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Dualismo mente/corpo: la cura dell’attivitá fisica ha benefici sulla prestanza mentale.

Legame mente/corpo: Il miglioramento delle condizioni di vita porta all’invecchiamento della popolazione e a un incremento della popolazione con demenza

Di Andrea Ferrari

Pubblicato il 17 Giu. 2013

di Andrea Ferrari

 

Dualismo mente/corpo: la cura dell’attivitá fisica ha benefici sulla prestanza mentale. - Immagine©-Alexander-Raths-Fotolia.comQuattro secoli dopo Cartesio, il legame mente e corpo appare sempre più inscindibile. Nella società odierna il progressivo miglioramento delle condizioni di vita ha portato all’invecchiamento della popolazione, con un conseguente incremento della popolazione affetta da demenza e decadimento cognitivo.

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Al momento non paiono esserci rimedi efficaci per queste condizioni, ragion per cui molte ricerche sono orientate all’individuazione di fattori in grado di prevenirne l’insorgenza.

Un buon consiglio per la popolazione anziana è sicuramente quello di mantenere la mente attiva (Stern, 2006), per cui potete continuare a sfidare la Pagina della Sfinge e a immergervi nella lettura di un buon libro. Ma non trascurate l’attivitá fisica, perché secondo un recente articolo apparso sul Journal of Aging Research (Nagamatsu et al., 2013) mantenersi in allenamento puó migliorare le prestazioni mnemoniche e la prestanza cognitiva, anche se differenti tipi di esercizio sembrano avere effetti differenti a livello cerebrale.

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Questo gruppo di ricerca dell’Università della Columbia Britannica ha reclutato dodici donne, di età compresa tra i 70 e gli 80 anni, tutte affette da decadimento cognitivo lieve (mild cognitive impairment), una condizione in cui le prestazioni cognitive risultano inferiori rispetto a quanto sarebbe previsto per la data classe di età. Inoltre, il decadimento cognitivo lieve è un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza.

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I ricercatori hanno suddiviso il campione in tre gruppi, i quali hanno svolto per sei mesi degli esercizi di fitness sotto la supervisione di un allenatore. Un gruppo di donne ha fatto esercizi di sollevamento pesi per due volte alla settimana; un altro gruppo ha fatto delle passeggiate; l’ultimo gruppo, di controllo, ha svolto soltanto esercizi di stretching e tonificazione muscolare.

Per la valutazione degli effetti del trattamento, alle donne sono stati somministrati alcuni test di misurazione della memoria verbale e spaziale, in due fasi: prima di cominciare i 6 mesi di allenamento e alla loro conclusione.

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La memoria verbale rappresenta l’abilità di ricordarsi le parole, mentre la memoria spaziale consiste nel ricordo di dove gli oggetti sono localizzati. Entrambe deteriorano con l’età, ma nelle persone affette da decadimento cognitivo lieve il deterioramento è esacerbato.

Nello studio, trascorsi i sei mesi, le donne assegnate al gruppo di controllo hanno ottenuto punteggi inferiori nel post-test: il loro decadimento cognitivo era cresciuto.

 Al contrario, le donne che hanno svolto esercizi hanno ottenuto prestazioni migliori in tutti i test di memoria, ma con alcune differenze significative: mentre entrambi i gruppi (sollevamento pesi vs passeggiate) hanno ottenuto punteggi pressoché equivalenti nei test di memoria spaziale, le donne che hanno passeggiato hanno ottenuto miglioramenti più consistenti nella memoria verbale.

Secondo l’opinione degli Autori, questi risultati suggeriscono che differenti tipi di allenamento fisico hanno ricadute specifiche sulla fisiologia cerebrale e causerebbero miglioramenti in diversi tipi di memoria.

Concludendo, possiamo mandare un appello ai nostri anziani: curate la mente, ma non dimenticatevi del corpo!

 

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Andrea Ferrari
Andrea Ferrari

Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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