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Tratti di personalità della triade oscura e aggressività in adolescenti e giovani adulti

La presenza di tratti della triade oscura in adolescenza risulta un indicatore di un aumento dei livelli di aggressività correlata al comportamento deviante

Di Virginia Armellini

Pubblicato il 16 Gen. 2020

La presenza di tratti della triade oscura in adolescenza, periodo di crisi e cambiamenti, risulta un indicatore di un aumento dei livelli di aggressività correlata al comportamento deviante.

 

Il comportamento deviante di adolescenti e giovani adulti è un argomento di grande interesse e responsabilità sociale. La ricerca in questo settore ha il ruolo di chiarire i fattori che determinano, facilitano e mantengono il comportamento criminale e quelli che contribuiscono alla sua diminuzione. La ricerca sta facendo passi avanti nell’identificare i fattori di rischio per lo sviluppo del comportamento antisociale e, di conseguenza, proporre interventi di prevenzione mirati ed efficaci al fine di ridurre la criminalità e i costi derivanti.

Il presente studio mira ad identificare i fattori interni che possono prevedere qualsiasi comportamento deviante negli adolescenti e nei giovani, analizzando il ruolo predittivo dei tratti accentuati della personalità nel manifestare un comportamento aggressivo.

Sebbene le cause della devianza siano diverse, i predittori comportamentali più forti del crimine sono l’aggressività e il comportamento antisociale. L’aggressività può presentarsi in forma verbale, fisica e sociale (comportamenti non violenti orientati alla distruzione delle relazioni sociali). Studi recenti hanno osservato che i maschi sono più inclini all’aggressione fisica, le femmine a quella sociale, mentre le differenze di genere per l’aggressione verbale non sono significative (Cairns et al., 1989; Farrell et al., 2005). Sulla base di questi risultati la prima ipotesi dell’attuale studio è:

  • Ci sono differenze di genere nell’aggressività degli adolescenti. Essa è declinata in ipotesi secondarie:
    • I ragazzi hanno un livello più alto di aggressività fisica rispetto alle ragazze.
    • Le ragazze hanno un livello più alto di aggressività verbale rispetto ai ragazzi.
    • Le ragazze hanno un livello più alto di ostilità rispetto ai ragazzi.
    • Le ragazze hanno un livello più alto di rabbia rispetto ai ragazzi.

Alcuni tipi di personalità socialmente avversi (Kowalski, 2001), hanno attirato molti ricercatori. Questi sono il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia che insieme formano la cosiddetta triade oscura. Questi tratti di personalità condividono alcune caratteristiche come egocentrismo e manipolazione, ma si differenziano anche tra loro. Gli elementi distintivi del machiavellismo sono mancanza di empatia, emozione, affettività e pianificazione strategica; il narcisismo è descrivibile come una battaglia tra fantasie grandiose e insicurezza latente. Le azioni dei narcisisti sono volte al rafforzamento dell’ego e alimentano i comportamenti autodistruttivi (Morf e Rhodewalt, 2001). La psicopatia è caratterizzata da mancanza di affetto, bassa empatia, assenza di autocontrollo, ricerca di sensazioni estreme e comportamenti antisociali. Gli individui psicopatici sono spesso senza scrupoli, sono calmi in situazioni difficili e hanno fiducia in sé stessi. A differenza dei machiavellici, gli psicopatici mostrano comportamenti distruttivi per sé e gli altri. La presenza di tratti della triade oscura in adolescenza, periodo di crisi e cambiamenti, risulta un indicatore di un aumento dei livelli di aggressività correlata al comportamento deviante. Secondo la letteratura recente, si presume che la psicopatia adolescenziale dovrebbe manifestarsi allo stesso modo degli adulti e, seguita dal machiavellismo, risulta essere il tratto più ‘oscuro’ che conduce a comportamenti violenti. Per quanto riguarda il narcisismo, esso sembra essere significativamente correlato con i comportamenti a rischio. Sulla base di ciò, la seconda e la terza ipotesi dell’attuale studio sono:

  • I tratti di personalità della triade oscura sono positivamente associati a comportamenti aggressivi.
  • L’età è un moderatore nelle relazioni tra i tratti di personalità oscura e il comportamento aggressivo.

Il campione finale comprendeva 134 soggetti tra i 15 e i 28 anni (34 maschi e 79 femmine).

