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Storia critica della psicoterapia (2020) di Foschi R. & Innamorati M. – Recensione del libro

Storia critica della psicoterapia è un importante contributo che ripercorre lo sviluppo della psicoterapia partendo dagli esordi fino ai tempi più recenti

Di Marco Tarantino

Pubblicato il 09 Mar. 2020

Storia critica della psicoterapia è un volume che si propone di raccontare l’evoluzione delle forme e dei modi nei quali l’uomo si è via via avvicinato alla comprensione e alla cura della sofferenza psichica, in un percorso che intreccia diversi saperi e diverse prassi, dalla filosofia al teatro alla religione per arrivare infine alla medicina e alla psicologia sperimentale.

 

Nell’ultimo secolo, il campo delle psicoterapie ha conosciuto una vera e propria fioritura di libri, che è andata di pari passo con l’incremento del numero di modelli terapeutici ed ha permesso sia a chi si è accostato a questo mondo per ragioni di studio o formazione sia al lettore semplicemente curioso, di venire a contatto con molteplici teorie, tecniche, autori in un corpus di conoscenze considerevole e al contempo variegato e caotico.

Un dato che a prima vista può sembrare sorprendente è che i tentativi di mettere ordine in questo campo siano stati assai limitati, e i lavori che ci hanno provato si possono suddividere in tre categorie: alcuni autori hanno cercato di proporre una ricostruzione storica limitata però solo ad alcune teorie – tra questi, imprescindibile è il lavoro di Ellenberger (1980) ma ricordo tra gli altri Bateman (1998), Ruggiero (2010), Andolfi (2017);  altri hanno semplicemente proposto all’interno di un libro delle sintesi di alcuni modelli scelti in modo deliberato dagli autori tra tutti quelli disponibili (tra questi ricordo la fortunata serie di volumi curata da R. Corsini dal 1973 ad oggi, nel corso della quale gli autori hanno variato di volta in volta i modelli terapeutici considerati a seconda della loro popolarità; altri ancora hanno provato, seguendo una feconda intuizione di Jung, a presentare i modelli terapeutici a partire dalla biografia dei vari ‘creatori’, partendo dal presupposto che i vari modelli siano stati tentativi di venire a patti con la propria sofferenza e correndo quindi il rischio di scivolare nell’agiografia (G. E. Atwood e R. D. Storolow (2001), A. Carotenuto (1992).

Quello che è mancato fino ad oggi è un tentativo di costruire una storia della psicoterapia che sia al contempo sia una storia in senso stretto che una storia delle idee, indagando gli avvenimenti che ne hanno costellato l’evoluzione e il rapporto con i suoi presupposti filosofici, riconoscendo alla psicoterapia una delicata ma indispensabile posizione altra sia rispetto alla psicologia che rispetto alla psichiatria, seppur in costante dialogo con entrambe.

A questa mancanza rispondono in modo assai efficace R. Foschi e M. Innamorati nella loro Storia critica della Psicoterapia, che già nelle primissime pagine si propone di

…mostrare come la psicoterapia, soprattutto nel XX secolo, sia stata un terreno di sviluppo di tecniche più o meno formalizzate, quasi sempre filiate dalla psicoanalisi, la cui storia è intrecciata, su vari piani, con quella di filosofia e medicina e poi psicologia, nel contesto degli incontri e scontri fra queste discipline (pag 4)

Il volume si propone di raccontare l’evoluzione delle forme e dei modi nei quali l’uomo si è via via avvicinato alla comprensione e alla cura della sofferenza psichica, in un percorso che intreccia diversi saperi e diverse prassi, dalla filosofia al teatro alla religione per arrivare infine alla medicina e alla psicologia sperimentale. Nel corso di questo viaggio si ha ad esempio l’occasione di rivisitare alcuni filosofi greci e di rileggere il loro pensiero come un percorso di cura dell’anima, di scoprire che la ‘cura attraverso le parole’ attraversa la storia dell’uomo da diversi millenni e che la contrapposizione tra questa e i trattamenti ‘fisici’ è presente sin dalle più antiche origini della civiltà.

