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Stile di vita sano e attivo: l’importanza della pianificazione

Tra gli interventi comportamentali utilizzati per ridurre il peso e adottare stili di vita sani e attivi, la pianificazione riveste un ruolo fondamentale.

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 15 Dic. 2017

Aggiornato il 19 Feb. 2018 10:43

Vi sono diverse evidenze in letteratura sull’efficacia di interventi comportamentali su percorsi di riduzione del peso e adozione di uno stile di vita sano, tra queste tecniche troviamo la pianificazione.

 

I problemi dovuti all’ obesità e al sovrappeso sono conosciuti e legati ad una miriade di condizioni patologiche: si va da problemi cardiovascolari, diabete di tipo I e II fino a diverse forme tumorali e in generale a condizioni che aumentano il rischio di morte.

Da qui la necessità di interventi da un lato mirati al cambiamento dello stile di vita, dall’altro a creare le basi perché questi stessi cambiamenti si stabilizzino nel tempo. Ma modificare le proprie abitudini, si sa, non è semplice. Tenere con costanza una alimentazione sana e uno stile di vita attivo richiede motivazione e controllo, soprattutto se si ha un’alimentazione sbilanciata ed uno stile di vita sedentario; bisogna allora cambiare le proprie abitudini.

La pianificazione per la riduzione di peso

Dombrowski e colleghi (2016) mostrano diverse evidenze in letteratura sull’efficacia di interventi comportamentali su percorsi di riduzione del peso. Tra queste tecniche abbiamo la pianificazione. Per pianificazione si intende una strategia di autoregolamentazione che collega una situazione voluta – pianificata, appunto – ad un comportamento, e diviene così presupposto per innescare le azioni necessarie all’attuazione del comportamento stesso. Gli Autori hanno esaminato la correlazione tra specificità del piano, tipo di comportamento obiettivo (dieta o esercizio fisico) e perdita di peso: adottare un piano avrebbe un effetto di sostegno all’intero percorso. Per definirsi tale un piano deve essere strutturato e composto da alcuni elementi: uno specifico obiettivo target, un comportamento (cosa), una tempistica (quando), un posto (dove) e un’analisi delle azioni (come). In più, vanno indicate le azioni specifiche necessarie al raggiungimento dell’obiettivo e analizzati i possibili ostacoli e le strategie per superarli (coping planning); alcuni piani aggiungono la descrizione di situazioni declinate secondo la formula del “se-allora” che collega una situazione alla sua risposta “se… (quando, dove) allora… (cosa, come)”, volta ad una analisi più puntuale dei fattori antecedenti e conseguenti di una data circostanza.

Nel loro studio gli Autori hanno dimostrato che la formulazione di un piano è particolarmente efficace quando riguarda la gestione di peso in persone che hanno obiettivi sfidanti (ad esempio, molti kg da perdere) e quando è focalizzato sul cambiamento del regime alimentare.

La pianificazione per assumere uno stile di vita attivo

Anche per quanto riguarda uno stile di vita attivo, molto spesso le persone agiscono in maniera diversa rispetto ai loro obiettivi. Secondo Barz e colleghi (2014), anche per quanto riguarda l’attività fisica la pianificazione può rivelarsi fondamentale. Pianificare infatti consente di utilizzare spunti che l’ambiente può offrire e agire anche in relazione al contesto. Ad esempio, preparare la borsa da palestra può essere uno spunto all’azione, così come acquistare un abbonamento per un corso di fitness, magari con un amico, aggiunge all’impegno economico le aspettative sociali. La pianificazione quindi è un atto preparatorio che può aiutare a tradurre le intenzioni e i piani in comportamenti. Gli individui con un piano d’azione dettagliato beneficiano di un valido strumento di monitoraggio e di preparazione all’azione che aumenta il coinvolgimento prima ancora che l’azione stessa abbia luogo.

Pianificazione quindi come fase preparatoria: da un lato, è uno spunto per l’azione, dall’altro è una componente stessa dell’azione in sé: per esempio, per frequentare assiduamente una palestra c’è bisogno di iscriversi. Pianificazione però anche come predittore e fattore di familiarizzazione con le attività che non si è abituati a svolgere, quindi passaggio essenziale nel percorso di modifica duratura di comportamento.

In definitiva, per quanto siano conosciuti e condivisi i benefici di uno stile di vita sano e attivo, ancora non sappiamo esattamente come raggiungere e mantenere regimi alimentari corretti e attività fisica regolare. Dombrowski e colleghi (2016) sottolineano come la letteratura abbia ampiamente dimostrato l’efficacia di interventi comportamentali, tra cui la pianificazione, ma che abbiamo tuttora ancora poche evidenze scientifiche sia nell’ambito della diminuzione di peso che di aumento dell’attività fisica. Soprattutto, questi vanno pensati come interventi attuabili anche fuori dai setting di ricerca quando gli individui sono esposti a meno controllo e più influenze esterne. Bisogna quindi dare in mano alle persone degli strumenti semplici e facilmente applicabili che possano supportare i loro percorsi verso uno stile di vita improntato al benessere.

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