Lo strumento utilizzato per misurare l’aggressività è il The Aggression Questionnaire (BPAQ; Buss & Perry, 1992), il quale contiene 29 items suddivisi in quattro sottoscale: aggressività fisica, aggressività verbale, rabbia e ostilità. I tratti della personalità oscura sono stati misurati usando lo Short Dark Triad (SD-3; Paulhus & Williams, 2002), composto da 27 items valutanti i livelli di narcisismo, machiavellismo e psicopatia su cui esprimere accordo o disaccordo.

Dai risultati emergono differenze di genere statisticamente significative nelle forme di aggressione: l’aggressività fisica è più evidente nei maschi, la rabbia e l’ostilità sono più pronunciate nelle femmine; l’aggressività verbale non mostra significative differenze. Questi dati confermano la prima ipotesi. Per dimostrarla, gli autori sono partiti dall’idea che gli uomini siano attivati ​​più facilmente dagli stimoli emotivi con potenziale aggressivo e abbiano maggiori difficoltà nella regolazione emotiva rispetto alle donne. I risultati dello studio hanno mostrato che in contesti emotivi con elevato grado di attivazione dell’aggressività le differenze di genere sono relativamente basse, mentre in contesti emotivi con basso o medio livello di attivazione dell’aggressività le differenze di genere sono elevate a favore degli uomini.

In relazione ai tre tratti della personalità oscura, solo la psicopatia è positivamente associata all’aggressività fisica, verbale e alla rabbia. L’ostilità, invece, è associata positivamente al machiavellismo e negativamente al narcisismo. Anche la seconda ipotesi dunque è confermata. Questi risultati mostrano che gli adolescenti che esprimono il piacere di fare del male e che non hanno empatia sono più inclini all’aggressività fisica e verbale e hanno un livello inferiore di autocontrollo quando devono regolare i loro comportamenti ed emozioni, manifestando livelli più alti di rabbia. Per verificare la terza ipotesi è stata condotta un’analisi di moderazione da cui si evince che l’età modera parzialmente la relazione tra narcisismo e aggressività fisica (maggiore è l’età, crescente è l’effetto sull’aggressività fisica) e tra machiavellismo e aggressività fisica (minore è l’età più forte è l’effetto del machiavellismo sull’aggressività fisica). Sulla base di ciò, la terza ipotesi è confermata tranne che per il tratto della psicopatia. Ciò può essere giustificato dalle esperienze di vita, in quanto adolescenti di età superiore ai 18 anni partecipano a contesti di vita sempre più complessi in cui il loro ego può essere facilmente messo in pericolo; oppure, nel caso del machiavellismo, le abilità di manipolazione migliorano e l’aggressività non diventa più necessaria come prima.

I limiti di questo studio sono: utilizzo di strumenti self-report, desiderabilità sociale, trasversalità dello studio che non può mostrare la causalità, campione con scarsa ampiezza e composto prevalentemente da donne. Un’implicazione per il futuro potrebbe essere incentivare gli interventi di prevenzione alla criminalità e i programmi psicoeducativi per aumentare la consapevolezza degli effetti degli atti aggressivi sugli altri e su sé stessi.

 

Riferimenti Bibliografici
  • Buss, A. H., & Perry, M. (1992). The aggression questionnaire. Journal of Personality and Social Psychology, 63(3), 452–459.
  • Cairns, R. B., Cairns, B. D., Neckerman, H. J., Ferguson, L. L., Gariépy, J. (1989). Growth and aggression: 1.  Childhood to early adolescence. Developmental Psychology, 25(2), 320–330.
  • Farrell, A. D., Sullivan, T. N., Esposito, L. E., Meyer, A. L., Valois, R. F. (2005). A latent growth curve analysis of the structure of aggression, drug use, and delinquent behaviors and their interrelations over time in urban and rural adolescents. Journal of Research on Adolescence, 15(2), 179–204.
  • Kowalski, R. M. (Ed.). (2001). Behaving badly: Aversive behaviors in interpersonal relationships. Washington, DC: American Psychological Association.
  • Morf, C. C., & Rhodewalt, F. (2001). Unraveling the paradoxes of Narcissism: A dynamic self-regulatory processing model. Psychological Inquiry, 12, 177–196.
  • Paulhus, D. L., & Williams, K. M. (2002). The dark triad of personality: Narcissism, machiavellianism, and psychopathy. Journal of Research in Personality, 36, 556– 563.
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