Il Metacognition Oriented Social Skills Training (MOSST) è stato ideato a partire dalla definizione di metacognizione e dalla manualizzazione della Terapia metacognitiva interpersonale.
Il Metacognition Oriented Social Skills Training (MOSST) è stato ideato da Paolo Ottavi del Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale a partire dalla definizione di metacognizione di Semerari e colleghi (1999) e dalla manualizzazione della Terapia metacognitiva interpersonale formulata in Dimaggio et al. (2013) Terapia metacognitiva interpersonale dei disturbi di personalità (Raffaello Cortina).
Il Metacognition Oriented Social Skills Training si inserisce in una serie di progetti fatti al Centro TMI volti a sviluppare modelli clinici formalizzati, manualizzati, verificabili empiricamente e che si prestino alla disseminazione internazionale. È un trattamento in gruppo per la schizofrenia in cui gli elementi di promozione di social skills sono supportati da un lavoro volto a riflettere sui processi interpersonali e ad agire guidati da una migliore comprensione degli stati mentali, i propri e quelli degli altri. L’idea è che la performance sociale migliori e lo faccia più stabilmente se i pazienti agiscono guidati da una comprensione mentalistica delle azioni che compiono e non dalla semplice adattività dei nuovi comportamenti messi in atto. Il lavoro in gruppo nel Metacognition Oriented Social Skills Training passa da una costante attenzione alla relazione terapeutica e i terapeuti costantemente metacomunicano, ovvero riflettono apertamente sulle relazioni che si sviluppano in seduta.
Metacognition Oriented Social Skills Training e Social Skills Training a confronto
Un gruppo di colleghi spagnoli guidati da Felix Inchausti dell’Università di Navarra ha condotto un trial clinico randomizzato in cui il Metacognition Oriented Social Skills Training è stato confrontato con i classici Social Skills Training. I risultati dello studio hanno mostrato una netta superiorità del Metacognition Oriented Social Skills Training. Nel MOSST sono stati coinvolti 36 pazienti, contro i 33 dei Social Skills Training. La superiorità riguardava gli outcome primari, ovvero per funzionamento occupazionale e sociale, performance sociale, riduzione di comportamenti disturbanti e aggressivi. Ci sono stati anche effetti superiori in sintomi di ansia e depressione. La metacognizione è migliorata significativamente solo nel gruppo MOSST. I risultati hanno retto al follow-up a 6 mesi. Sia il Metacognition Oriented Social Skills Training che i Social Skills Training hanno migliorato i sintomi positivi e negativi allo stesso livello.
Rimarchiamo come in una recentissima meta-analisi (Turner et al., 2017) sono emersi come un trattamento efficace per sintomi negativi e sintomatologia generale. L’effetto per i sintomi negativi era della stessa magnitudine di quello della CBT sui sintomi positivi. Quindi il Metacognition Oriented Social Skills Training ha dimostrato una netta superiorità su un trattamento già ampiamento testato e di provata – sia pure limitata in ampiezza – efficacia.
Da notare che nel gruppo MOSST c’è stato un solo drop-out (3%), che è un risultato abbastanza rimarchervole. Sicuramente ha aiutato che i pazienti venissero da aree rurali e quindi fossero portati al servizio da familiari o da bus dedicati. Ma comunque hanno aderito, il fattore facilità del trasporto non poteva spiegare un tale livello di aderenza da solo. Dal punto di vista soggettivo dei pazienti, tutti i 35 che hanno completato il Metacognition Oriented Social Skills Training lo hanno descritto come: utile, generalizzabile alla vita reale, raccomandabile ad altri, piacevole. La descrizione soggettiva della piacevolezza del programma è una conferma della validità della filosofia alla base della Terapia Metacognitiva Interpersonale, dove cerchiamo di promuovere nei pazienti la speranza di raggiungere dei desideri soggettivamente importanti in un clima che cerca di essere leggero, volto all’esplorazione e alla curiosità sugli stati mentali e sul mondo.