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Paura d’amare (Frankie and Johnny) – Cinema & Psicoterapia nr.20

Paura d’amare : “Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 07 Mar. 2014

Antonio Scarinci.
Psicologo Psicoterapeuta. Socio Didatta SITCC

 

 

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #19

Paura d’amare (Frankie and Johnny)(1991)

Proposte di visione e lettura (CorattiLorenziniScarinciSegre, 2012)

 

 

Paura d'amare (1991). - Immagine: locandinaUn amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”. 

Riveliamo le nostre debolezze e, per chi ha la necessità di essere forte, è uno smacco. Possiamo perdere il controllo, fino nei casi più gravi alla perdita dei confini del sé.

Info:

Diretto dal regista Garry Marshall. Interpretato da Al Pacino e Michelle Pfeiffer. Drammatico. USA 1991.

Trama: 

Il film narra la storia d’amore tra Johnny e Frankie. Al Pacino è un cuoco che si è fatto qualche anno di galera, Michelle Pfeiffer è una cameriera sola e disillusa. Johnny si innamora e corteggia Frankie, ma la paura di coinvolgersi impedisce a lei di amare. Dopo ripetute insistenze cede e passa una splendida notte di tenerezze e d’amore con l’uomo. Lui coinvolto dalla storia inizia a parlare di matrimonio e figli, lei si distanzia sempre di più, finché non arrivano a litigare. Seguirà una riconciliazione e i due si daranno la possibilità di costruire una relazione.

Motivi di interesse:

La paura di innamorarsi, la paura del legame, la paura dell’intimità sono i temi principali del film. Può manifestarsi con sintomi d’ansia: dispnea, sudorazione, tachicardia. Nel film Frankie cerca spesso di portarsi vicino ad una finestra o ad una porta per uscire, per respirare, come se potesse vincere così il senso di costrizione che avverte. Non ama per non soffrire. Passate delusioni sentimentali hanno segnato la sua vita.

Scrive Cesare Pavese ne “Il mestiere di vivere”:Un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”. Riveliamo le nostre debolezze e, per chi ha la necessità di essere forte, è uno smacco. Possiamo perdere il controllo, fino nei casi più gravi alla perdita dei confini del sé. 

La paura d’amare è una limitazione del comportamento esploratorio. Michelle Pfeiffer rappresenta in modo sublime i processi e i costrutti implicati in questo tipo di disturbo:

 

  • evita, tenendosi lontano da chi la corteggia, in modo coattivo e disfunzionale, per preservarsi da accadimenti spiacevoli (la delusione) e restringendo i confini dell’esperienza;
  • ha accesso facilitato ai ricordi negativi di esperienze precedenti ed è attenta a ciò che potrebbe confermare le proprie convinzioni;
  • sovrastima il rischio dell’evento negativo (mi deluderà);
  •  ha bisogno di controllare affinchè ciò che teme non si verifichi;
  • teme di sbagliare lasciandosi coinvolgere sentimentalmente;
  • è intollerante verso l’incertezza di legarsi ad un uomo che potrebbe essere sbagliato;
  • immagina scenari catastrofici e drammatici che possono derivare da un suo possibile errore.

Soprattutto si priva di una delle esperienze più belle della vita, forse di una parte ontologica dell’essere umano.

Indicazioni per l’utilizzo: 

Offre ottimi spunti per intervenire sui processi e i costrutti implicati nei disturbi d’ansia. Consente un’evoluzione funzionale del sistema cognitivo.

Può essere utilizzato anche a fini didattici.

Trailer:

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RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA

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BIBLIOGRAFIA:

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Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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