Un recente studio svolto presso l’Università di Umeå, in Svezia e pubblicato sul Journal of Affective Disorders ha dimostrato che bassi livelli di cortisolo (ormone dello stress) si associano ad obesità, alti livelli di grassi nel sangue e sindrome metabolica nei pazienti con depressione ricorrente cronica o disturbo bipolare.
I risultati ottenuti forniscono indizi per capire meglio la forte prevalenza di malattie cardiovascolari nelle persone che soffrono di depressioni ricorrenti o disturbo bipolare. Tali scoperte potranno in futuro fornire contributi efficaci nel trattamento di questi disturbi per una migliore prevenzione delle malattie cardiovascolari ad essi associate – ha detto Martin Maripuu, autore principale dello studio.
Il disturbo bipolare e la depressione ricorrente cronica sono malattie che si associano ad una riduzione di circa 10-15 anni nell’aspettativa media di vita. Uno dei fattori primari che contribuisce a questa condizione è la grande prevalenza di malattie cardiovascolari. Lo stress, la scarsa attività fisica e l’alto consumo energetico sono tutti elementi caratteristici di uno stile di vita che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
Relativamente al fattore stress, uno dei sistemi più importanti che lo regola è denominato asse HPA (dall’inglese Hypothalamic-Pituitary-Adrenal axis, in italiano asse ipotalamo-ipofisi-surrene). Questo sistema regola la produzione e i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. L’esposizione a lungo termine allo stress potrebbe costituire uno dei principali fattori eziologici sia per i disturbi metabolici che per l’ipocortisolismo (ridotto livello di cortisolo).
Prima che quest’ultima condizione si sviluppi, l’attività dell’asse HPA e i livelli di cortisolo possono fluttuare dalla normalità all’eccesso. Lo stress normalmente determina un aumento dell’attività dell’asse HPA, che a sua volta determina un aumento dei livelli di cortisolo. Se lo stress aggiuntivo è però prolungato nel tempo e si cronicizza, l’attività del sistema paradossalmente si riduce, con conseguenti bassi livelli di cortisolo.
Per studiare il legame tra livelli di cortisolo e malattie metaboliche sono stati analizzati 245 pazienti con disturbo bipolare o depressioni ricorrenti e 258 persone del gruppo di controllo. I ricercatori hanno misurato i livelli di cortisolo dei soggetti dopo aver condotto il cosiddetto test di soppressione del desametasone (farmaco corticosteroide simile al cortisolo) che viene utilizzato per rilevare la presenza di una produzione anomala di cortisolo.
Quello che i ricercatori Umeå ora sono in grado di dimostrare è che i pazienti con disturbo bipolare o depressioni ricorrenti con bassi livelli di cortisolo soffrono in misura maggiore rispetto ad altri di:
- Obesità (34% rispetto al 11% degli altri pazienti)
- Dislipidemia -alti livelli di grassi nel sangue- (42% rispetto al 18%)
- Sindrome metabolica (41% rispetto al 26%).
I risultati mostrano che la regolazione del cortisolo è legata al peggioramento della salute fisica nelle persone con disturbo bipolare o depressioni ricorrenti. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio queste associazioni – afferma Martin Maripuu.