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Stare a tavola, come affrontare i pasti condivisi – Report e video del webinar tenuto da CIP Milano

Report e video dell'evento 'Stare a tavola, come affrontare i pasti condivisi' promosso dagli specialisti del Centro Disturbi dell'Alimentazione di Milano

Di Arianna Belloli

Pubblicato il 28 Gen. 2021

Aggiornato il 08 Feb. 2024 14:58

Report del webinar mensile dal titolo Stare a tavola, come affrontare i pasti condivisi tenuto dall’équipe multidisciplinare del Centro Disturbi dell’Alimentazione di Milano (CIPda).

 

Un ciclo d’incontri finalizzato alla gestione delle problematiche alimentari, indirizzato alla popolazione generale e nato per garantire supporto a chi si interfaccia con individui con Disturbi Alimentari, o più in generale con chi mostra criticità verso l’alimentazione e la forma fisica.

L’impostazione dell’incontro si è articolata in 2 momenti: il primo dando voce ai quattro differenti specialisti dell’équipe multidisciplinare del CIPda; il secondo dando spazio al pubblico, tramite domande libere scritte in chat.

Il primo momento è iniziato con una breve introduzione della Dott.ssa Rosaria Nocita (direttrice operativa), che ha introdotto i quattro specialisti e stimolato il loro intervento sui seguenti temi.

Come gestire il momento pre-pasto

Prende la parola la Dott.ssa Ranzini (psicologa-psicoterapeuta) che ha offerto indicazioni pratiche sulla gestione di un momento critico come quello che precede il pasto. La specialista ha illustrato i seguenti punti:

  • Creare un’atmosfera di supporto/incoraggiamento; non lasciando spazio alla critica
  • Garantire al paziente il minor grado di preoccupazione possibile
  • Attuare la procedura dell’alimentazione pianificata e meccanica, ovvero decidere aprioristicamente quali alimenti mangiare; secondo il razionale 3+2 (3 pasti + 2 spuntini)
  • Ridurre la presenza di stimoli alimentari che non richiedono una preparazione
  • Attribuire un’importanza cruciale al luogo del pasto

Il momento del pasto

L’incontro è proseguito con l’intervento della Dott.ssa Tramontano (psicologa-psicoterapeuta), la quale ha sottolineato ulteriormente l’importanza di creare un’atmosfera supportiva, evitando conversazioni concernenti cibo e forma fisica.

Anche la Dott.ssa Tramontano ha offerto un breve vademecum su come comportarsi con il paziente, durante questo momento di ansia acuta:

  • Rimandare il fatto di mangiare senza farsi influenzare da segnali interni erronei quali: pienezza, gonfiore e illusoria sazietà
  • Invitare a focalizzarsi sul momento presente, decentrandosi dal turbinio di preoccupazioni nel qui ed ora
  • Non lasciare che la persona in questione mangi in solitudine
  • Evitare di offrire/far assaggiare cibo alla persona con DA

Come gestire il momento post-pasto

Al termine dell’intervento di due psicoterapeute, segue quello del Dott. Schiena (psichiatra). Quest’ultimo ribadisce l’importanza di essere empatici nei confronti del paziente, specialmente nella fase che segue il pasto; l’empatia viene, infatti, da lui stesso definita come la bussola per orientare il proprio comportamento. La spiegazione di questa raccomandazione si fonda sul nucleo psicopatologico cardine del disturbo alimentare: questi pazienti hanno un sistema valutativo unicamente focalizzato sulle dimensioni del peso, della forma fisica e del controllo alimentare. A tal proposito, questo sistema si attiva notevolmente nel momento del post-pasto, in quanto i pazienti tendenzialmente avvertono una sensazione di gonfiore (causata da un tipico rallentamento dello svuotamento gastrico nei DA); questa sensazione non fa altro che acuire il senso d’angoscia pervasivo che accompagna il pasto.

Lo psichiatra conclude il suo intervento raccomandando di evitare commenti sterili su quanto e come il paziente abbia mangiato che indurrebbero un clima di ostilità. Lo specialista fornisce, infine, una parentesi psicoeducativa inerente alla curva emozionale transitoria: consiglia di rimandare alle pazienti che la sensazione d’angoscia che stanno provando non è infinita, anzi che il lasso di tempo normotipico entro cui l’acuzie emotiva si esaurisce è di circa un’ora.

Affrontare pasti al di fuori del contesto casalingo

L’incontro è proseguito con un contributo della dietista della clinica Dott.ssa Ramponi, la quale ha fornito suggerimenti pratici per gestire specificamente i pasti fuori casa. Tra questi:

  • Organizzare in anticipo il pasto: lasciando libera scelta al paziente in merito al ristorante in cui andare, in modo tale da poter scegliere aprioristicamente la portata del menù stesso
  • Provare a individuare dei criteri di scelta oggettivi (es: criterio economico)
  • Invitare il paziente a non lasciarsi condizionare dal proprio senso di fame e/o di pienezza anche fuori casa
  • Concentrarsi sulla conversazione (rimando sempre valido di evitare i temi ‘cibo’ e ‘forma fisica’)

Il webinar si è concluso con l’invito della Dott.ssa Nocita al successivo incontro sul tema: Il rapporto con il cibo durante le festività: come regolare abbuffate e restrizioni.  Infine il pubblico è stato informato per seguire le video-risposte sulla pagina Facebook del CIPda: spazio in cui i curanti risponderanno a tutte le domande restanti emerse dalla chat dell’incontro odierno.

 

STARE A TAVOLA, COME AFFRONTARE I PASTI CONDIVISI – Guarda il video integrale del webinar:

 

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