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Comportamento sessuale inappropriato nella demenza – FluIDsex

Negli anziani con demenza il deterioramento cognitivo e le alterazioni della personalità possono determinare anche cambiamenti nel comportamento sessuale

Di Greta Riboli, Irene Brianzoni, Rosita Borlimi, fluIDsex

Pubblicato il 09 Nov. 2022

Aggiornato il 11 Nov. 2022 12:51

Considerando che un numero significativo di persone anziane dichiara di essere ancora sessualmente attivo, è evidente considerare e cercare di capire come una categoria specifica di persone anziane, quelle affette da demenza, possa manifestare il comportamento sessuale.

 

 Quando si parla di sessualità e di comportamento sessuale nelle persone anziane ci sono diverse visioni e convinzioni condivise dalla società che, tuttavia, risultano essere il prodotto di pregiudizi e di pensieri stereotipati. Brogan (1996) ha affermato che le persone anziane, nella convinzione sociale, sarebbero asessuate.

Drench e Losee (1996) mettono anche in luce che “l’anziano che si discosta dallo stereotipo e desidera una vita sessuale attiva potrebbe essere deriso come sciocco (definito come ‘vecchio sporcaccione’)”.

La sessualità delle persone anziane è percepita come inesistente, come fonte di umorismo o, ancora, come moralmente disgustosa (Cipriani et al., 2016; Kessel, 2001). A supportare tali visioni, Brogan (1996) chiarisce che dietro vi sia il falso presupposto che l’attrazione fisica dipenda, esclusivamente, dalla giovinezza e dalla bellezza. Si può, quindi, affermare che c’è una tendenza sociale evidente a far corrispondere la sessualità e il comportamento sessuale con l’ideale di giovinezza, di bellezza e, più in generale, di condizione di buona salute. Di conseguenza, è altrettanto evidente che l’ideale di vecchiaia lascia spazio a visioni stereotipate e pregiudizi sociali che non accolgono un’espressione appropriata della sessualità e dei suoi comportamenti. Contrariamente a quello che emerge da queste convinzioni, ricerche sulla sessualità negli anziani hanno evidenziato che il 73% delle persone nella fascia di età compresa tra i 57 e i 64 anni, il 53% di quella compresa tra i 65 e i 74 anni e il 26% di quella compresa tra i 75 e gli 85 anni hanno dichiarato di essere sessualmente attivi (Galinsky et al., 2014; Lindau et al., 2007; Waite et al., 2009).

Considerando che un numero significativo di persone anziane dichiara di essere ancora sessualmente attivo, è evidente considerare e cercare di capire come una categoria specifica di persone anziane, quelle affette da demenza, possa manifestare ogni sorta di comportamento sessuale.

Come riescono le persone anziane affette da demenza ad esprimere la propria sessualità?

Quando si parla di demenza si intende una manifestazione sintomatologica rappresentata da alcune difficoltà: memoria, comunicazione e linguaggio, problem-solving e altre abilità cognitive (tra cui la capacità a concentrarsi e a prestare attenzione, il ragionamento e il giudizio, la percezione visiva), che interferiscono con lo svolgimento delle attività quotidiane (Alzheimer’s Association, 2021; Torrisi et al., 2017).

Ci sono diverse forme demenza: la più comune è la demenza di Alzheimer (AD) che rappresenta fino al 70% dei casi), seguita dalla demenza vascolare (VaD) che conta il 25% dei casi, dalla demenza a corpi di Lewy (LBD) che si aggira intorno al 15% dei casi, e dalla demenza frontotemporale (FTD) che comprende tra il 5% e il 10% dei casi (Alzheimer’s Association, 2021; Torrisi et al., 2017).

Negli anziani affetti da demenza, il deterioramento cognitivo, il peggioramento della capacità di giudizio e le alterazioni della personalità determinano cambiamenti nell’atteggiamento e nel comportamento sessuale tra i quali, i più comuni segnalati, sono apatia e indifferenza al sesso (De Giorgi e Series, 2016; Derouesné et al., 1996).

