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Gestire le dinamiche di classe e promuovere le abilità relazionali: un progetto di formazione per insegnanti

A Fermo è stato avviato un progetto di formazione volto alla trasmissione di strategie per la gestione della classe e per lo sviluppo di abilità relazionali

Di Lucia Candria, Simona Tripaldi

Pubblicato il 12 Lug. 2019

Aggiornato il 15 Lug. 2019 13:12

Gli insegnanti sono la pietra angolare del sistema educativo. Insegnanti efficaci e motivati ​​garantiscono il raggiungimento degli obiettivi educativi con successo. Può capitare che facciano molto sforzo per fronteggiare più richieste contemporaneamente, e ciò può portarli a sentirsi stanchi, frustrati e stressati.

 

Da un’indagine effettuata nel 2018 dal GDL Nazionale di Psicologia Scolastica, che ha coinvolto 440 docenti su tutto il territorio nazionale, è emerso che una delle maggiori difficoltà con cui gli insegnanti si confrontano nel lavoro quotidiano è la gestione delle classi difficili, segnalato dal 60,5% del campione.

Gestire la classe: competenze richieste e difficoltà nascoste

Alla luce di questi dati, alcuni professionisti del gruppo “Prospettiva Evolutiva” che si occupa di tematiche e problematiche inerenti l’età evolutiva all’interno dell’Associazione Cognitivismo Clinico di San Benedetto del Tronto hanno svolto un percorso di formazione per gli insegnati dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Fermo.

Il progetto è nato dalla consapevolezza che studenti con alti livelli di comportamenti aggressivi, iperattività e problemi della condotta creano un importante problema di gestione nel contesto scolastico ed interferiscono con lo sviluppo dell’apprendimento loro e dei compagni. Numerose ricerche, infatti, hanno mostrato come alti livelli di aggressività influiscono significativamente sull’acquisizione di apprendimenti (Genta et al., 1996, Kupersmidt et al, 2000).

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LE IMMAGINI:

Gestione della classe e abilita relazionali un progetto formativo per docenti 1Imm 1 – Immagine dal percorso di formazione per gli insegnati dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Fermo

 

Gestione della classe e abilita relazionali un progetto formativo per docenti 2Imm 2 – Immagine dal percorso di formazione per gli insegnati dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Fermo

 

Applicare programmi di prevenzione del disagio emotivo relazionale e la promozione di abilità relazionali guida i ragazzi a riconoscere e modulare le proprie reazioni emotive intense, come la rabbia, attraverso situazioni scolastiche strutturate.

In letteratura l’intelligenza emotiva, come costrutto multidimensionale (Bar-On, 1997), viene presentata come predittore (Saklofske et al., 2003; Isaacowitz, 2005) del benessere e del successo individuale/lavorativo (Ciarrochi et al., 2002) e sembra essere correlata all’autoefficacia, alla capacità di adattamento e all’essere positivi (Eisenberg et al., 2000; Chan, 2004; Isaacowitz, 2005).

Alcune ricerche, in ambito educativo, hanno tentato di approfondire lo studio della relazione tra intelligenza emotiva e autoefficacia. I primi studi si focalizzarono sugli allievi e sul ruolo che le competenze emotive potevano avere sul successo scolastico, sulla performance, sull’apprendimento e sullo sviluppo delle abilità sociali (Parker et al., 2004). I risultati di questi studi evidenziarono l’importanza del ruolo dell’insegnante nel favorire lo sviluppo di tali competenze che l’attenzione dei ricercatori si riorientò alla dimensione relazionale dell’apprendimento e all’importanza della mente emotiva.

Da questo punto di vista, si sottolinea come un processo di insegnamento, per risultare efficace ed efficiente, richieda una capacità di introspezione, di controllo e regolazione degli stati emotivi propri e altrui, una comunicazione con il proprio mondo interno e l’abilità di interagire in modo adeguato non solo con i propri allievi, ma anche con le loro famiglie e con i propri colleghi.

Al fine di aiutare gli studenti a raggiungere il loro pieno potenziale, è importante capire come gli insegnanti diventano più efficaci nel trattare con le richieste e le sfide quotidiane associate alla professione di insegnante, non solo per proteggere gli insegnanti dal burnout, ma anche come un modo per promuovere il loro impegno, apprendimento e padronanza.

L’ARTICOLO CONTINUA DOPO LE IMMAGINI:

Gestione della classe e abilita relazionali un progetto formativo per docenti 3Imm 3 – Immagine dal percorso di formazione per gli insegnati dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Fermo

 

Gestione della classe e abilita relazionali un progetto formativo per docenti 4Imm 4 – Immagine dal percorso di formazione per gli insegnati dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Fermo

Supportare gli insegnanti: il progetto per l’Istituto Ugo Betti a Fermo

Alla luce di queste premesse teoriche, tra il mese di febbraio e il mese di aprile 2019 gli insegnanti hanno partecipato al corso di formazione proposto dai Professionisti di “Prospettiva Evolutiva” interno all’Associazione Cognitivismo Clinico di San Benedetto del Tronto, strutturato come percorso di prevenzione primaria, volto a fornire utili informazioni derivate dalla terapia cognitivo – comportamentale che hanno permesso di migliorare la comprensione degli insegnanti su comportamenti problematici messi in atto degli alunni. Gli incontri sono stati organizzati in sessioni parallele per ordine di scuola, in modo da calibrare sulle esigenze degli insegnanti i materiali e le strategie suggerite e in modo da favorire dialogo e condivisione nel piccolo gruppo.

