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La ricerca delle basi genetiche nel disturbo bipolare – Psicologia

Disturbo bipolare - Lo spessore della sostanza grigia nelle regioni temporali e prefrontali sarebbe il candidato più promettente per il mappaggio genetico.

Di Viviana Spandri

Pubblicato il 26 Feb. 2014

 

 

– FLASH NEWS-

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

Lo spessore della sostanza grigia nelle regioni temporali e prefrontali, strutture cerebrali in cui sono localizzate le funzioni linguistiche e altre funzioni di ordine superiore come il self-control e il problem-solving, sarebbe il candidato più promettente per il mappaggio genetico, sulla base sia delle forti basi genetiche che dell’associazione con il disturbo.

Il disturbo bipolare ha una diffusione dell’1-2% ed è caratterizzato da variazioni importanti e inusuali sia dell’umore che delle energie che interferiscono con la vita quotidiana e sono altamente invalidanti. Coloro che hanno questo disturbo esperiscono infatti livelli estremamente elevati, caratterizzati da iperattività, insonnia, condotte pericolose, che si alternano a livelli estremamente bassi, in cui non hanno le energie per uscire dal letto.

La ricerca delle basi genetiche del disturbo bipolare ha portato alla scoperta del coinvolgimento di svariati geni, che interagiscono tra loro in modo complesso, ma non è ancora stato compreso quali siano i geni direttamente responsabili e con quale meccanismo portino alla patologia.

A questo scopo i ricercatori dell’UCLA hanno tentato un nuovo approccio: invece di utilizzare soltanto le interviste cliniche standardizzate per verificare se i pazienti raggiungano i criteri per la diagnosi clinica del disturbo bipolare, hanno combinato i risultati di neuroimaging, valutazione cognitiva e una serie di misure del temperamento e del comportamento. Mediante questo metodo hanno identificato circa 50 cervelli e misure comportamentali che sono controllate geneticamente e si associano al disturbo bipolare.

Per questo studio sono stati reclutati 738 soggetti adulti appartenenti a famiglie numerose della Colombia, provenienti da una popolazione fondata circa 400 anni fa dagli europei e dai nativi indiani d’America, che fino ad allora era stata isolata e quindi rappresenta una campione “ideale” da sottoporre a studi genetici rispetto alla popolazione generale. Questa popolazione è inoltre caratterizzata da un’alta incidenza del disturbo bipolare e sono stati reclutati sia individui diagnosticati come bipolari che i loro familiari, non affetti dal disturbo. Tra i pazienti bipolari inoltre, 181 erano caratterizzati da un disturbo bipolare grave.

I ricercatori hanno utilizzato delle immagini in 3D ad alta definizione, questionari di valutazione del temperamento e dei tratti di personalità e un’estensiva batteria di test neuropsicologici indaganti la memoria a lungo termine, l’attenzione, il controllo inibitorio e altra funzioni cognitive. Approssimativamente 50 di queste misure hanno dimostrato di avere un’influenza genetica. In particolare questi ricercatori hanno scoperto che lo spessore della sostanza grigia nelle regioni temporali e prefrontali, strutture cerebrali in cui sono localizzate le funzioni linguistiche e altre funzioni di ordine superiore come il self-control e il problem-solving, sarebbe il candidato più promettente per il mappaggio genetico, sulla base sia delle forti basi genetiche che dell’associazione con il disturbo.

Il fatto che queste scoperte siano in linea con quelle precedenti, provenienti da studi minori, effettuati su popolazioni differenti, è stata una sorpresa anche per i ricercatori coinvolti in questo studio, visto il background genetico unico e l’ambiente dei soggetti da loro reclutati.

Il prossimo passo di questi ricercatori sarà utilizzare il genoma raccolto da queste famiglie per iniziare a identificare i geni specifici responsabili del rischio di sviluppare il disturbo bipolare, ed estendere il reclutamento anche ai bambini e agli adolescenti di questa popolazione, poiché ipotizzano che la maggior parte delle differenze cerebrali e comportamentali  riscontrate negli adulti bipolari abbia origine nei processi di neurosviluppo in adolescenza.

ARGOMENTI CORRELATO:

DISTURBO BIPOLARE 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

  • S. C. Fears, S. K. Service, B. Kremeyer, C. Araya, X. Araya, J. Bejarano, M. Ramirez, G. Castrillón, J. Gomez-Franco, M. C. Lopez, G. Montoya, P. Montoya, I. Aldana, T. M. Teshiba, Z. Abaryan, N. B. Al-Sharif, M. Ericson, M. Jalbrzikowski, J. J. Luykx, L. Navarro, T.  A. Tishler, L. Altshuler, G. Bartzokis, J. Escobar, D. C. Glahn, J. Ospina-Duque, N. Risch, A. Ruiz-Linares, P. M. Thompson, R. M. Cantor, C. Lopez-Jaramillo, G. Macaya, J. Molina, V. I. Reus, C. Sabatti, N. B. Freimer, C. E. Bearden. Multisystem Component Phenotypes of Bipolar Disorder for Genetic Investigations of Extended Pedigrees. JAMA Psychiatry, 2014; DOI: 10.1001/jamapsychiatry.2013.4100

 

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