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La memoria a breve termine, a lungo termine e la working memory – Introduzione alla Psicologia Nr. 30

Alla divisione tra memoria sensoriale, memoria a breve termine e memoria a lungo termine, è stato aggiunto un nuovo magazzino mnemonico: la working memory.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 23 Ott. 2015

Aggiornato il 16 Mar. 2016 11:01

La memoria è un magazzino all’interno del quale l’individuo può conservare tracce della propria esperienza passata, cui attingere per riuscire ad affrontare situazioni di vita presente e futura. Atkinson e Shiffrin (1968) postularono l’esistenza di tre tipi di memoria: memoria sensoriale, memoria a breve termine (MBT) e memoria a lungo termine (MLT).
INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA (Nr. 30)

 

Nelle scorse settimane su  questa rubrica abbiamo parlato delle differenze tra memoria semantica e memoria episodica e di memoria autobiografica (ndr).

La memoria sensoriale mantiene le tracce mnestiche acquisite solo per una manciata di secondi. Malgrado il tempo di mantenimento dell’informazione sia poco, risulta comunque sufficiente per riuscire a percepire la realtà. La memoria sensoriale mostra caratteristiche diverse a seconda delle percezioni sensoriali coinvolte nel ricordo.

La memoria sensoriale visiva, memoria iconica, è una memoria che opera sotto soglia di coscienza e mantiene la traccia di immagini viste per pochi istanti. La memoria sensoriale uditiva, memoria ecoica, mantiene la traccia per circa due secondi e svolge un ruolo molto importante nel processo di comprensione del linguaggio verbale.

La memoria a breve termine (MBT) contiene le informazioni per un periodo di tempo molto breve, solitamente il tempo stimato corrisponde a una decina di secondi. Dopo questo tempo, la traccia decade. Un delle caratteristiche di questo magazzino mnestico è contenere contemporaneamente poche unità di informazioni. Infatti, in un soggetto adulto le unità contenibili nella MBT sono cinque più o meno due, variano a seconda delle caratteristiche del materiale da ricordare. Se queste informazioni non sono trasferite nel magazzino a lungo termine, ovviamente, decadono e spariscono. La MBT svolge una funzione transitoria e di servizio tra la memoria sensoriale e la memoria lungo termine. Se queste tracce riescono a essere consolidate tramite strategie comportamentali fluiscono nella memoria a lungo termine, e se così non fosse, allora sono destinate a scomparire.

La memoria a lungo termine (MLT) è un archivio avente capacità quasi illimitata, dove sono conservate tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita e quelle che corrispondono al nostro carattere o temperamento. La MLT si suddivide in memoria esplicita, o dichiarativa, e memoria implicita, o procedurale. La memoria esplicita, o dichiarativa, comprende tutto ciò che può essere descritto consapevolmente dal soggetto ed è suddivisa in memoria episodica, memoria semantica e memoria emozionale. La memoria procedurale o implicita, al contrario, contiene abilità motorie, percettive e cognitive

Secondo Baddeley e Hitch (1974) esiste un nuovo magazzino in aggiunta alla memoria a breve termine: la memoria di Lavoro (MDL), o working memory. La working memory è una forma particolare di memoria a breve termine che mantiene una quantità limitata di informazioni in un tempo limitato. L’informazione presente nella MDL consente l’utilizzo dell’informazione stessa nel qui ed ora, quindi quando lavoriamo, ascoltiamo o dobbiamo interagire in un discorso.

 

RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Atkinson, R.C., Shiffrin, R. M. (1968), Human Memory: A Proposed System and its Control Processes, in K.W. Spence, J.T. Spence (Eds), The Psychology of learning and motivation, Vol. 2, New York, Academic Press.
  • Baddeley, A.D., & Hitch, G. (1974). Working memory. In G.H. Bower (Ed.), The psychology of learning and motivation: Advances in research and theory (Vol. 8, pp. 47–89). New York: Academic Press.
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