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Lo Stadio Operatorio Concreto nella Teoria di Piaget – Introduzione alla Psicologia

Secondo Piaget, nello Stadio Operatorio Concreto, si acquisiscono funzioni cognitive complesse, tra cui l’uso delle operazioni mentali reversibili

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 16 Giu. 2016

Parliamo ancora della teoria di Jean Piaget sullo sviluppo cognitivo nel bambino e ci accingiamo a presentare gli ultimi stadi. Si tratta del terzo stadio, detto Stadio Operatorio Concreto, che riguarda un periodo che varia dai 6/7 anni fino agli 11/12 anni.

 

Stadio Operatorio Concreto: introduzione

Secondo la Teoria di Piaget, in questa fase si acquisiscono una serie di funzioni cognitive complesse, tra cui l’uso delle operazioni mentali reversibili, malgrado si possa trattare, ancora, di operazioni molto concrete applicabili nell’immediatezza e non ancora a livello immaginativo.

 

 

Stadio Operatorio Concreto: cosa si intende?

Per operazioni concrete Piaget intende tutti i processi mentali eseguiti su contenuti materiali e percettibili, non astratti, ovvero oggetti manipolabili che si oppongono alle operazioni riguardanti ipotesi o enunciati verbali.

In questa fase si sviluppa il pensiero operatorio, cioè un pensiero capace di compiere delle operazioni mentali di una certa complessità. Da ora in poi il bambino è in grado di eseguire una serie di operazioni logiche, ma concrete, quali sommare, sottrarre, dividere, classificare, seriare, uguagliare e mettere in corrispondenza,  basate su dati tangibili.

 

 

Stadio Operatorio Concreto: la conservazione

Il raggiungimento di questa maturazione cognitiva porta il bambino a comprendere che ad ogni operazione, mentale o fisica, corrisponde un’azione inversa.

Insomma, in questo caso è possibile che il bambino cominci a risolvere i compiti di conservazione di cui si è parlato la volta scorsa.  Il bambino, nella fase precedente, cioè quella pre operatoria, dirà che la quantità di liquido presente nei due contenitori di forma diversa è cambiata. Questo avviene perché il bambino concentra la sua attenzione solo sull’aspetto degli oggetti e non sul contenuto. Ora, con l’avvento dello stadio operatorio concreto riesce ad affermare, o meglio a conservare, che la quantità d’acqua è sempre la stessa anche se il contenitore cambia.

In questo modo è possibile sviluppare il pensiero logico, che permette di coordinare e relazionare le azioni mentali le une con le altre, diventando operazioni concrete.

 

 

Stadio Operatorio Concreto: l’egocentrismo e il pensiero integrato

Nello stadio operatorio concreto il pensiero del bambino è meno egocentrico e autocentrato, anche se è ancora difficile riuscire a mettersi nei panni dell’altro, percependone il diverso punto di vista. La capacità di compiere operazioni mentali concrete, però, permette al bambino di uscire dal proprio egocentrismo, per prendere in considerazione punti di vista diversi dal proprio. Così, scopre quali sono i vantaggi che possono derivare dal poter  integrare prospettive diverse dalla propria. In questo modo si generano sentimenti di cooperazione sociale, come l’amicizia, il rispetto reciproco, l’etica e il senso di giustizia.

Il bambino, inoltre, riesce a comprendere la modalità giusta per poter coordinare due azioni che sono sequenziali tra loro, garantendo l’apprendimento di nuovi compiti rivolti a uno scopo. Egli, altresì, prende coscienza che un’azione può anche rimanere invariata, uguale a se stessa, producendo comunque un risultato se ripetuta.

Il pensiero in questa fase subisce anch’esso un’evoluzione poiché varia da una modalità di tipo analogico a una di tipo induttivo, per questo si riescono a trarre conclusioni partendo da assunzioni generali e creare una sorta di credenze che poi influenzeranno il vissuto del bambino durante tutto l’arco della sua vita.

Piaget, grazie a un esperimento, riesce a dimostrare come si raggiungono questi progressi cognitivi. Il bambino è posto dietro a 20 palline di legno, di cui 15 rosse e 5 bianche. Gli si chieda se, volendo fare una collana la più lunga possibile, prenderebbe tutte le rosse o tutte quelle di legno. Il bambino, fino a 7 anni, risponderà, quasi sempre, che prenderebbe quelle rosse. A questo punto, si fa notare che sia le palline bianche sia le rosse sono di legno, ma solo dopo questa età, avendo concettualizzato il senso del tutto, vedere le cose nella propria totalità, e delle parti, parzialità delle cose che ci circondano, indicherà con sicurezza tutte le palline perché tutte sono di legno.

Fino a 11 anni il bambino può utilizzare solo capacità mentali che gli permettono di giungere a operazioni concrete, non potendo, perché cognitivamente non strutturato,  utilizzare informazioni esclusivamente verbali,  ad esempio non è in grado di rispondere al quesito che segue: “Un ragazzo dice alle sue tre sorelle: ‘In questo mazzo di fiori ce ne sono alcuni gialli’. La prima sorella risponde: ‘Allora tutti i tuoi fiori sono gialli’. La seconda dice: ‘Una parte dei tuoi fiori è gialla’. La terza dice: ‘Nessun fiore è giallo’. Chi delle tre ha ragione?” Si tratta chiaramente di un compito non dissimile da quello delle precedente delle palline di legno, ma la scarsa maturità cognitiva non permette di rispondere in maniera adeguata e quindi, il bambino produce una risposta solo ed esclusivamente parziale.

Ancora, nello stadio operatorio concreto riesce ad applicare il principio di conservazione dei materiali, a esempio una palla di creta si può scomporre in tante palline, e di conservazione della superficie, alcuni cartoncini occupano la stessa superficie sia sparsi sia uniti in una figura.

 

 

Stadio Operatorio Concreto: capacità mentali

Secondo Piaget, il bambino riesce a risolvere i compiti sopra descritti perché acquisisce le seguenti capacità mentali:

  1. Reversibilità: capacità di ripercorrere mentalmente l’azione tornando alla situazione iniziale;
  2. Compensazione: decentrare il proprio pensiero compensando le variazioni avvenute;
  3. Addizione-sottrazione: capacità di sommare e di sottrarre ;
  4. Capacità rappresentativa: ripercorrere mentalmente le azioni conservate confrontandole con lo stato finale di un evento;
  5. Operazioni matematiche di moltiplicare, divisione, maggiore di, minore di e sostituire una cosa equivale ad un’altra cosa, l’inclusione in classi di oggetti identici,  relazionare gli oggetti secondo un ordine.

 

 

Stadio Operatorio Concreto: conclusioni

In ogni caso, non è stata ancora raggiunta la maturità cognitiva tipica dello stadio adulto, perché il bambino è in grado di eseguire operazioni complesse ma sempre ancorate all’azione e al concreto, poiché conserva dei limiti cognitivi che saranno superati solo con il raggiungimento del periodo successivo. Per questo, egli non è ancora all’altezza di ragionare su ipotesi, ragionamento astratto che si riferisce solo all’enunciazione verbale del problema, ma solo su operazioni concrete.

Per ragionare in maniera ipotetica è necessario accedere alla fase successiva, quella delle operazioni formali.

 

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Piaget J., Intervista su conoscenza e psicologia Laterza, Bari 1978.
  • Camaioni, L., Di Blasio, P., (2007). Psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna.
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