La sinestesia è una contaminazione sensoriale, è quel fenomeno sensoriale- percettivo in cui due sensi, percepiti dal soggetto come distinti, si manifestano contemporaneamente seppur in condizioni in cui un solo canale sensoriale è stimolato.
La psicologia, e le neuroscienze in particolare, si occupano a volte dello studio di fenomeni di cui non si può assolutamente negare il fascino: uno di questi, a mio avviso, è la sinestesia.
La sinestesia è una contaminazione sensoriale, è quel fenomeno sensoriale- percettivo in cui due sensi, percepiti dal soggetto come distinti, si manifestano contemporaneamente seppur in condizioni in cui un solo canale sensoriale è stimolato: e così, all’ascolto di un suono per esempio, i soggetti con sinestesia possono vedere anche dei colori prodotti dallo stesso suono.
Vi sono diverse forme di sinestesia, tra le più comuni vi è la sinestesia grafema-colore: le lettere e i numeri si tingono di colore e anche intere parole possono avere una propria tonalità di colore. Esiste poi una sinestesia tattile: alla vista di qualcuno che prova determinate sensazioni fisiche in alcune parti del corpo, si associa un vero e proprio sentire la stessa sensazione nelle stesse parti del corpo. Un’altra forma conosciuta di sinetstesia è quella lessicale-gustativa: il soggetto che presenta questo tipo di sinestesia, nel momento in cui legge determinate parole, prova specifici gusti, a volte molto anche forti.
E’ stato inoltre osservato come la sinestesia si associ spesso a una buona memoria e ad alti livelli di creatività: non è ancora chiaro come tale correlazione si manifesti e se dunque una memoria (o una creatività) superiore alla norma porti alla sinestesia o viceversa, è questo che spinge ancora molti ricercatori, tra cui il dottor Nicolas Rothen, a studiare il fenomeno e le implicazioni, positive e/o negative, che questo può avere in chi lo manifesta.
Tra le ricerche più importanti, ad oggi, vi è quella di Witthöft e Winawer (2013): su 11 soggetti con sinetstesia grafema-colore, 10 di questi mostravano abbinamenti tra lettere e colori sorprendentemente molto simili. La spiegazione che hanno dato gli autori è ancor più sorprendente: i colori abbinati alle lettere erano gli stessi di un ben noto gioco di magneti Fisher-Price, che 10 partecipanti su 11 hanno ricordato di possedere in infanzia.
Quale implicazione ha dunque questo studio? E’ chiaro che vi sia un collegamento con l’apprendimento, ma, si chiedono ora i ricercatori, è possibile creare in soggetti che non presentano delle sinestesie, delle associazioni sensoriali, dopo aver dato modo a questi di apprenderle?
E’ chiaro, come detto in anticipo, che questo argomento offre interessanti spunti di ricerca e riflessione, per saperne di più e per leggere annedoti di persone che manifestano i vari tipi di sinestesie sopra elencate, vi rimandiamo all’articolo consigliato. Buon gusto…ops…Buona lettura!
As a boy growing up in London, James Wannerton (below) would travel by the underground to school. He could taste his way along the route. ‘Piccadilly Circus tasted of the peanuts and goo you get inside a Picnic bar. Bond Street tasted of a tangy aerosol spray. I liked Tottenham Court Road; it tasted of breakfast. The word ‘Tottenham’ tasted of sausage, the ‘Court’ tasted of egg and the ‘Road’ tasted of toast,’ he tells me.
Che sapore avrà questo articolo? Un viaggio alla scoperta della SinestesiaConsigliato dalla Redazione
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