PARTE QUINTA
Il comportamento assertivo è tipico della persona che rispetta i diritti propri e quelli altrui, non permette agli altri di essere aggressivi, non li subisce, non esige che gli altri modifichino le loro opinioni, non giudica gli altri, decide per se stessa e non si assume responsabilità che non le competono.
Lo stile assertivo
Il comportamento assertivo è tipico della persona che rispetta i diritti propri e quelli altrui, non permette agli altri di essere aggressivi, non li subisce, non esige che gli altri modifichino le loro opinioni, non giudica gli altri, decide per se stessa e non si assume responsabilità che non le competono, ha stima di sé e dell’altro, sa esprimere le proprie opinioni e le proprie emozioni in modo funzionale, raggiunge i suoi obiettivi, sa che cosa vuole e lo persegue senza calpestare gli altri.
I vantaggi a breve termine, che permettono il mantenimento del comportamento assertivo possono essere riconducibili alla soddisfazione della necessità umana di esprimere i propri bisogni, desideri e pensieri e di avere un ruolo costruttivo nella relazione sociale. La disponibilità nel gestire in modo produttivo le eventuali divergenze costituirà un vantaggio condiviso per il soggetto e per il suo interlocutore, a breve ed a lungo termine.
A lungo termine la coerenza con se stessi permetterà una serenità nella relazione con il sé e la chiarezza nei confronti degli altri permetterà la costruzione di rapporti interpersonali veritieri. Sarà, inoltre, possibile aumentare il senso di autoefficacia per aver raggiunto gli obiettivi desiderati ed una maggiore tolleranza alla frustrazione legata alla sconfitta o all’interloquire con persone aventi punti di vista differenti dal proprio.
Le principali caratteristiche di un individuo che utilizza uno stile assertivo possono essere così riassunte:
– Accetta il punto di vista altrui,
– non giudica,
– non inferiorizza o colpevolizza gli altri,
– ascolta gli altri, ma decide in modo autonomo,
– è pronto a cambiare la propria opinione,
– non permette che gli altri lo manipolino,
– non pretende che gli altri si comportino secondo le sue aspettative,
– ricerca l’altrui collaborazione,
– è in grado di comunicare le proprie emozioni,
– si valuta in modo adeguato (buona autostima).
I costi di uno stile assertivo possono essere:
1. Si ha difficoltà ad acquisire tale stile, dato che assertivi non si nasce, ma si diventa. Ciò significa modificare, talvolta in modo davvero cospicuo, le proprie abitudini comunicative.
2. In una cultura come la nostra, in cui l’aggressività, l’invidia sociale, la manipolazione dell’altro, ecc., la fanno da padrone, è possibile che la persona assertiva non venga né creduta, né accettata. Il rischio è che ad essa vengano attribuiti sentimenti ed intenzioni che non le appartengono.
Possiamo ricapitolare quanto detto fino ad ora attraverso quanto suggerito da Bonenti e Meneghelli (1992):
PASSIVO | ASSERTIVO | AGGRESSIVO | |
Comportamento | È attento solo agli altri. È condizionato e influenzato dagli altri. Subisce. Non si oppone. Ha un’elevata ansia sociale. |
È attento a sé e agli altri. Non è condizionato dagli Altri. Utilizza metodi motivanti e gratificanti. |
È attento solo a sé. Prevarica gli altri. Utilizza metodi coercitivi e distruttivi. |
Obiettivo | Benevolenza degli altri ed evitamento del conflitto. |
Successo personale e con gli altri. |
Potere personale e sociale. |
Conseguenze | Frustrazione, ansia, senso di colpa, inibizione. Violazione del mondo interiore. Mortificazione della propria dignità. |
Emozioni e cognizioni prive di insicurezza e di ansia. Attenta considerazione degli altri. Fiducia in sé e negli altri. Scelte autonome. Dignità propria e altrui. |
Senso di colpa e difesa personali. Collera, ostilità. Umiliazione e disprezzo per gli altri. Mortificazione della dignità degli altri. |
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L’assertività e gli stili di comportamento – SECONDA PARTE
L’assertività e gli stili di comportamento – TERZA PARTE
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BIBLIOGRAFIA:
- Anchisi, R., Gambotto Dessy, M. (1989). Non solo comunicare (teoria e pratica del comportamento assertivo). Cortina, Milano.
- Bonenti, D., Meneghelli, A. (1992). Assertività e training assertivo. Franco Angeli. Milano. ACQUISTA ONLINE
- Campanelli, M. (1995). Affermatività ed abilità sociale – Repertori differenti e costitutivi della competenza sociale. Terapia del comportamento, 5, 3-16.
- Galeazzi A. (1994). Personalità e competenza sociale. Pordenone, ERIP.
- Hare B. (1988). Be assertive. Optima, London
- Sanavio, E (1998). Psicoterapia cognitiva e comportamentale. Carocci ed.