expand_lessAPRI WIDGET

L’autoregolazione emotiva nella sindrome dello spettro autistico

La rivalutazione cognitiva sembrerebbe una strategia efficace nell’autoregolazione delle emozioni negative in soggetti a sviluppo tipico e con autismo

Di Alice Covolan

Pubblicato il 20 Lug. 2020

La disregolazione delle emozioni non è un criterio formale per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico (ASD), tuttavia, i genitori e i clinici hanno da tempo notato l’importanza dei problemi emotivi nei soggetti con ASD.

Alice Covolan – OPEN SCHOOL Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Mestre

 

In passato, su persone con disturbo dello spettro autistico, non vi sono stati molti studi che abbiano esaminato la regolazione delle emozioni, ma solo recentemente l’attenzione si è spostata verso questi orizzonti, riportando prove sufficienti che suggeriscono alti livelli di disturbo in questo dominio. La maggior parte degli studi tuttavia si sono concentrati sulla capacità delle persone con ASD di riconoscere emozioni negli altri, piuttosto che sull’esperienza e gestione delle proprie emozioni (Mazefsky et al., 2012). Altri studi hanno ampiamente effettuato osservazioni comportamentali e rapporti di indagine (Mazefsky et al., 2012) sul comportamento emotivo.

In diversi studi si sono frequentemente osservati comportamenti emotivi problematici inclusa irritabilità, scoppi d’ira, aggressività e / o comportamenti auto aggressivi. Lecavalier et al. (2006) ha recentemente suggerito che più del 60% dei giovani con ASD esibisce tali comportamenti. Inoltre, le persone con ASD hanno esperienza di alti livelli di ansia e aumento delle emozioni negative, che possono contribuire ad intensificare sentimenti di angoscia. Queste emozioni a livello elevato possono avere un impatto negativo sul funzionamento quotidiano e sulla qualità della vita. In particolare, gli studi hanno suggerito che gli individui con l’ASD usano strategie di regolazione delle emozioni adattive, come comportamenti diretti all’obiettivo o ricerca di supporto sociale, con meno efficacia rispetto al un gruppo di controllo con sviluppo tipico (Jahromi et al., 2012). Inoltre, le persone con ASD si affidano a strategie poco adattive o idiosincratiche, come l’evitamento e la ventilazione (Jahromi et al.,2012) o difesa e pianto (Konstantareas & Stewart, 2006). L’astensione dal contatto visivo in individui ASD è inteso come un meccanismo di coping usato per evitare una maggiore risposta emotiva associata al contatto oculare (Dalton et al., 2005). Questo è coerente con uno studio recente di Samson, Huber e Gross (2012) che suggerisce come gli adulti con ASD usino meno frequentemente la rivalutazione cognitiva rispetto alle persone con sviluppo tipico e usino di più la soppressione espressiva, che è considerata disadattativa a lungo termine se è l’unica strategia disponibile.

L’autoregolazione cognitiva – emotiva

Quando gli individui regolano le loro emozioni influenzano il modo in cui vivono e / o esprimono le emozioni (Gross, 1998; Gross & Thompson, 2007). Le abilità di regolazione delle emozioni sono fondamentali perché ci permettono un ottimale funzionamento e adattamento, ci consentono risposte appropriate nelle interazioni sociali e facilitano la capacità di affrontare nuovi cambiamenti e situazioni (Gross, 1998, 2007; Seta, Steinberg, & Morris, 2003). Nell’ultimo decennio, i ricercatori hanno evidenziato un certo numero di strategie di regolazione delle emozioni, le quali si differenziano notevolmente le une dalle altre; ad esempio, alcune influenzano la risposta emotiva in corso agendo su ciò che avviene prima (l’azione è focalizzata sull’antecedente), altre influenzano l’azione a posteriori (l’azione è focalizzata sulla risposta).

La rivalutazione cognitiva è una strategia di regolazione focalizzata sull’antecedente ed è stata identificata come particolarmente importante per il funzionamento emotivo adattivo, coinvolgendo il pensiero su un evento che può suscitare l’impatto emotivo. Precedenti studi suggeriscono che la rivalutazione cognitiva è una strategia altamente efficace nell’autoregolazione delle emozioni negative nei soggetti a sviluppo tipico e predice risultati positivi a lungo termine (Bower et al., 2005; Gross, 2002).

