi tradire il partner);
  • Impulsi inaccettabili nei confronti della famiglia o di figure religiose (es. immagini sessuali nei confronti di un parente o di una figura religiosa).

I pensieri ossessivi con contenuto sessuale possono far emergere diversi vissuti come disgusto, ansia, colpa, paura e vergogna a causa delle loro implicazioni morali, sociali e interpersonali.

Tendenzialmente, la persona con DOC non tollera queste emozioni e cerca di attenuarle attraverso comportamenti compulsivi di vario tipo come, ad esempio, la ricerca di rassicurazione negli altri, oppure trovare informazioni riguardo al tema temuto o, ancora, controlli ripetuti del proprio grado di eccitazione sessuale di fronte agli stimoli temuti. Il DOC con dubbi sulla propria omosessualità potrebbe cercare di auto-rassicurarsi ripercorrendo mentalmente le situazioni attivanti per cercare delle prove del proprio timore come, ad esempio, analizzare mentalmente nel dettaglio tutti i gesti appena effettuati di fronte a una persona dello stesso sesso. Tali comportamenti di auto-analisi possono essere visti anche in soggetti con altri tipi di ossessioni sessuali riguardanti bambini, familiari, ecc.

In uno studio di Siev e colleghi (2011) sono state esaminate le caratteristiche cognitive e cliniche associate alle ossessioni sessuali e hanno evidenziato la loro correlazione con le credenze riguardo l’importanza e il controllo dei pensieri e valutazioni immediatamente dopo specifiche intrusioni mentali indesiderate. Tali risultati dimostrano che gli individui con pensieri ossessivi di tipo sessuale sono angosciati dalla presenza e dal significato dei pensieri in sé.

Credenze circa i pensieri sessuali e ai comportamenti

Per quanto riguarda le credenze riguardo ai pensieri e alle intrusioni, sono presenti delle ‘credenze di fusione’ denominate da Wells, il quale determina tre domini di tali meta credenze (Wells, 2018):

  • Fusione Pensiero-Evento (Thought-event fusion, TEF) ossia credere che avere un pensiero intrusivo significhi che un evento si sia verificato o si verificherà. Ad esempio, se è presente il pensiero intrusivo di baciare una persona dello stesso sesso, può portare a credere che il solo pensarlo potrebbe significare di essere omosessuale o di poterlo diventare;
  • Fusione Pensiero-Azione (Thought-action fusion, TAF) cioè credere che i pensieri intrusivi, le sensazioni e gli impulsi abbiano il potere di far fare al soggetto qualcosa di non desiderato o sgradevole. Per esempio, avere l’immagine mentale di essere aggressivi con il proprio partner durante un rapporto sessuale può essere interpretato come qualcosa che accadrà e quindi il soggetto crede che compierà quell’azione;
  • Fusione Pensiero-Oggetto (Thought-object fusion, TOF) ossia credere che i pensieri e gli impulsi negativi possono essere trasferiti sugli oggetti, diventando più ‘reali’ e dannosi, oppure capaci di trasferirsi da un oggetto all’altro. Ad esempio, un individuo che pensa di poter essere un pedofilo mentre utilizza un rasoio, è convinto che tale pensiero possa trasferirsi sul rasoio stesso e quindi, in futuro, usarlo potrebbe aumentare il rischio di diventarlo per davvero.

Le credenze riguardo il bisogno di mettere in atto i rituali e i comportamenti neutralizzanti, riflettono solitamente l’importanza di controllare pensieri, impulsi e sensazioni come l’ansia (es. ‘Devo controllare la mia eccitazione, altrimenti l’ansia non diminuirà mai!’). Inoltre, sono presenti quando l’individuo ha bisogno di autoregolarsi mentalmente e fisicamente (es. ‘Devo mantenere uno stato mentale di calma per non avere quelle immagini violente mentre faccio sesso con la mia ragazza’).

Le credenze inerenti ai rituali rappresentano un livello metacognitivo che guida le risposte di coping con lo scopo di raggiungere uno stato ‘desiderato’, identificato con la ‘giusta’ messa in atto di comportamenti neutralizzanti.

I pensieri intrusivi diventano pericolosi per la persona con DOC a causa delle metacredenze legate a essi: l’individuo, quindi, cerca di valutare la pericolosità o meno della situazione senza dei fatti concreti e affidandosi a dei segnali interni, definiti ‘segnali di arresto’, che servono per interrompere i rituali: ad esempio, un soggetto con dubbi ossessivi sul suo orientamento sessuale, potrebbe smettere di controllare i gesti effettuati davanti a un’altra persona dello stesso sesso quando per cinque minuti non ha avuto pensieri intrusivi sulla sua sessualità. Tali segnali, tuttavia, sono difficili da soddisfare e ciò implica nuove intrusioni mantenendo attivo lo stress (Ibidem, 2018).

Vivendo in uno stato di ansia, il soggetto tenderà a interpretare erroneamente le proprie sensazioni fisiologiche e le attribuirà non al fatto che possa sentirsi ansioso, ma al fatto che possa essersi attivata una certa eccitazione sessuale, confermando ulteriormente i propri dubbi ossessivi. L’ansia, se prolungata nel tempo, può diventare molto invalidante per la persona, arrivando anche ad evitare tutta una serie di situazioni o stimoli attivanti: persone, luoghi, i pensieri stessi, ecc. Tali limiti influiscono significativamente compromettendo il funzionamento dell’individuo in diversi ambiti, tra cui quello legato alla sfera sessuale, provocandone un notevole disagio.

Alcuni autori (Albert et al., 2019) hanno esaminato vari studi in cui sono stati rilevati i fattori associati al rischio di suicidio nel DOC per identificare i predittori di suicidalità: tra quelli più significativi vi sono la gravità del DOC e la dimensione sintomatica dei pensieri inaccettabili (come aggressioni sessuali, religiose, ecc.).

In terapia è fondamentale intervenire sulle credenze metacognitive relative alle intrusioni e alle credenze inerenti i rituali e segnali di arresto (Wells, 2018): modificando tali credenze e rinforzando nuovi piani metacognitivi di elaborazione, la persona non percepirebbe più come pericolosi e inaccettabili i pensieri intrusivi e, di conseguenza, potrebbe permettersi di vivere più serenamente la sua vita sessuale.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • A. Wells (2018). Terapia Metacognitiva dei disturbi d’ansia e della depressione, Erickson;
  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.) Arlington, VA: American Psychiatric Press;
  • Grant, J., Pinto, A., Gunnip, M., Mancebo, M.C., Eisen, J.N., Rasmussen, S.A. (2006). Sexual obsessions and clinical correlates in adults with OCD. Comprehensive Psychiatry;
  • J. Siev, G. Steketee, J.M. Fame, S.Wilheilm (2011). Cognitive and Clinical Characteristics of Sexual and Religious Obsessions. J. Cogn. Psychoter;
  • M. T. Williams, S.G. Farris (2011). Sexual Orientation Obsessions in Obsessive-compulsive Disorder: Prevalence and Correlates. Psychiatric Research.
  • U. Albert, D. De Ronchi, G. Maina, M. Pompili (2019). Suicide Risk in Obsessive-Compulsive Disorder and Exploration of Risk Factors: A Systematic Review. Curr Neuropharmacol.
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