L’inganno delle apparenze: esplorando la Sindrome di Fregoli
Le sindromi di errata identificazione sono delle complesse e affascinanti condizioni neuropsichiatriche che ancora ad oggi, rappresentano grandi sfide per i professionisti della salute mentale.
In particolare, la Sindrome di Fregoli è una condizione che comporta la convinzione delirante che una persona familiare sia mascherata da estraneo, assumendo un aspetto fisico diverso. Nonostante sia spesso associata ad una disfunzione cerebrale dell’emisfero destro, la maggior parte dei casi si verifica nel contesto della schizofrenia.
Inoltre, sono presenti due casi particolari di fregolismo: una versione più “contemporanea”, dovuta all’utilizzo dei social network, ed una versione di fregolismo inanimato, unico caso riportato in letteratura.
Cosa sappiamo sul delirio di Fregoli?
La Sindrome di Fregoli, conosciuta anche come Delirio di Fregoli o fregolismo, è una rara condizione psichiatrica con presenza di delirio di trasformazione somatica, caratterizzata dalla falsa credenza che uno sconosciuto sia una persona familiare sotto mentite spoglie. Il paziente dunque è convinto di conoscere persone sconosciute, oppure pensa che le persone conosciute modifichino il proprio aspetto per non essere riconosciute. In sostanza, in questa sindrome il malato ritiene di essere ricorrentemente perseguitato da un individuo che sostituisce altre persone.
Tuttavia, il cambiamento percepito è solo somatico: la persona affetta da fregolismo ritiene che lo sconosciuto sia psicologicamente identico alla persona conosciuta, pur percependo un aspetto fisico diverso rispetto a quello della persona nota.
Questo disturbo – che fa parte dei deliri di errata identificazione – è spesso associato alla schizofrenia paranoide o a danni neurologici, come lesioni cerebrali o demenza. È senza dubbio una condizione angosciante, che può portare a paranoia, ansia e a comportamenti aggressivi.
Le sindromi deliranti di errata identificazione
Il Fregolismo rientra a pieno titolo tra i quattro tipi di sindromi da errore di identificazione delirante, tutte caratterizzate dalla falsa credenza che qualcuno stia impersonando un’altra persona: il delirio di Capgras, il delirio di intermetamorfosi e i doppi soggettivi.
Queste quattro sindromi sono fenomeni relativamente rari che si verificano nel contesto della schizofrenia, dei disturbi affettivi o di malattie organiche e sono raggruppati insieme perché spesso si co-verificano. Si distinguono in ipoidentificazioni (come nella sindrome di Capgras) e iperidentificazioni (le altre tre sindromi).
Nel delirio di Capgras la convinzione è che una persona cara sia stata sostituita da un impostore, mentre nel delirio di intermetamorfosi le persone vengono percepite tutte come un’unica persona che, ciclicamente, cambia aspetto. Infine, nel delirio dei doppi soggettivi è presente la convinzione di avere un doppelgänger o una copia di sé stesso.
Perché ”Fregoli”?
La sindrome di Fregoli fu descritta per la prima volta nel 1927 da Courbon e Fail, i quali hanno riportato il caso di una donna che credeva che due famose attrici dell’epoca stessero assumendo le vesti di persone diverse, come amici, datori di lavoro o conoscenti.
Courbon e Fail, nel denominare questa sindrome, si sono ispirati all’attore italiano Leopoldo Fregoli, noto imitatore e trasformista scenico che, in pochi secondi, riusciva a cambiare la caratterizzazione del personaggio che interpretava.
Come si manifesta il fregolismo?
Chi sperimenta la sindrome di Fregoli crede che una determinata persona la stia seguendo mentre impersona qualcun altro: ovviamente è una condizione che genera un’elevata dose di ansia, angoscia e paranoia. Tra i sintomi specifici del delirio troviamo:
- Avere la convinzione che qualcuno stia fingendo di essere qualcun altro per arrecare un danno, ferire o far male;
- Essere convinti di essere seguiti, perseguitati o pedinati;
- Sperimentare una forte ansia, angoscia e paranoia;
- La convinzione che persone diverse siano in realtà la stessa persona.
In generale, tutte le quattro sindromi deliranti di errata identificazione sono caratterizzate da paranoia e ostilità verso i soggetti che vengono erroneamente identificati, con comportamenti che vanno dalle minacce verbali a gravi lesioni fisiche.
Per quanto riguarda la sindrome di Fregoli, i comportamenti aggressivi sono stati poco analizzati, al contrario di quanto avviene nella sindrome di Capgras, di cui sono stati ampiamente documentati comportamenti aggressivi, in particolare nei confronti dei parenti stretti e del personale sanitario.