Arousal psicologico e strategie di regolazione emotiva in bambini di 3-6 anni con spettro autistico

Una recente ricerca di Zantinge et al. (2017) ha studiato l’arousal (attivazione emotiva) e le strategie di regolazione in 29 bambini con ASD (ASD con QI e competenze linguistiche ridotte) e 45 bambini con sviluppo tipico, di età compresa fra 41 e 81 mesi. Poiché si è notato un comportamento emotivo problematico con scoppi d’ira, irritabilità, aggressività, autolesionismo, ansia e impulsività riportato dai genitori di bambini con autismo, è stata valutata l’attivazione emotiva in bambini con ASD in risposta alla frustrazione, e come loro affrontino queste emozioni in termini di strategie di regolazione.

Il nucleo dello studio era la rilevazione fisiologica (misure della frequenza cardiaca) in parallelo alle osservazioni comportamentali che indicano in che modo i bambini superano il momento di frustrazione e quali strategie di regolazione applicano per tornare ad uno stato di equilibrio emotivo.

La misurazione dell’arousal emotivo ha rivelato che il modello di risposta emotiva nei bambini con ASD era simile a quello dei bambini con sviluppo tipico. Non c’era differenza nella risposta di attivazione emotiva tra i gruppi. Per entrambi i gruppi c’è stato un aumento di arousal in risposta alla frustrazione, la frequenza cardiaca diminuiva durante il recupero e la diminuzione della frustrazione si è manifestata in modo simile. Se la risposta emotiva alla frustrazione non differiva fra bambini con ASD e bambini con sviluppo tipico, al contrario, le osservazioni sulle strategie comportamentali di regolamentazione delle emozioni, hanno evidenziato che i bambini con ASD sviluppano diverse strategie disadattive, in particolare vi è un uso maggiore di ventilazione ed evitamento rispetto ai bambini con sviluppo tipico. I bambini con ASD hanno mostrato inoltre meno strategie costruttive (es. goal directed) rispetto ai bambini dallo sviluppo tipico.

In questo studio, i bambini con ASD hanno anche mostrato più problemi di autocontrollo nella vita quotidiana scolastica, come riportato dagli insegnanti. L’autocontrollo gioca un ruolo importante nella regolazione delle emozioni. Altri studi paralleli spiegherebbero tali risultati a causa di una capacità linguistica ridotta e sosterrebbero l’utilità di interventi mirati al linguaggio con l’obiettivo di insegnare un modello comunicativo appropriato, in particolare per poter esprimere il proprio stato d’animo quando un bambino mostra eccessivi scoppi d’ira. Gli autori di questo studio hanno ipotizzato anche che le capacità di inibizione e flessibilità cognitiva non sono state utilizzate da bambini con ASD perché probabilmente non ancora sviluppate come strategie di coping nel regolare l’emozione e, se le strategie di regolamentazione dipendessero dalle capacità di inibizione e flessibilità cognitiva, sarebbe interessante proseguire gli studi futuri su queste scoperte.

La Rivalutazione Cognitiva come strategia di regolazione emotiva in bambini e adolescenti con spettro autistico

Lo studio di Samson et al. (2014) ha puntato sulla valutazione della regolazione emotiva in bambini e adolescenti considerando la strategia della rivalutazione cognitiva, partendo da una maggiore comprensione della situazione. Mentre i risultati di uno studio precedente avevano fornito prove che suggerivano che gli adulti con ASD utilizzassero la rivalutazione cognitiva meno frequentemente e con meno efficacia rispetto agli adulti con sviluppo tipico (Samson et al., 2012), si sa poco sull’uso e sull’efficacia della rivalutazione cognitiva nei bambini e negli adolescenti con ASD. La tarda infanzia e l’adolescenza sono entrambe fasi critiche per lo sviluppo della regolazione delle emozioni. Durante queste fasi, gli individui acquisiscono un ampio repertorio di strategie di regolazione delle emozioni, tra cui strategie adattive come problem solving e rivalutazione cognitiva. 
Gli autori di questo studio hanno utilizzato i compiti di ‘Reactivity and Regulation Situation’: in poche parole bambini e ragazzi con ASD e sviluppo tipico sono stati invitati in una prima fase a valutare la situazione ricreata anche dal vivo che provocava un certo grado di frustrazione, rispondendo ad alcune domande che indagavano emozioni e pensieri. Successivamente sono stati istruiti alla rivalutazione cognitiva attraverso suggerimenti come ‘prova a pensare in modo diverso’, ‘puoi pensare a questa situazione in un modo diverso in modo che appaia meno preoccupante / paurosa?’. I partecipanti hanno valutato la loro negatività seguendo le loro rivisitazioni cognitive e non la loro iniziale reazione alla situazione. Dallo studio si è visto come, nonostante vi sia un utilizzo meno efficace della strategia di rivalutazione cognitiva da parte delle persone con ASD, un training sia utile per loro per riconoscere una situazione frustrante, le loro conseguenti attivazioni emotive e come l’uso della rivalutazione cognitiva li porti ad avere un pensiero più adattivo.