Il volume ripercorre l’origine della psicoanalisi a partire dall’ipnosi sul solco del lavoro di Ellenberger ma con un taglio originale, più attento al contesto filosofico e sociale nel quale le varie teorie venivano a costruirsi, ne declina lo sviluppo in modo accurato e dettagliato, dando spazio al pensiero di Freud ma anche a quello di tutti gli uomini e le donne che hanno contribuito a rendere la psicoanalisi il principale modello teorico tra le psicoterapie: si descrive il pensiero di Freud dando conto delle sue evoluzioni, le contestazioni di Adler e Jung, le trasgressioni di Ferenczi, Rank e Reich, la nascita dell’analisi infantile, lo sviluppo dei diversi modelli alternativi a quello pulsionale classico (dalle relazioni oggettuali alla psicologia del sé, il modello culturale di Horney e Fromm, la Psicologia dell’Io, l’Intersoggettivismo, l’Ermeneutica, il Lacanismo, l’Analisi Relazionale), si dà conto del percorso di gemmazione dalla psicoanalisi di larga parte dei modelli psicoterapeutici oggi esistenti, dal Cognitivismo alla Terapia Familiare alla Bioenergretica, l’Analisi Transazionale e la Terapia della Gestalt. In parallelo, presenta anche l’origine autonoma del Comportamentismo e il suo successivo incontro col Cognitivismo, descrivendo le diverse evoluzioni che da questo incontro si sono generate. Ancora, accanto al grande albero della psicoanalisi e al robusto albero della Terapia Cognitivo – Comportamentale, il libro dà conto anche della genesi della Psicologia Umanistica e dei suoi sviluppi e anche del modello Strategico e Sistemico.

Il pregio principale del libro è che il tutto è scritto in modo avvincente ed armonico, restituendo ai singoli le proprie specificità e al contempo inserendoli in una storia condivisa. E’ un lavoro, come ho detto, importante e innovativo, che ovviamente si presta a dei rischi: ogni lettore potrà pensare che di questo o di quel modello si sarebbero potute dire altre cose, e questo non è necessariamente un limite, in quanto può diventare uno stimolo a ripensare ai fondamenti del percorso che si è scelto. Per conto mio, l’unico rilievo che mi sento di fare (e che mi auguro possa essere evaso in una prossima edizione) è il poco spazio riservato a Milton Erickson e al gruppo di Palo Alto (che deve molto anche alla Semantica Generale di Korzybski), che rappresentano uno dei pochi modelli teorici e terapeutici non direttamente derivanti dalla psicoanalisi.

Concludendo, Storia critica della psicoterapia è un libro importante, di cui si sentiva il bisogno perché copre un vuoto che accompagna la psicoterapia sin dalle sue origini. Il mio augurio è che venga letto da colleghi, da studenti (che potranno beneficiare anche dell’imponente bibliografia) e da tutti coloro a cui il tema interessa.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ellenberger H. F. , (1980). La scoperta dell'inconscio. Storia della psichiatria dinamica. Bollati Boringhieri
  • Bateman A. (1998). La psicoanalisi contemporanea. Teoria, pratica e ricerca. Cortina
  • Ruggiero G. M. (2010). Terapia cognitiva. Una storia critica. Cortina
  • Andolfi M. (2017). I pionieri della terapia familiare. Franco Angeli
  • Wedding D. & Corsini R. (2018). Current Psychotherapies. Brooks
  • Atwood G. E. & . Storolow R. D (2001). Volti nelle nuvole. Intersoggettività nella teoria della personalità. Borla
  • Carotenuto A. (1992). Discorso sulla metapsicologia. Bollati Boringhieri
  • Foschi R. & Innamorati M. (2020). Storia critica della psicoterapia. Cortina.
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