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C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme (2003) di Fabio Veglia e Rossella Pellegrini – Recensione del libro

Il libro 'C’era una volta la prima volta' è sorgente di riflessioni sulla sessualità, emoziona con parole e metafore intuitive e accessibili a tutti

Di Sharon Vitarisi

Pubblicato il 21 Feb. 2018

C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme è un libro scritto da Fabio Veglia e Rossella Pellegrini, della casa editrice Erickson. All’interno di questo piccolo manuale sulla sessualità troviamo le domande di migliaia di studenti delle scuole medie inferiori e superiori di tutta Italia.

Sharon Vitarisi – OPEN SCHOOL Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Milano

 

Commetti il più vecchio dei peccati nel più nuovo dei modi.
William Shakespeare

 

 C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia e a letto insieme è un libro scritto da Fabio Veglia e Rossella Pellegrini, della casa editrice Erickson. All’interno di questo piccolo manuale sulla sessualità troviamo le domande di migliaia di studenti delle scuole medie inferiori e superiori di tutta Italia. I titoli dei capitoli di questo libro sono domande emblematiche, scritte dagli studenti in forma anonima e corrispondono alla sessualità reale, così come viene vissuta prima di essere discussa. Da qui si capisce l’esigenza degli autori di trovare un linguaggio semplice, comune e immediato per parlare di un tema che molto spesso viene visto come un tabù all’interno delle famiglie e delle scuole italiane.

C’era una volta la prima volta si pone come obiettivo l’educazione alla sessualità ad ogni età e in ogni situazione di vita: “rassicura chi è in crisi sulla propria vita sessuale o sulla possibilità di educare quella degli altri, ma anche per mettere in crisi chi è troppo sicuro di sé”.

Inoltre, permette una riflessione sulle emozioni che la sessualità suscita, come rabbia, vergogna, tristezza e divertimento, per entrare in contatto con le sue diverse sfaccettature.

Gli autori mettono in gioco la loro professionalità sul tema, raccontando, mettendosi dal punto di vista dell’adolescente che sta sperimentando una fase di vita molto turbolenta e piena di riflessioni sul proprio corpo.

C’era una volta la prima volta: come raccontare e raccontarsi

Una parte del libro C’era una volta la prima volta viene dedicata ai consigli per i genitori ed educatori che vogliono comunicare e parlare di sessualità con i propri figli o allievi. L’idea di fondo è riconoscere come il sesso sia parte integrante della vita di ogni individuo e che si deve innanzitutto accettare questa condizione per poter evitare le censure e false informazioni, andando verso un’idea di sessualità migliore e più appagante. Partire dalla propria responsabilità di genitore o educatore, apprendere come entrare in contatto con la propria sessualità è il primo passo per trovare il modo più adeguato per parlarne agli altri e con gli altri.

Ciò che si sottolinea in questa parte è la necessità di trovare un linguaggio comune con cui poterne parlare, non troppo scientifico, non troppo scontato, tenendo a mente quello del corpo, che secondo gli autori è quello più immediato per parlare d’amore.

Un altro capitolo è riservato ai ragazzi che vogliono parlare di sesso con gli adulti. Sottolineano l’importanza della comunicazione, di trovare un adulto competente che riesca a rispondere e contenere dubbi e confusione, perché una scarsa informazione sulla sessualità potrebbe comportare delle conseguenze difficili da gestire.

Le dimensioni della sessualità

La prima parte di C’era una volta la prima volta si conclude con la spiegazione di quelle che gli autori definiscono “dimensioni della sessualità”. Gli autori fanno presente il loro punto di vista, dicendo che la sessualità non è il principale motore o organizzatore della vita umana, ma che può connotare qualsiasi esperienza della nostra vita.

Si inizia questo viaggio all’interno della sessualità parlando della dimensione riproduttiva, quella che garantisce la continuità della specie umana; il bisogno riproduttivo è una spinta innata insita in ogni individuo.

La seconda è la dimensione ludica, cioè, la parte più divertente della sessualità, dove al suo interno essa si trasforma in un gioco. Se si rimane solamente all’interno di questo lato del sesso si rischia di “accontentarsi, di rimanere all’interno di una caverna, in una realtà virtuale” che ha poco a che vedere con la totalità di questa esperienza.

La dimensione sociale, quella dello “stare insieme” ad un’altra persona, rende la sessualità un bisogno di costruzione e condivisione con l’altro. Qui si sgancia dalla sua missione primordiale di riproduzione, e dal semplice gioco amoroso.

Successivamente troviamo la dimensione semantica: siamo proprio lì, dove avviene l’amore. Il sesso inizia ad essere un incontro fra due corpi che necessita di una coscienza condivisa con l’altro.

Fino ad arrivare alla dimensione narrativa, all’interno della quale nasce una storia. “Nei racconti generiamo senso e significato per la vita” ed è proprio in questa realtà che si inizia a fare l’amore generando un racconto che viene condiviso con l’altro.

Infine, l’ultima, ma non meno importante, è la dimensione procreativa. Dopo aver raccontato una storia si ha il bisogno di introdurre un nuovo piccolo personaggio. Dall’amore si passa all’atto creativo di introdurre un bambino nella propria vita ed iniziare a generare nuovo senso e significato.

Parliamo di sessualità

Quanti buchi ha la donna? Perché hanno sempre voglia di quella cosa lì? Quanti orgasmi si fanno con un pieno?

Queste sono solo alcune domande che gli adolescenti italiani si sono posti mettendoli davanti a persone competenti che hanno voluto parlare di sessualità fino in fondo, con il giusto linguaggio e le giuste metodologie.

Le altre le troverete nel libro, e ognuna di esse va a comporre un capitolo di psicoeducazione sulla sessualità. Il linguaggio usato, come detto in precedenza, è intuitivo, semplice, spiega cose complesse senza giri di parole e analisi scientifiche. Mette in condizione il lettore di percepire che l’educazione sessuale non è semplice prevenzione o informazione: l’educazione sessuale è educare alla vita, alla coscienza di sé e dell’altro. La sessualità diviene qualcosa di comprensibile sia per gli educatori/genitori, sia per gli adolescenti. In ogni pagina si cerca un luogo comune e lo si scompone per trovare chiarezza e comprensione.

Inoltre, C’era una volta la prima volta porta il lettore a entrare in contatto non solo con le problematiche legate alla sfera sessuale, ma anche con i piaceri e le emozioni positive. Fare sesso non deve essere un problema, un punto spiacevole della vita che viene affrontato con ansia e perplessità, ma un atto naturale e cosciente che può portare sensazioni di piacere e anche di responsabilità verso se stessi e l’altra persona.

In conclusione, questo libro è sorgente di informazioni, domande, riflessioni e metodologie utili quando si inizia a parlare di sessualità, sia a scuola, che in famiglia. Aiuta a riconoscere le varie sfaccettature di questo tema così delicato ma fondamentale. Porta un punto di vista fresco e genuino, emozionando il lettore con parole e metafore intuitive e accessibili a tutti.

Genitori, educatori, adolescenti o semplicemente persone comuni che vogliono comunicare con sé stessi e con gli altri della sessualità, possono leggere C’era una volta la prima volta per educarsi, emozionarsi e riflettere sul sesso, per essere poi in grado di mettere in pratica quanto appreso. Nella propria intimità, oppure, davanti a un pubblico assetato di domande che ha bisogno di essere guidato nel percorso di conoscenza di sé e della propria sessualità.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Veglia F., Pellegrini R, (2003). C’era una volta la prima volta. Come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme. Erickson, Trento.
 
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