Report del webinar mensile dal titolo Stare a tavola, come affrontare i pasti condivisi tenuto dall’équipe multidisciplinare del Centro Disturbi dell’Alimentazione di Milano (CIPda).
Un ciclo d’incontri finalizzato alla gestione delle problematiche alimentari, indirizzato alla popolazione generale e nato per garantire supporto a chi si interfaccia con individui con Disturbi Alimentari, o più in generale con chi mostra criticità verso l’alimentazione e la forma fisica.
L’impostazione dell’incontro si è articolata in 2 momenti: il primo dando voce ai quattro differenti specialisti dell’équipe multidisciplinare del CIPda; il secondo dando spazio al pubblico, tramite domande libere scritte in chat.
Il primo momento è iniziato con una breve introduzione della Dott.ssa Rosaria Nocita (direttrice operativa), che ha introdotto i quattro specialisti e stimolato il loro intervento sui seguenti temi.
Come gestire il momento pre-pasto
Prende la parola la Dott.ssa Ranzini (psicologa-psicoterapeuta) che ha offerto indicazioni pratiche sulla gestione di un momento critico come quello che precede il pasto. La specialista ha illustrato i seguenti punti:
- Creare un’atmosfera di supporto/incoraggiamento; non lasciando spazio alla critica
- Garantire al paziente il minor grado di preoccupazione possibile
- Attuare la procedura dell’alimentazione pianificata e meccanica, ovvero decidere aprioristicamente quali alimenti mangiare; secondo il razionale 3+2 (3 pasti + 2 spuntini)
- Ridurre la presenza di stimoli alimentari che non richiedono una preparazione
- Attribuire un’importanza cruciale al luogo del pasto
Il momento del pasto
L’incontro è proseguito con l’intervento della Dott.ssa Tramontano (psicologa-psicoterapeuta), la quale ha sottolineato ulteriormente l’importanza di creare un’atmosfera supportiva, evitando conversazioni concernenti cibo e forma fisica.
Anche la Dott.ssa Tramontano ha offerto un breve vademecum su come comportarsi con il paziente, durante questo momento di ansia acuta:
- Rimandare il fatto di mangiare senza farsi influenzare da segnali interni erronei quali: pienezza, gonfiore e illusoria sazietà
- Invitare a focalizzarsi sul momento presente, decentrandosi dal turbinio di preoccupazioni nel qui ed ora
- Non lasciare che la persona in questione mangi in solitudine
- Evitare di offrire/far assaggiare cibo alla persona con DA
Come gestire il momento post-pasto
Al termine dell’intervento di due psicoterapeute, segue quello del Dott. Schiena (psichiatra). Quest’ultimo ribadisce l’importanza di essere empatici nei confronti del paziente, specialmente nella fase che segue il pasto; l’empatia viene, infatti, da lui stesso definita come la bussola per orientare il proprio comportamento. La spiegazione di questa raccomandazione si fonda sul nucleo psicopatologico cardine del disturbo alimentare: questi pazienti hanno un sistema valutativo unicamente focalizzato sulle dimensioni del peso, della forma fisica e del controllo alimentare. A tal proposito, questo sistema si attiva notevolmente nel momento del post-pasto, in quanto i pazienti tendenzialmente avvertono una sensazione di gonfiore (causata da un tipico rallentamento dello svuotamento gastrico nei DA); questa sensazione non fa altro che acuire il senso d’angoscia pervasivo che accompagna il pasto.
Lo psichiatra conclude il suo intervento raccomandando di evitare commenti sterili su quanto e come il paziente abbia mangiato che indurrebbero un clima di ostilità. Lo specialista fornisce, infine, una parentesi psicoeducativa inerente alla curva emozionale transitoria: consiglia di rimandare alle pazienti che la sensazione d’angoscia che stanno provando non è infinita, anzi che il lasso di tempo normotipico entro cui l’acuzie emotiva si esaurisce è di circa un’ora.
Affrontare pasti al di fuori del contesto casalingo
L’incontro è proseguito con un contributo della dietista della clinica Dott.ssa Ramponi, la quale ha fornito suggerimenti pratici per gestire specificamente i pasti fuori casa. Tra questi:
- Organizzare in anticipo il pasto: lasciando libera scelta al paziente in merito al ristorante in cui andare, in modo tale da poter scegliere aprioristicamente la portata del menù stesso
- Provare a individuare dei criteri di scelta oggettivi (es: criterio economico)
- Invitare il paziente a non lasciarsi condizionare dal proprio senso di fame e/o di pienezza anche fuori casa
- Concentrarsi sulla conversazione (rimando sempre valido di evitare i temi ‘cibo’ e ‘forma fisica’)
Il webinar si è concluso con l’invito della Dott.ssa Nocita al successivo incontro sul tema: Il rapporto con il cibo durante le festività: come regolare abbuffate e restrizioni. Infine il pubblico è stato informato per seguire le video-risposte sulla pagina Facebook del CIPda: spazio in cui i curanti risponderanno a tutte le domande restanti emerse dalla chat dell’incontro odierno.
STARE A TAVOLA, COME AFFRONTARE I PASTI CONDIVISI – Guarda il video integrale del webinar:
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