Anche detto mericismo, il Disturbo da Ruminazione, si caratterizza per il continuativo rigurgito del cibo per almeno 1 mese.
Rientra tra i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione del DSM-5 (uscito nel maggio 2013), il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali dell’Associazione Americana di Psichiatria.
Nella versione precedente era inserito nel paragrafo “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione dell’infanzia o della prima fanciullezza”, del capitolo “Disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta nell’infanzia, nella fanciullezza o nell’adolescenza”.
Di solito è un comportamento quotidiano. Il cibo, prima ingerito, anche parzialmente digerito, viene rigurgitato in bocca, può essere poi rimasticato, ringoiato o sputato, senza nausea o disgusto o conati di vomito.
La funzione del comportamento appare autoconsolatoria e di autostimolazione.
Per la diagnosi di mericismo è necessaria l’esclusione di condizioni gastrointestinali associate quali il reflusso gastroesofageo, stenosi del piloro, gastroparesi, ernia itale o il decorso di altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, dove il rigurgito con eliminazione sono una modalità di smaltimento delle calorie ingerite.
L’esordio è lungo l’intero arco della vita soprattutto in soggetti con disabilità intellettiva; in questo caso viene apposta la diagnosi di disturbo da ruminazione solamente in presenza di un quadro clinico importante, come anche in comorbilità di un altro disturbo mentale. In età infantile compare solitamente fra i 3 e 12 mesi, andando frequentemente incontro a remissione spontanea; si manifesta con l’incapacità di raggiungere gli aumenti di peso previsti; rara è la malnutrizione grave.
Il decorso può essere episodico o continuativo.
In adolescenti e adulti con concomitante altro disturbo mentale si verificano comportamenti di evitamento, quali il mangiare in pubblico o l’alimentarsi prima di situazioni sociali, di mascheramento della condotta, tossendo o coprendosi la bocca con la mano.