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I segreti di Osage County (2013) – Cinema & Psicoterapia #35

Come i Weston, ogni famiglia è caratterizzata da continue trasformazioni che rendono disfunzionali le modalità abituali con cui far fronte ai cambiamenti.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 08 Mag. 2015

Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC

 

 

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #35

I segreti di Osage County (August: Osage County) (2013)

Proposte di visione e lettura (Coratti, Lorenzini, Scarinci, Segre, 2012)

 

Diretto da John Wells, basato sulla pièce teatrale di Tracy Letts Agosto, foto di famiglia, vincitrice del Premio Pulitzer. Interpretato da Julia Roberts, Meryl Streep, Ewan McGregor, Chris Cooper, Julianne Nicholson, Sam Shepard.

Trama

La scomparsa misteriosa del marito di Violet Weston, un’anziana signora della contea di Osage malata di cancro è l’evento che induce Ivy, una delle tre figlie di Violet, a riunire l’intera famiglia. Arrivano Barbara, sorella di Ivy con suo marito Bill e sua figlia Jean, Mattie sorella di Violet con il marito Charles ed infine Caren ultima delle sorelle Weston insieme al compagno Steve. Il mistero della scomparsa ha presto una soluzione: Beverly Weston è morto inspiegabilmente mentre si trovava in barca.

 Dopo i funerali, con tutta la famiglia riunita per il pranzo, presente anche Little Charles, figlio di Mattie e Charles, Violet si scaglia con forti reprimende sui componenti della famiglia, rammentando vecchi accadimenti spiacevoli.

Barbara e Bill sono ormai in rotta, Steve cerca di abusare di Jean, ancora minorenne, Barbara ha una furiosa lite con Caren e con la stessa Jean, Mattie critica e deride suo figlio ritenuto un buono a nulla, e scopre che Little Charles è il figlio di Beverly, quindi fratello e non cugino di Ivy con la quale ha una relazione. Il film si snoda in una escalation che porta Caren a tornare in Florida con Steve, Jean ad abbandonare sua madre e ritornare a casa, con Bill, Little Charles insieme a sua madre e Charles ad andarsene, Ivy, dopo aver appreso la verità sul suo spasimante, a lasciare la casa della madre delusa e intristita.

Violet rimane, infine, sola perché anche Barbara per via di amare rivelazioni riguardo alla morte di Beverly e al testamento della famiglia Weston la lascia.

Motivi d’interesse

Le dinamiche familiari della famiglia Weston ci ricordano che la storia di ogni famiglia è caratterizzata da continue trasformazioni che rendono disfunzionali le modalità abituali con le quali si è sempre cercato di far fronte ai cambiamenti. La capacità dei singoli componenti di fronteggiare la malattia, è il caso di Violet affetta da un cancro, richiede uno sforzo per mobilitare risorse capaci di rendere flessibili e adattivi vecchi schemi. Le situazioni critiche e complesse richiedono piani di vita modulati sulle nuove esigenze che si vengono a creare. In questo caso alla malattia di Violet si aggiunge la morte improvvisa di Beverly che rende ancora più critico il momento.

Alcuni piani esistenziali adattivi dei singoli componenti e dell’intero sistema familiare sembrano perdere di efficacia in un contesto che sta mutando. Quelle modalità d’interazione che si sono trasmesse di generazione in generazione vacillano, le stesse credenze che hanno guidato per tanto tempo i singoli componenti appaiono ormai inadatte.

I cambiamenti alterano l’equilibrio e creano una confusa sofferenza. Vecchi problemi mai affrontati, il non detto, i segreti, i vissuti passati che hanno scavato fossati rancorosi tra i componenti riaffiorano, si risvegliano dal torpore di rimozioni, razionalizzazioni, negazioni e altre difese che hanno tutelato la forma, coprendo emozioni mai espresse, mai regolate, mai gestite.

Ed ecco che all’improvviso emerge un’emotività espressa dirompente. La temperatura emotiva del contesto familiare si alza. Rivela la mancanza d’affetto o viceversa un’attenzione invadente. L’ipercriticismo di Mattie verso Little Charles o di Violet nei confronti di Barbara, l’atteggiamento di ostilità di quasi tutti i membri della famiglia ne rappresentano una parte. L’altra parte è espressa dall’ipercoinvolgimento emotivo e dall’autosacrificio di Ivy, dalla drammatizzazione di Violet e di Caren. Le accuse reciproche, la ricerca di colpe e di responsabilità, le aspettative deluse, la rigidità dei comportamenti che non tengono conto delle esigenze e dei bisogni degli altri, un cinismo esasperato e la caccia spietata al capro espiatorio punteggiano tutta la narrazione.

Ogni emozione, ogni ricordo, ogni dettaglio della vita dei protagonisti, anche quelli taciuti e mantenuti nascosti per tanto tempo è rappresentato in tutta la sua drammaticità. Ognuno ha il suo dolore, il suo segreto, le sue bugie, la sua diffidenza in un contesto familiare disfunzionale in cui gli abusi si perpetuano di generazione in generazione. E tutto si palesa in una comunicazione farcita da insulti verbali anche violenti.

 Indicazioni per l’utilizzo

La storia familiare di ogni individuo è la storia del processo di formazione di rappresentazioni soggettive e familiari insieme.  L’eredità culturale che ci lascia è fatta di scopi e credenze che si modificano attraverso l’elaborazione dei vissuti personali, che si ancorano al passato per dare origine a sintesi nuove. Spesso l’ancoraggio è così forte che è difficile se non impossibile staccarsi da piani di vita pervasivi e inflessibili che in un contesto mutato continuano a riprodursi in modo disfunzionale.

La conoscenza allora del contesto d’apprendimento è utile perché il paziente possa distanziarsene criticamente per navigare lungo rotte più originali e personali, funzionali alle proprie mete.

La co-costruzione di una nuova trama narrativa che ripercorre le tappe di una storia di generazioni, non è un’operazione in cui il terapeuta si pone in una posizione neutrale, ma agisce e attiva un gioco di finzione e il film può in questo senso essere molto utile.  In sostanza, si opera in un contesto evolutivo, dove il soggetto può mantenere il funzionale di ciò che le generazioni passate gli hanno trasmesso e cambiare ciò che è diventato maladattivo.

Trailer

 

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Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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