Uno studio ha analizzato le conseguenze dell’uso disregolato di alcool per madre e figli. In particolare, il binge drinking durante la gravidanza e l’allattamento può rendere la prole più vulnerabile ai disturbi dell’umore e all’abuso di alcool da adolescenti.
Il binge drinking, dunque, da parte di madri incinte e in allattamento può compromettere la salute mentale della loro prole: a riportarlo è uno studio pubblicato su Frontiers in Psychiatry. In questo studio eseguito sui ratti, i ricercatori italiani hanno scoperto che mentre il bere abituale è associato a comportamenti di tipo ansioso nelle madri e nella loro prole, il bere in maniera abbuffatoria o “binge” ha un effetto depressivo. Inoltre, le progenie delle madri che bevevano alcolici sono meno sensibili agli stimoli naturali, mostrano un comportamento più “disperato” e sono più vulnerabili all’abuso di alcool durante l’adolescenza. Questo è il primo studio a dimostrare che i cambiamenti innescati dall’uso dall’alcol eccessivo nelle madri possono essere trasmessi alle loro progenie.
Alcool in gravidanza: le conseguenze per le madri
Si presume comunemente che l’alcool venga facilmente sospeso durante la gravidanza, come raccomandato dai medici.
Ma questo non è sempre il caso dei bevitori abituali – afferma la dott.ssa Carla Cannizzaro, l’autrice principale dello studio – Le donne incinte potrebbero anche pensare che bere in modo intermittente sia meno dannoso del bere quotidiano.
Per esaminare le conseguenze dell’uso di alcool materno, in modo continuo o binge, Cannizzaro e collaboratori dell’Università degli Studi di Palermo hanno effettuato delle ricerche ricorrendo a campioni animali (ratti). Durante lo studio, ai ratti femmina in stato di gravidanza e in allattamento è stata somministrata acqua che conteneva alcol, così da riprodurre realisticamente le abitudini delle donne bingeer drinking. Al termine dello studio le madri ratti e la loro prole sono state sottoposte a una serie di test per valutare il loro livello di umore e comportamento.
Il binge drinking portava a profonde alterazioni dell’umore delle madri ratti, che mostravano comportamenti depressivi. Il bere continuo o abituale era invece correlato ad un aumento dei comportamenti ansiosi.
Alcool in gravidanza: le conseguenze per i figli
Sorprendentemente la progenie delle madri che bevevano alcolici era più vulnerabile all’abuso di alcool durante l’adolescenza. Questo potrebbe essere il risultato di un’esposizione all’alcol precoce, coerentemente a cambiamenti genetici trasmessi dalla madre, spiega Cannizzaro.
L’abuso di alcol o di altre droghe, in quantità croniche o eccessive, possono imprimere codifica genetica e promuovere modificazioni ereditabili.
La progenie delle madri che bevono alcolici ha anche mostrato basse risposte agli stimoli naturali, che di solito sono gratificanti, come lo zucchero, il cibo e il sesso; in assenza di alcol, invece, hanno mostrato un comportamento “disperato” in risposta a condizioni ambientali imbarazzanti.
Una possibile limitazione – in termini di generalizzazione dei risultati – di questo studio è stato il ricorso, nella fase di sperimentazione, a campioni animali; tuttavia, secondo i ricercatori, questo modello animale è particolarmente adatto per lo studio delle proprietà di dipendenza dei farmaci e delle sostanze e dei loro effetti sul cervello, tanto da poter essere una rappresentazione realistica di comportamento anche negli esseri umani.L’uso di alcool cronico può disturbare l’omeostasi delle regioni del cervello rilevanti per la ricompensa – afferma Cannizzaro – Tale uso può portare a dipendenza, craving, perdita di controllo nell’uso della sostanza e gravi sintomi di astinenza quando è interrotto l’utilizzo della sostanza
Come afferma Cannizzaro:
L’alcol esercita un potente effetto sull’organismo, anche se consumato due o tre volte alla settimana in alte concentrazioni.