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L’alimentazione emotiva. La soluzione DBT per rompere il cerchio delle abbuffate (2019) di D. L. Safer, S. Adler e P. C. Masson – Recensione del libro

L' alimentazione emotiva: una guida di auto aiuto per il trattamento dei comportamenti disfunzionali nella sfera dell’alimentazione emotiva e incontrollata.

Di Angelica Gandolfi

Pubblicato il 14 Ott. 2019

Aggiornato il 08 Feb. 2024 15:05

L’ alimentazione emotiva è un manuale dedicato a tutte quelle persone insoddisfatte del loro rapporto con l’alimentazione e per cui il ricorso al cibo sembra un istinto poco controllabile, un automatismo irrazionale volto alla gestione del disagio emotivo.

 

L’obiettivo principale di questo programma è quello di farvi ottenere la vita che desiderate, la qual cosa comprende la fine delle abbuffate e degli altri comportamenti problematici legati a esse.

È con queste parole che Safer e collaboratori introducono il programma terapeutico di auto aiuto, da essi ideato, per far fronte ai comportamenti di alimentazione emotiva e incontrollata, presentato nel testo L’ alimentazione emotiva. La soluzione DBT per rompere il cerchio delle abbuffate.

Il manuale è dedicato a tutte quelle persone insoddisfatte del loro rapporto con l’alimentazione e per cui il ricorso al cibo sembra un istinto poco controllabile. Si parla, infatti, di abbuffata in termini generali, in modo da comprendere anche le situazioni in cui non vi sono abbuffate vere e proprie, ma comunque un ricorso al cibo poco funzionale. Attraverso tredici capitoli, gli autori accompagnano l’individuo alla comprensione della propria problematica, all’esplorazione delle dinamiche di funzionamento, al cambiamento effettivo del comportamento e, quindi, al miglioramento della qualità di vita percepita. Tutto questo attraverso uno stile colloquiale chiaro ed esplicativo, rivolto direttamente agli interessati, che crea la percezione di un clima dinamico e collaborativo. Il lettore si sente coinvolto fin dal principio nel processo terapeutico, il che influisce in modo positivo sulla motivazione personale.

La base teorica sulla quale è costruito il percorso è la Terapia Dialettico Comportamentale (Dialectical Behavior Therapy, DBT), ideata da Marsha Linehan. Efficace nel trattamento degli impulsi e della disregolazione emotiva, ne vengono qui estrapolati alcuni principi base e adattati alla sfera dell’ alimentazione emotiva.

Primo fra questi il modello di spiegazione del meccanismo della problematica, che vede il ricorso al cibo quale automatismo irrazionale volto alla gestione del disagio emotivo. L’alimentazione critica viene quindi descritta come un comportamento appreso, divenuto abitudine, che scatta inconsapevolmente nei momenti in cui si percepisca sofferenza o uno stato interno disagevole e che, nonostante dia un temporaneo sollievo, comporta successivamente conseguenze negative, sia fisiche sia emozionali, che intrappolano la persona in un circolo vizioso. A fronte di questo presupposto, altro elemento cardine è l’insegnamento di abilità comportamentali alternative di gestione del dolore, come spiegato fin dal principio:

avrete molte, molte altre abilità per far fronte alle vostre emozioni. Questo cambierà il vostro rapporto con il cibo e vi aiuterà a vivere una vita più sana e felice.

Esse sono le abilità di Mindfulness, per aumentare la consapevolezza di ciò che sta accadendo realmente nel qui e ora, la Regolazione dell’emozione, che mira a sviluppare accettazione dei vissuti interiori e ad apprendere modi per influenzare le emozioni, diventando così meno vulnerabili a esse, e la Tolleranza della sofferenza, che insegna ad affrontare il disagio in modi diversi dal seguire un impulso, che diano cioè il tempo sufficiente per riflettere e compiere scelte più utili. Oltre alla trasmissione di queste nuove capacità, l’obiettivo è anche quello di aiutare le persone a essere meno vulnerabili alle situazioni critiche e alle emozioni per loro difficili, allargando il trattamento anche alla cura del proprio stile di vita. La genesi della problematica viene infatti spiegata secondo il modello biosociale, che include fattori sia caratteriali sia ambientali. Nel momento in cui il lettore riconosce di essere particolarmente sensibile a situazioni critiche o emozioni scomode, e di rispondervi, senza accorgersene, seguendo impulsi volti a soffocare il disagio, può ricercare una svolta più ampia, che porti maggiore stabilità ed equilibrio nella propria vita. In poche parole, una minore vulnerabilità alle criticità quotidiane.

In tutto il manuale, è possibile notare la sensibilità con cui Safer e colleghi affrontano tali tematiche delicate. L’attenzione è sempre rivolta a normalizzare la problematica e a trattarla semplicemente quale abitudine comportamentale, che è quindi possibile rendere meno automatica e più controllabile e sostituire con altre abitudini più salutari. Altro aspetto degno di nota è la presenza di casi clinici. Dall’inizio del libro sono introdotti alcuni soggetti, la cui terapia è poi svelata man mano che si procede con la lettura. Mettere a disposizione esempi di situazioni reali, parole di persone che hanno affrontato il loro problema tramite le stesse metodologie proposte, rende più concreto, più comprensibile e più agevole il programma in esame.

Per incrementarne ulteriormente la praticità, il libro è strutturato proprio come un percorso terapeutico, graduale e suddiviso in passi settimanali: è necessario affrontare ogni capitolo e impegnarsi nell’acquisire le abilità nell’ordine presentato, in quanto le iniziali fungono da base per le successive. Per ogni argomento è proposta una parte teorica di spiegazione e una parte esperenziale. Nella prima, spesso vengono poste domande dirette che aiutano il lettore a identificare i concetti trattati all’interno della propria vita. Gli esercizi sono riportati in schede apposite, con tanto di esempi di risposte. Al termine di ogni capitolo, inoltre, vengono presentati un riassunto e i compiti della settimana, che generalmente sono focalizzati sull’allenamento e sul rafforzamento delle abilità. Interessante notare come siano anche inclusi dei momenti di revisione, in cui il lettore è accompagnato nell’inquadramento e nella valutazione del punto raggiunto, con conseguente prosecuzione o revisione di aspetti critici.

Gli autori non mancano di dedicare spazio anche al tema delle ricadute, sottolineando che l’incorrere nuovamente in un comportamento problema non implica il fallimento. Essi insistono sul fatto che i lettori possano in ogni momento utilizzare le loro abilità per far fronte ai momenti di maggiore difficoltà, partendo proprio dalle prime acquisite. Il suggerimento dato, al termine del libro, è quello di prevenire le situazioni critiche, individuando quei contesti che portano maggiore vulnerabilità e progettando un piano per affrontarli, con anche l’utilizzo di tecniche di visualizzazione.

Riassumendo, il testo risulta una guida di auto aiuto ben definita al trattamento di tutti quei comportamenti disfunzionali che rientrano nella sfera dell’ alimentazione emotiva e incontrollata. Il programma proposto è ben strutturato e facilmente realizzabile grazie alla dotazione di tutte le componenti necessarie. Nonostante sia rivolto ad un pubblico non professionista, può risultare anche un aiuto all’esperto del settore, in quanto fornisce interessanti spunti operativi e materiale direttamente utilizzabile.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Safer, D. L., Adler, S., & Masson, P. C. (2019). L’alimentazione emotiva. La soluzione DBT per rompere il cerchio delle abbuffate. Milano: Raffaello Cortina Editore.
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