Chiave comune a tutti gli incontri è stata non solo la possibilità di acquisire nuove modalità e strategie di gestione della classe, ma soprattutto l’accompagnamento verso una maggiore consapevolezza e comprensione delle personali difficoltà emotive che il corpo docente può incontrare nello svolgimento quotidiano del proprio lavoro.

Gli obiettivi dell’intervento sono stati:

  • fornire adeguate competenze nella conduzione dei rapporti interpersonali e di gruppo mediante l’insegnamento di strategie comportamentali, relazionali, cognitive ed immaginative volte a promuovere e migliorare negli alunni un atteggiamento positivo verso le relazioni e l’apprendimento;
  • riconoscere e adottare strategie di coping più funzionali per gestire in modo efficace i conflitti e/o situazioni stressanti;
  • identificare e monitorare le proprie emozioni incrementando il livello di autoconsapevolezza per una migliore gestione dei propri eventi di vita scolastica.

All’inizio e alla fine dell’intervento il gruppo docenti ha compilato una batteria di test, con l’obiettivo di monitorare eventuali cambiamenti sulle tematiche oggetto di intervento: livelli di frustrazione esperiti, strategie di coping utilizzate, senso di autoefficacia scolastica.

Gestione della classe e abilità relazionali: riflessioni di fine percorso

In attesa delle analisi dei dati definitive relative agli strumenti somministrati, è possibile riflettere su quanto emerso nel percorso. La formazione ha permesso agli insegnanti di imparare a spostare l’attenzione sul riconoscimento precoce delle problematiche e le modalità per affrontarle, sulla gestione proattiva della classe, l’insegnamento interattivo, l’apprendimento cooperativo, l’uso del problem solving e la comunicazione efficace. Conoscere e approfondire la conoscenza delle strategie di gestione della classe, ha permesso agli insegnanti di sentirsi più preparati ad affrontare eventuali problematiche, questo è stato possibile anche da una disponibilità degli stessi a mettere in pratica le strategie apprese durante il periodo formativo, così da sperimentare e condividere con il gruppo difficoltà di applicazione e potenzialità, per individuare la modalità migliore dell’applicazione delle diverse strategie.

Esercizi di decentramento e di riflessione sui propri stati emotivi in una situazione critica hanno consentito di riflettere sulle conseguenze di emozioni negative quali rabbia, frustrazione e delusione, di essere più consapevoli dei propri vissuti emotivi e di poter migliorare la relazione con gli studenti e con i colleghi.

Il compito dei professionisti, empatizzando col vissuto di difficoltà e talvolta di impotenza che si trovano a vivere gli insegnanti di fronte ad una situazione complessa e talvolta radicata nel tempo, è stato quello di creare un clima di apertura e collaborazione, permettendo in gruppo reciprocità, scambio attivo e confronto, un luogo emotivo in cui non si sono sentiti giudicati ma supportati.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bar-On, R. (1997). Bar-On Emotional Quotient Inventory: Technical Manual. Toronto: Multi-Health
  • Chan, DW. (2004). Perceived emotional intelligence and self-efficacy among Chinese secondary school teacher in Hong Kong. Personality and Individual Differences, 36(8), 1781-1795.
  • Ciarrochi, J., Dean, FP, Anderson, S. (2002). Emotional intelligence moderates the relationship between stress and mental health. Personality and Individual differences, 32(2), 197-209.
  • Eisenberg, N., Fabes, RA, Guthrie, IK, Reiser, M. (2000). Dispositional emotionality and regulation: their role in predicting quality of social functioning. Journal of Personality and Social Psychology, 78, 136-157.
  • Genta, ML, Menesini, E., Fonzi, A., Costabile, A., (1996) Le prepotenze tra bambini a scuola, «Età Evolutiva», 53, pp. 73-80.
  • Isaacowitz, DM. (2005). Correlates of well-being in adulthood and old age: a tale of two optimism. Journal of Research Personality, 39, 224-244.
  • Kupersmidt, JB., Bryant, D., & Willoughby, M. (2000). Prevalence of aggressive behaviors among preschoolers in Head Start and community child care programs. Behavioral Disorders, 26(1), 42-52.
  • Parker, J.D.A., Summerfeldt, L.J., Hogan, M.J., & Majeski, S.A. (2004). Emotional intelligence and academic success: examining the transition from high school to university. Personality and Individual Differences, 36(1), 163-173.
  • Saklofske, D.H., Austin, E.J., Minski, P.S. (2003). Factor structure and validity of trait emotional intelligence measure. Personality and Individual Differences, 34(4), 707-721. Systems.
 
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