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I videogiochi d’azione possono migliorare le abilità di lettura

I videogiochi d’azione possono potenziare la consapevolezza fonologica nei bambini in età prescolare, riducendo il rischio di dislessia

Di Anna Boccaccio

Pubblicato il 10 Giu. 2025

Videogiochi e sviluppo cognitivo: un aiuto per l’apprendimento in età prescolare

I videogiochi rappresentano una tipologia di gioco tra le più diffuse in bambini e adolescenti al giorno d’oggi. Circa il 90% dei bambini oltre i 2 anni usa i videogiochi e tra gli 8 e i 17 anni si trascorrono in media da 1,5 a 2 ore al giorno davanti alla console (Alanko, 2023). 

Un filone crescente di studi sta indagando gli effetti benefici dei videogiochi sullo sviluppo cognitivo e sull’apprendimento nei bambini. In particolare, una ricerca italiana (Bertoni et al., 2024) ha esplorato la possibilità di superare i deficit nei prerequisiti delle capacità di letto-scrittura in età prescolare, attraverso un addestramento basato sui videogiochi d’azione

Prerequisiti della letto-scrittura e dislessia evolutiva

Tra i prerequisiti della letto-scrittura vi sono: lo shifting attentivo uditivo e visivo, ovvero saper spostare il focus attentivo tra gli stimoli offerti, in base alle richieste delle attività da svolgere, la consapevolezza fonologica (capacità di percepire, riconoscere e utilizzare i fonemi), la memoria di lavoro fonologica (capacità di ritenere ed elaborare per brevi archi temporali informazioni verbali nuove o familiari) e la denominazione rapida automatizzata, ovvero la capacità di denominare velocemente stimoli familiari come colori, figure o numeri. La letteratura ha osservato che deficit in tali prerequisiti in età prescolare sono associati a maggiori deficit nelle capacità di lettura durante la scuola primaria e un più elevato rischio di dislessia evolutiva (Peng et al., 2022; Goswami et al., 2021; Melby-Lervåg et al., 2012; Hari & Renvall, 2001). Ricordiamo che la dislessia si riferisce a un pattern di difficoltà di apprendimento caratterizzato da problemi con il riconoscimento accurato o fluente delle parole e scarse abilità di decodifica o spelling (APA, 2013). I prerequisiti degli apprendimenti sviluppati in età precoce, pertanto, possono essere considerati fattori in grado di predire le future capacità di lettura e scrittura nei bambini della scuola primaria (Bertoni et al., 2024).

Videogiochi d’azione e consapevolezza fonologica: lo studio italiano

Il gruppo di studio, coordinato dalle Università di Bergamo e Padova, con l’Università di Pavia, la Sigmund Freud University di Milano, la ASST di Valle Olona di Saronno (VA), l’IRCCS “E. Medea” di Bosisio Parini (Lecco) e l’Université Paris Cité, ha testato l’efficacia di un videogioco d’azione commerciale su tre predittori significativi dello sviluppo della lettura: consapevolezza fonologica, memoria di lavoro fonologica e denominazione rapida automatizzata. Il campione era costituito da centoventi bambini “pre-lettori” frequentanti l’ultimo anno di scuola d’infanzia e reclutati presso l’IRCCS Eugenio Medea di Bosisio Parini (Lecco). I bambini sono stati raggruppati in base ai punteggi ottenuti in tre compiti di lettura, ovvero discriminazione fonemica, ripetizione di pseudo-parole e denominazione rapida di colori. Questi test hanno portato all’individuazione di 79 bambini a rischio di dislessia e 41 non a rischio, con punteggi nella media in tutti i compiti sopra menzionati. I bambini a rischio sono stati successivamente assegnati a tre gruppi. Il primo gruppo avrebbe giocato al videogioco d’azione “Space Invaders Extreme 2” per 45 minuti in 20 sessioni per quattro volte alla settimana in circa un mese e mezzo. Il secondo gruppo avrebbe giocato a diversi mini-giochi non d’azione, progettati per allenare abilità specifiche legate all’abbinamento grafema-fonema, alla discriminazione uditiva rapida e all’attenzione visuo-spaziale, per almeno 25 sessioni da 45 minuti l’una. Infine, il terzo gruppo è stato sottoposto a un training fonologico con un logopedista, che costituisce il tipico training per i pre-lettori a rischio di dislessia, con almeno 21 sessioni individuali da 45 minuti. I bambini risultati non a rischio sono stati inseriti in una lista d’attesa e non hanno ricevuto alcun trattamento. 

Secondo gli autori, i videogiochi d’azione rappresentano un valido strumento per lo studio dell’apprendimento umano e della neuroplasticità: sono caratterizzati, infatti, da stimoli ad elevata velocità, bersagli in rapido movimento, elevati carichi percettivi, cognitivi e motori, enfasi sul campo visivo periferico e imprevedibilità spaziale e temporale (Bertoni et al., 2024). 

I ricercatori hanno osservato che i bambini che avevano giocato a Space Invaders Extreme 2 hanno migliorato in modo significativo la loro consapevolezza fonologica, ovvero la capacità di percepire i fonemi, rispetto a tutti gli altri gruppi. A differenza della memoria di lavoro fonologica e della denominazione rapida automatizzata, che risentono di processi complessi di tipo cognitivo, motorio, mnestico e di associazione ancora in fase di sviluppo in età prescolare, la consapevolezza fonologica può essere considerata più sensibile all’addestramento e al cosiddetto “accumulo sensoriale di prove”, ovvero di input sensoriali campionati in sequenza e utili a favorire una decisione – in questo caso fonologica – rispetto a un’altra (Huck et al., 2014).

I miglioramenti ottenuti nei bambini coinvolti in sessioni con videogiochi d’azione sono stati più del doppio rispetto a quelli riscontrati con un trattamento logopedico tradizionale. Per di più, una valutazione di follow-up a sei mesi ha mostrato che tali miglioramenti sono persistiti, sottolineando come un’esperienza divertente, in grado di allenare l’attenzione – come un videogioco – possa anche aumentare la velocità di elaborazione del linguaggio, capacità alla base delle future abilità di lettura.

Riferimenti Bibliografici
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