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Ipersessualità, autostima e personalità

L'ipersessualità spesso viene confusa con una normale, positiva, piacevole ed intensa sessualità o con un'elevata frequenza di rapporti sessuali.

Di Virginia Armellini

Pubblicato il 23 Mar. 2020

Uno studio cerca di determinare la relazione che intercorre tra la dipendenza sessuale e le caratteristiche socio-demografiche, l’autostima e le dimensioni di personalità.

 

La valutazione delle caratteristiche degli individui con dipendenza sessuale è stata poco studiata. La dipendenza sessuale, detta anche ipersessualità, comprende un insieme di condizioni psicopatologiche caratterizzate da pensieri e fantasie sessuali intrusive associate a perdita di controllo sui comportamenti sessuali.

La nozione di dipendenza sessuale a volte è confusa con la normale, positiva, piacevole ed intensa sessualità goduta dalla popolazione normale o con la semplice alta frequenza di rapporti sessuali. In realtà, i dipendenti dal sesso hanno perso il controllo sulla propria capacità di dire no e di scegliere; pertanto il loro comportamento sessuale è parte di un ciclo di pensieri, sentimenti ed azioni che non possono più controllare. I comportamenti che i dipendenti sessuali possono mettere in atto sono i più svariati e possono includere comportamenti compulsivi nelle seguenti aree: promiscuità sessuale, prostituzione personale, continue fantasie sessuali, masturbazione, esibizionismo, voyeurismo, frotterismo, pratiche di tipo sadomasochistico, dipendenza da materiali o linee telefoniche a carattere pornografico e ipersessualità all’interno di una relazione stabile in misura tale da squilibrarla.

Gli obiettivi del presente studio erano quelli di determinare la prevalenza della dipendenza sessuale in un campione di soggetti volontari reclutati online in forma anonima; considerare le caratteristiche sociodemografiche, l’autostima e le dimensioni di personalità delle persone colpite, identificando i fattori che potrebbero essere associati all’ipersessualità e la vulnerabilità ad essa. Il campione finale comprendeva 510 partecipanti (360 donne e 204 uomini) di età compresa tra i 16 e i 65 anni.

I dati sociodemografici sono stati raccolti utilizzando un questionario preparato per esplorare le caratteristiche generali: età, genere, livello di istruzione, alloggio, stato civile e tipologia di impiego. La dipendenza sessuale è stata indagata utilizzando la scala più comune nella pratica clinica, ossia il Sexual Addiction Screening Test (SAST; Carnes, 1991). L’autostima è stata valutata utilizzando la scala dell’autostima Rosenberg (1979), chiedendo ai soggetti di prestare particolarmente attenzione alla presenza o assenza di sentimenti di apprezzamento, approvazione e amore nei confronti di loro stessi nel momento presente. La valutazione dell’autostima rende possibile valutare fino a che punto le credenze di una persona influenzano la sua realtà. Le dimensioni di personalità sono state approfondite utilizzando il Big Five Personality Factor Theory (Goldberg, 1992) il quale valuta la personalità in base a cinque principali fattori: estroversione, gradevolezza, coscienza, nevroticismo e apertura all’esperienza.

L’analisi dei risultati viene effettuata suddividendo il campione in tre gruppi: 1) coloro che non soffrivano di dipendenza sessuale (404 soggetti); 2) coloro che avevano sintomi attenuati di dipendenza sessuale (68 soggetti) e 3) coloro che soffrivano di ipersessualità (38 soggetti). La prevalenza dell’ipersessualità sembra variare dal 3% all’8%.

In relazione alle caratteristiche sociodemografiche, è stata rilevata una differenza significativa tra uomini e donne, con prevalenza maggiore nel genere maschile. Non è stata trovata nessuna relazione statisticamente significativa tra dipendenza sessuale ed età, livello di istruzione, tipologia di abitazione, stato civile e situazione lavorativa.

Per quanto riguarda l’autostima, essa era nella media o superiore nel gruppo 1, ma inferiore alla media sia nel gruppo 2 che nel gruppo 3. Inoltre, l’analisi statistica dimostra che più è bassa l’autostima, più è alto il punteggio al SAST. Non è ancora chiaro il legame tra autostima e dipendenza sessuale; alcuni studi hanno suggerito che l’ipersessualità sia un meccanismo compensatorio per l’angoscia derivata da traumi infantili, ossia maltrattamenti e/o abusi avvenuti durante l’infanzia (Bergner & Bridges, 2002).

Infine, nella valutazione delle dimensioni di personalità è stato evidenziato che la popolazione senza ipersessualità aveva un punteggio più alto nelle dimensioni di estroversione, gradevolezza e coscienziosità; invece, i soggetti con dipendenza sessuale presentavano livelli più elevati di nevroticismo. Ciò significa che i dipendenti sessuali riferiscono in misura maggiore sentimenti di instabilità emotiva e tendenza a provare emozioni negative, come rabbia, ansia e depressione. L’alto nevroticismo è legato alla reattività emotiva, impulsività e alla vulnerabilità allo stress; queste persone tendono a sperimentare eventi di vita più negativi e ad avere credenze irrazionali. Inoltre, è stata evidenziata una comorbilità con l’alcolismo e l’eccessivo consumo di tabacco.

Il presente studio è di tipo trasversale, facile da eseguire, ma con una durata limitata; di conseguenza, non consente una visione longitudinale del fenomeno e non esplora la relazione causa-effetto. Ulteriori limiti sono rappresentati dallo stato emotivo delle persone durante il sondaggio e nessuna condizione di valutazione standardizzata. Inoltre, il campione non è sufficientemente rappresentativo della popolazione generale.

Questa ricerca presenta anche punti di forza: basso costo, pochi errori durante la raccolta dei dati, la tempestività dell’inserimento dei dati e maggior libertà individuale nelle risposte ai questionari. Ci sono opinioni controverse per quanto riguarda l’influenza della desiderabilità sociale nelle risposte dei partecipanti. L’esplorazione di questi fattori di vulnerabilità può contribuire al miglioramento delle strategie terapeutiche.

 

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