Tuttavia, è necessario aggiungere che, in molte forme di demenza, è stato anche riscontrato e descritto ciò che viene definito come “comportamento sessuale inappropriato” (ISB, dall’inglese “inappropriate sexual behavior”). Questo comportamento è caratterizzato da un atto verbale o fisico di natura sessuale esplicita o percepita, che è considerato inaccettabile all’interno del contesto sociale nel quale viene manifestato (Johnson et al., 2006; Tsai et al., 1999).

 La frequenza del comportamento sessuale inappropriato (ISB) nelle persone con demenza varia dal 7 al 25%, con una prevalenza più elevata nei residenti delle case di riposo e nei pazienti con un deterioramento cognitivo più grave (Burns et al., 1990; De Giorgi e Series, 2016; Szasz, 1983). Inoltre, le manifestazioni fisiche sembrano essere più frequenti nei maschi, mentre nelle femmine sembrano esserci maggiori manifestazioni verbali (De Giorgi e Series, 2016).

Il comportamento sessuale inappropriato provoca spesso sentimenti di ansia, imbarazzo o disagio nei caregiver e il risultato di ciò contribuisce ad un’interruzione della continuità dell’assistenza al paziente a casa portando, in questo modo, al confinamento a domicilio o all’inserimento in una casa di riposo (Wallace e Safer, 2009).

Comportamenti sessuali inappropriati in persone con demenza

Per comprendere meglio le rappresentazioni e le manifestazioni del comportamento sessuale inappropriato, è opportuno soffermarsi su alcune classificazioni individuate e, in particolare, Szasz (1983) suggerisce che questo comportamento include:

  • Parlare di sesso, ovvero l’utilizzo di un linguaggio scurrile non in linea con la personalità premorbosa del paziente;
  • Atti sessuali, come toccare, afferrare, esibire o masturbare, che possono manifestarsi in privato o in pubblico;
  • Atti sessuali impliciti, ovvero lettura pubblica di materiale pornografico o richiesta di cure genitali non necessarie.

Una seconda classificazione del comportamento sessuale inappropriato è fornita in relazione all’oggetto della gratificazione sessuale ed è distinta in “convenzionale” (se coinvolge interessi culturalmente e socialmente sanciti) e “non convenzionale” o “parafiliaca” (se l’oggetto sono bambini, animali e persone non consenzienti; Cipriani et al., 2016).

Emergono, da queste classificazioni, due temi importanti da tenere presenti. Il primo riguarda l’appropriatezza del comportamento sessuale, mentre il secondo riguarda il contesto nel quale esso viene esibito.

Il concetto di “appropriatezza” varia a seconda degli individui e può essere influenzato da molti elementi, come, per esempio, le credenze religiose o lo sguardo prevalente della società nei confronti delle persone anziane (De Giorgi e Series, 2016).

Lawrie e Jillings (2004) mettono in luce, inoltre, l’importanza di considerare l’appropriatezza o l’inappropriatezza di un comportamento sessuale valutandola all’interno di contesto più ampio, gestendo, in questo modo, i fattori che vi contribuiscono, come la noia, la solitudine o i gesti di comunicazione mal interpretati.

Le persone con demenza possono, infatti, sentirsi distaccate dagli altri e possono aver perso la capacità di parlare o di comunicare i propri desideri e bisogni (Higgins et al., 2004).

Comportamenti come spogliarsi in pubblico o toccarsi i genitali possono essere mal compresi quando, in realtà, possono essere il risultato di dolore, disagio, ipertermia o tentativi di liberarsi da misure di contenimento (Cipriani et al., 2016; Johnson et al., 2006).

Alla luce di quanto esposto, si osserva quanto i comportamenti sessuali inappropriati causino sofferenza nei pazienti e in chi se ne prende cura, sebbene i comportamenti sessuali inappropriati siano poco comuni rispetto ad altre problematiche comportamentali (Torrisi et al., 2017).

Non è facile prendersi cura di persone che manifestano comportamenti che provocano disagio e sofferenza, ma nei pazienti affetti da demenza, dove il deterioramento cognitivo comporta una serie difficoltà di comunicazione e, quindi, di espressione dei propri bisogni, la riflessione e la valutazione di questi comportamenti diventa fondamentale e indispensabile per la cura stessa.

 

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