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Il potere dopo l’ininfluenza: predittore di molestie sessuali?

Dopo un periodo prolungato di ininfluenza, quando si sperimenta potere e autorità, alcune persone sarebbero più propense a commettere molestie sessuali

Di fluIDsex, Greta Riboli

Pubblicato il 29 Nov. 2017

Chi ricopre per la prima volta una posizione autoritaria, continuando a percepirsi ininfluente è più propenso a molestare sessualmente: quando il potere può predire la tendenza di una persona a perpetrare molestie sessuali.

 

A proposito delle recenti denunce rivolte a uomini di potere che hanno abusato del proprio ruolo e della propria influenza per ottenere vantaggi sessuali, un recente studio condotto da Williams, Gruenfeld e Guillory (2017) indaga il rapporto esistente tra potere e tendenza all’abuso sessuale.

Da un’analisi condotta sui precedenti studi sull’argomento è emerso che in uomini e donne di prestigio, interessati al sesso occasionale, aumenta la convinzione che i propri subordinati (ad esempio dei lavoratori dipendenti) siano sessualmente interessati a loro. Al contrario, coloro che godono di un certo prestigio, ma che non sono interessati al sesso occasionale sono soliti ritenere i propri subordinati non interessati.

Inoltre è emerso che coloro che coprono posizioni di potere sono più predisposti a vedere le altre persone come oggetti, anziché come esseri umani alla pari.

Il potere dopo l’ininfluenza: predittore di molestie sessuali?

Nel presente studio è invece emerso che la tendenza a commettere molestie sessuali è messa in atto soprattutto da persone che ricoprono posizioni di potere, in seguito a lunghi periodi di assenza di autorevolezza. Così, in egual misura, sia uomini sia donne che, in seguito ad un periodo prolungato di impotenza e ininfluenza, sperimentano un senso di autorità sono più propensi ad agire molestie sessuali nei confronti delle altre persone, rispetto a quanto non lo siano gli altri.

In particolare, gli uomini non fiduciosi di sé, i quali improvvisamente sperimentano un rinnovato o nuovo potere, tendono ad assumere atteggiamenti marcatamente sessisti nei confronti di donne che li rifiutavano sessualmente. Al contrario, l’incremento di potere in uomini che confidano nel proprio potere autentico conduce ad una diminuzione di sessismo ostile nei confronti delle donne, in generale.

In questo studio, quando si parla di potere si fa riferimento più ad un senso soggettivo di potere, il quale non è necessariamente corrispondente ad un potere concreto. Infatti, è stato notato che anche coloro che ricoprono posizioni di grande autorità possono ancora sperimentare sentimenti di inadeguatezza o insicurezza.

Tant’è che in passato è emerso che i genitori che si percepiscono impotenti innanzi al proprio bambino mostrano maggiori probabilità di abusare fisicamente di esso. L’ abuso viene così vissuto come l’opportunità (a prescindere dall’effettiva posizione gerarchica di genitori) di esercitare un potere reale di controllo sugli altri, a fronte di una propria insicurezza personale.

Dietro ad una persona potente che compie molestie sessuali si potrebbe dunque nascondere un essere umano con un armamentario psicologico rozzo e al contrario di quanto sembra, impotente, o per lo meno poco fiducioso della propria autorità. È proprio chi utilizza la propria posizione di potere per compensare un proprio senso di inadeguatezza ad esser più propenso all’utilizzo della propria influenza per cogliere un qualche vantaggio sessuale.

Greta Riboli


 

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La rubrica fluIDsex è un progetto della Sigmund Freud University Milano.

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