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Smart cities, le città del futuro tra innovazione e sostenibilità – Psicologia Digitale

Quali sono gli elementi chiave della smart city? Ma soprattutto come saranno i cittadini delle smart cities, ovvero gli smart citizens?

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 04 Nov. 2019

Aggiornato il 11 Nov. 2020 14:20

Città in cui le persone sono al centro del progetto di sviluppo, dell’economia sostenibile, delle tecnologie integrate, in cui le risorse naturali vengono gestite consapevolmente da tutti attraverso l’azione partecipativa. Dove efficienza fa rima con produttività, funzionalità e alto valore sociale. Le smart cities sono le città di domani.

PSICOLOGIA DIGITALE – (Nr. 3) Smart cities, le città del futuro tra innovazione e sostenibilità

 

Ci sono delle parole nuove, inglesismi che, nonostante diventino di uso comune, hanno confini sfocati e definizioni incerte. Smart city è fra queste. Argomento popolare tra studiosi come tra addetti ai lavori (urbanisti, tech company), ad oggi ha raccolto più di 100 diverse definizioni, che ora si focalizzano sull’aspetto prettamente tecnologico, ora sulle implicazioni politiche o ancora sull’aspetto della sostenibilità ambientale. Ma una smart city è questo e molto altro ancora.

Smart cities: che cosa sono e come funzionano

Secondo Prado Lara e collaboratori (2016) una smart city viene definita in base ad alcuni elementi che, insieme, concorrono a precisare cosa è e come funziona. 
Sicuramente un primo elemento fondante è l’integrazione delle tecnologie digitali più avanzate, con l’adozione di strategie economiche e sociali fondate su infrastrutture moderne. In secondo luogo, è necessario puntare sulla diffusione delle conoscenze, delle competenze distintive e del know-how (sulla cosiddetta knowledge economy), sull’innovazione e sulla competitività in modo da creare ambienti creativi e favorevoli all’imprenditorialità. Ancora, si tratta di una città che promuove la green economy e uno stile di vita sostenibile, nel rispetto della qualità della vita e delle risorse naturali del luogo. Infine, altro elemento importante è la partecipazione attiva dei cittadini che devono sentirsi parte ed essere coinvolti nei progetti di sviluppo.

Dalla smart city agli smart citizens: il cittadino al centro del progetto

La maggior parte degli studi e delle riflessioni fatte finora si è focalizzata su quali sono gli elementi chiave della smart city. Come ci ricordano Jing e colleghi (2018), la letteratura raramente tiene in conto l’elemento più importante di una città: le persone. Se è l’ambiente-città ad essere ripensato non si può non considerare che al centro di tutto ci sono i cittadini, coloro che co-creano e vivono la città. Sempre secondo Jing e colleghi (2018) la questione è più complessa di come possa apparire: non si tratta solo di innovazione, tecnologie e sostenibilità, ma anche e soprattutto di rendere tutte queste facilmente gestibili ed attuabili dalle persone. Gli smart citizens hanno a disposizione una mole ingente di informazioni da diversi canali contemporaneamente, dall’automonitoraggio grazie agli wearable devices (ad esempio, il fit bit) alle notizie disponibili in qualsiasi momento on line.

Come e quali informazioni è possibile gestire efficacemente? Ancora, grazie a Internet e alla potenza delle nuove reti 4.5g (a breve in arrivo la 5g) possiamo interagire in tempo reale con chiunque senza bisogno di un incontro faccia a faccia, ma quanto queste interazioni sono realmente qualitative? Infine, le smart cities si fondano sulla partecipazione attiva dei cittadini. Ma quante volte, ad esempio, quei click che dispensiamo tanto facilmente quando siamo online si trasformano in azioni concrete? Per esempio, basti pensare al fenomeno dello slacktivism: in italiano viene tradotto come attivismo da tastiera o attivismo da poltrona, un modo per descrivere la pratica di sostenere una causa politica o sociale mediante petizioni o adesioni a pagine online, che poi si traducono in un impegno concreto molto limitato se non, nella maggior parte dei casi, nullo.

Cosa ci aspetta

Nel 2017 è stata annunciata la costruzione di Neom, la prima città totalmente smart finanziata dal principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Dopo diversi progetti pilota come quello di Rio de Janeiro che hanno visto le prime implementazioni di tecnologie nel contesto cittadino già nel 2010, ora l’Europa promuove il progetto EU Smart City con il quale punta ad incentivare le principali città europee a diventare sempre più smart.

La ricerca futura si indirizzerà ad analizzare come il comportamento delle persone, sia individuale che gruppale, ne sarà influenzato.

L’aspirazione è creare spazi urbani totalmente ridisegnati: città creative perché re-immaginate, re-inventate collettivamente, ecosostenibili e tecnologicamente avanzate. Le persone al centro di tutto, la qualità di vita, l’espressione del massimo potenziale, l’incentivo alla conoscenza condivisa, lo sviluppo che nasce proprio dai singoli e dalla loro partecipazione, tutto questo è smart city.

 


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