In ambito ospedaliero, i pazienti con sindrome di Fregoli spesso identificano in modo errato i membri del team medico e sanitario che lavorano a stretto contatto con loro. Questa errata identificazione può comportare agiti aggressivi nei confronti del personale; tuttavia, la violenza nei pazienti di Fregoli è stata spesso sottovalutata.
Il caso del Signor A.: il fregolismo da Facebook
Il fregolismo ha un’etiopatogenesi incerta, anche se spesso si presenta in concomitanza a disturbi cerebrali, lesioni cerebrali traumatiche, schizofrenia o demenza. Talvolta può essere innescato da un evento traumatico, come una perdita, un lutto o un abuso.
Kochuparackal e Simon riportano un caso bizzarro di fregolismo: un paziente schizofrenico avrebbe sviluppato la sindrome utilizzando i social network.
Il signor A., un paziente schizofrenico di 21 anni, è convinto che la sua crema per il viso sia in grado di attirare giovani donne, sostenendo che abbia il dono di perfezionare il suo aspetto facciale. Trascorrendo molto tempo su Facebook ha incontrato una giovane donna, di cui si è innamorato. Al rifiuto di lei ha sviluppato la convinzione che, ogni volta che veniva contattato da altre donne tramite Facebook, era in realtà la sua amata che si stava travestendo. Credeva fortemente che lei stesse applicando la sua stessa crema per trasformare il suo aspetto facciale: così era convinto che, nonostante il suo rifiuto, fosse effettivamente ancora interessata ad avere una relazione con lui. Le valutazioni neurologiche complete, compresa la risonanza magnetica cerebrale, non hanno rivelato anomalie.
Questo è il primo caso che riporta l’emergere della sindrome in associazione con l’uso dei social network: poiché questi siti e applicazioni presentano generalmente sia foto di persone familiari che di sconosciuti – e sono massicciamente utilizzati in tutto il mondo per avviare e promuovere contatti sociali – la combinazione con la sindrome di Fregoli è affascinante.
Il delirio di Fregoli nel mondo vegetale
Bakihshie e Hirsch riportano un caso unico ed interessantissimo: l’illusione di essere un oggetto vegetale nel contesto del fregolismo inverso.
Una giovane 21enne inizia a percepire la mano destra sempre più rigida, difficoltà di deambulazione e una grave depressione ricorrente. Al momento del ricovero la paziente chiara di “essere un albero”, rimanendo in silenzio ed immobile, in piedi. Dopo il trattamento farmacologico con quetiapina, mirtazapina e idrossizina per un periodo di una settimana, la sua percezione di essere un albero si è completamente risolta.
La discussione del caso da parte di Bakihshie e Hirsch è eloquente. La risposta rapida al risperidone è coerente con la sindrome di Cotard, che è noto risponda rapidamente ai neurolettici. Tuttavia, nella sindrome di Cotard, la sostituzione con un oggetto non animale vivente non è stata finora segnalata in letteratura. L’infestazione del corpo con oggetti animati (come nella sindrome di Ekbom) include solo animali, non piante.
Per questo motivo, il caso della giovane potrebbe essere interpretato come la sindrome inversa di Capgras inanimata: invece di un impostore che sostituisce un amico intimo e che poi si inserisce nel corpo malato, in questo caso l’albero ha svolto il ruolo del malato. Questo può adattarsi al costrutto dell’intermetamorfosi, la sindrome di errata identificazione associata alla convinzione che alcuni individui si siano trasformati in altre persone.
L’intermetamorfosi botanica – ossia la convinzione da parte del malato che l’altro individuo si sia trasformato da persona a pianta – non era mai stata descritta fino ad ora. L’intermetamorfosi inversa è la proiezione di un individuo esterno nella persona che soffre: tuttavia, in questa situazione, gli oggetti sono tutti umani o animali, non alberi o piante.
Invece, se nella sindrome di Fregoli è presente l’alterazione dell’identità fisica degli altri, nella sindrome di Fregoli inversa il malato assume l’identità fisica ma non psicologica dell’altro. E, in questo caso, l’altro non è rappresentato da una persona ma da una pianta: c’è solo l’alterazione dell’identità fisica (in un albero) e non dell’identità psicologica.
Gli autori concludono che coloro che soffrono di intermetamorfosi, sindrome di Fregoli, sindrome di Capgras, sindrome interparietale e sindrome di Cotard possono avere deliri che coinvolgono il mondo vegetale, tematica che è stata poco indagata ed è ancora poco presente in letteratura.