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Come tu mi vuoi – Cinema & Psicoterapia #7

Come tu mi vuoi - I tratti caratteriali dei due personaggi sono rilevabili in soggetti con organizzazione di personalità tipo disturbo alimentare psicogeno.

Di Antonio Scarinci

Pubblicato il 05 Lug. 2013

RUBRICA CINEMA & PSICOTERAPIA  #07

Come tu mi vuoi (2007)

Proposte di visione e lettura (CorattiLorenziniScarinciSegre, 2012)

Come tu mi vuoi. Locandina

Alcuni tratti caratteriali dei due personaggi uniti ai loro vissuti esistenziali sono rilevabili in soggetti con organizzazione di personalità tipo disturbo alimentare psicogeno: il senso di vuoto, il confronto continuo avvertito come sfida, l’importanza del giudizio degli altri per il valore personale e l’identità, l’incombenza del fallimento determinato dall’incapacità e dall’incompetenza personale punteggiano la narrazione filmica. 

 

Info:

Come tu mi vuoi.

Un film di Volfango De Biasi, con Nicolas Vaporidis, Cristiana Capotondi, Giulia Steigerwalt, Elisa Di Eusanio, Paola Carleo, Paola Roberti, Marco Foschi, Niccolò Senni, Roberto Di Palma, Luigi Diberti. Commedia. Italia 2007.

 

Trama: 

Giada è una giovane studentessa universitaria bruttina e povera, ma molto intelligente. Riccardo frequenta la stessa facoltà, ma ha poca voglia di studiare, è ricco e fa la bella vita. Lui è costretto a prendere ripetizioni e a dargliele sarà proprio lei. Dopo varie vicissitudini arriva l’amore, ma sarà necessario un cambiamento radicale.

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Motivi di interesse: 

I temi del film sono relativi all’importanza che assume l’immagine sociale, il conformarsi ai modelli culturali dominanti per essere presi in considerazione, con tutti i risvolti che tali atteggiamenti possono comportare. L’essere accettati è un bisogno che viene soddisfatto conformandosi alle aspettative altrui: si diventa ciò che si presume gli altri vogliano rinunciando ad essere se stessi, ad agire secondo propri scopi, a prendere in considerazione preferenze e scelte autonome pur di rispondere alle aspettative.

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Riccardo studia perché il padre, freddo e assente, se lo aspetta ed è disposto a mantenerlo solo a questa condizione e perché la madre, sempre accondiscendente nei suoi confronti, lo implora. La vita notturna romana che frequenta assiduamente è piena di lustrini e apparenza, un mondo dove tutti vivono sopra le righe pur di essere considerati e apprezzati.

Anche l’intelligenza di Giada viene piegata alla regola dell’essere “cool” pur di avere successo. Deve cambiare e diventare bella, vestirsi alla moda e adeguarsi alla mentalità comune per essere accettata non solamente dall’uomo che ama, ma addirittura per ottenere un lavoro all’università. In effetti sia Riccardo che Giada

cambiano, diventano più flessibili rispetto al contesto: lui si impegna nello studio e diventa un po’ meno ‘fancazzista’, lei rinuncia ad alcuni atteggiamenti intellettualistici in cui presume di sapere la verità.

E questo forse è il messaggio che propone il film.

Alcuni tratti caratteriali dei due personaggi uniti ai loro vissuti esistenziali sono rilevabili in soggetti con organizzazione di personalità tipo disturbo alimentare psicogeno: il senso di vuoto, il confronto continuo avvertito come sfida, l’importanza del giudizio degli altri per il valore personale e l’identità, l’incombenza del fallimento determinato dall’incapacità e dall’incompetenza personale punteggiano la narrazione filmica. 

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Indicazioni per l’utilizzo: 

Il film può consentire al paziente di familiarizzare con certi tratti di personalità per incrementare la consapevolezza e creare le condizioni migliori per una ristrutturazione cognitiva. 

 

Trailer:

 

LEGGI: 

AMORE & RELAZIONI SENTIMENTALI –  PERSONALITA’ – TRATTI DI PERSONALITA’ – AMORE & RELAZIONI SENTIMENTALI – RECENSIONI – CINEMA 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

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Antonio Scarinci
Antonio Scarinci

Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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