Autoregolamentazione emotiva di individui con ASD: uno Smartwatch per il monitoraggio e l’interazione

Torrado e colleghi (2017), hanno analizzato i bisogni delle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) per raggiungere una forma di assistenza pervasiva, fattibile e non stigmatizzante della loro autoregolamentazione emotiva, al fine di alleviare alcuni problemi comportamentali che minano la loro salute mentale per tutta la loro vita. Il gruppo di ricerca avrebbe ideato un sistema di smartwatch (orologio regolare) che supporta la rilevazione dello stato interno dell’utente attraverso modelli di sfogo da segnali fisiologici (come il battito cardiaco) e di movimento, e implementa una vasta gamma di strategie di autoregolazione, insieme a uno strumento di authoring per smartphone che deve essere utilizzato dai caregiver o dai membri della famiglia per creare e modificare queste strategie, in un modo adattivo. Torrado e colleghi (2017) hanno condotto un esperimento intensivo durato 9 giorni, con due persone con ASD che hanno mostrato varie risposte comportamentali rappresentative della loro disregolazione emotiva. Entrambi gli utenti sono stati in grado di utilizzare strategie di autoregolazione emotiva efficaci e personalizzate tramite mezzi del sistema, riuscendo a gestire la maggior parte degli episodi di stress e gli scoppi d’ira sperimentati nella loro classe.

Le emozioni sono il risultato della valutazione cognitiva delle circostanze esterne, perciò i modi per affrontare le questioni relative alle emozioni, sopratutto quando si tratta di persone con disabilità cognitiva, sono veramente vari. A causa di questo è ancora più problematico definire un intervento, perché le strategie di regolazione delle emozioni devono essere adattate a ciascun utente, praticamente caso per caso. Per progettare il modello di dati dietro il sistema, hanno seguito i consigli del Dr. Quintero-Lumbreras, esperto dell’Istituto di Psicogestione, che suggerisce attuali strategie di regolazione delle emozioni usate con i bambini. Hanno poi progettato il modello con le strategie di regolazione più utilizzate e le hanno in seguito implementate nel sistema. I risultati di questo studio hanno evidenziato che l’uso dello smartwatch evita l’utilizzo di immagini stampate per il supporto della regolazione emotiva e permette un risparmio di tempo, la sua creazione di contenuti è diretta e visivamente attraente, personalizzabile e pervasiva (l’utente riceve l’intervento ovunque e in qualsiasi momento se indossa lo smartwatch). Gli autori hanno osservato inoltre che fra i due partecipanti e i loro compagni di classe non ci sono differenze per il fatto di indossare smartwatch come supporto (cioè, nessuna stigmatizzazione), e il sistema li ha aiutati a controllare la maggior parte dei loro episodi di stress in pochi minuti. Essere in grado di gestire un gran numero di scoppi d’ira è altamente positivo per le persone con ASD e l’accumulo di episodi di esposizione spiacevoli e autolesionisti nel lungo termine aumenta i problemi di regolazione emotiva futura. Questo è il motivo per cui questo sistema potrebbe garantire un importante miglioramento della qualità della vita delle persone con ASD e problemi di disregolazione emotiva, poiché l’intervento applicato alla vita quotidiana può prevenire i problemi comportamentali e garantire una corretta autoregolazione emotiva.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Samson A. C., Hardan A. Y., Podell R. W., Phillips J. M. & Gross J. J. (2014). Emotion Regulation in Children and Adolescents With Autism Spectrum Disorder. Autism Research.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Autismo: strategie di intervento per bambini e ragazzi in ambito scolastico
L’autismo tra i banchi di scuola: strategie per l’intervento

La scuola svolge un ruolo molto delicato nel notare i primi segnali di autismo e successivamente creare un percorso mirato di studi e di inclusione

ARTICOLI CORRELATI
Autismo al lavoro - Report da convegno di Milano con Tony Atwood_
Convegno Autismo al lavoro con Tony Atwood – Report dall’evento di Milano

Quali sono le caratteristiche tipiche dell’Autismo che possono avere un impatto in ambito lavorativo e che devono essere tenute in considerazione? 

Autismo: Report dall’ottavo Convegno Internazionale
8° Convegno Internazionale Autismi – Report dall’evento di Rimini

Viste le sfumature dell'autismo è necessario un approccio clinico specifico in base alle peculiari caratteristiche della persona e la sua famiglia

WordPress Ads
cancel