expand_lessAPRI WIDGET

Il Metodo Scortese (2024) di Ilaria Albano – Recensione libro

Il libro Il Metodo Scortese (2024) è un invito a mettersi in discussione, a cambiare prospettiva per guardare le cose in modo diverso

Di Chiara Cilardo

Pubblicato il 08 Nov. 2024

Fare divulgazione in maniera efficace

Cosa significa oggi, per gli psicologi, occuparsi di divulgazione scientifica mantenendo professionalità, rigore ed etica? Fare divulgazione significa semplificare (ma non banalizzare) concetti complessi rendendoli comprensibili per chiunque; serve ad avvicinare quante più persone possibile a tematiche spesso viste come distanti e poco applicabili nel quotidiano. L’obiettivo è stimolare il confronto e promuovere maggiore consapevolezza su benessere e salute mentale. Se fatta bene, la divulgazione aiuta a contrastare disinformazione e pregiudizi, incoraggiando le persone a prendersi cura della propria salute mentale, a riconoscere i segnali di malessere e a capire quando è il momento di chiedere aiuto.
Affinché fare divulgazione sia efficace e davvero utile, bisogna saper bilanciare l’utilizzo di un linguaggio semplice e il rigore scientifico, in modo da raggiungere anche chi non ha una formazione specifica ed evitare fraintendimenti e messaggi che possano essere distorti. Per questo non è una cosa così facile: il rischio di cadere nella banalità o eccessiva approssimazione, se non addirittura nella disinformazione, è dietro l’angolo. Ma non solo. Dato che si tratta di temi delicati e complessi, spesso si tende a farlo con toni eccessivamente delicati o a restare legati ai tecnicismi e formalismi. Ma la divulgazione non è avvicinarsi a chi non è esperto? Trasmettergli il valore, la potenza, l’utilità della disciplina in modo semplice e digeribile? E se fosse anche diretto e ironico? Sì, farlo in modo diverso si può.

Fare divulgazione in un modo diverso: la psicologa scortese

Come si può conciliare rigore scientifico, schiettezza, ironia, originalità? La dottoressa Ilaria Albano lo dimostra ogni giorno: affianca all’attività clinica quella di speaker e formatrice in radio, podcast, periodici nazionali ai suoi canali social dove riunisce la sua affezionata community fedele alla scortesia come stile di vita. Ma cosa si intende qui per ‘scortesia’?
Riassumendo: dirsi le cose come stanno. Esiste anche quello che non ci piace e dobbiamo accettarlo. La Scortesia è accettare e riconoscere, comprendere e accogliere la complessità. Nostra, degli altri, del mondo, delle relazioni. Ecco, Ilaria Albano quando veste i panni della Psicologa Scortese vuol dirci proprio questo: lo puoi fare. Sì, possiamo abbracciare la complessità e a volte essere imperfetti; essere ciò che siamo realmente nel rispetto di noi stessi e degli altri. Lasciare fuori dalla porta pressioni e convenzioni sociali, sentirci liberi di non essere sempre “performanti, realizzati, coerenti”. Possiamo sbagliare e andare avanti. La magia esiste solo nei cartoni animati e, infatti, la dottoressa Albano ce lo dice subito: no, leggere il libro Il Metodo Scortese non ci farà raggiungere la forma fisica perfetta o il partner della nostra vita. Non lo diamo per certo ma ci sono ottime probabilità che continueremo ad essere incoerenti e sbagliare, cambiare idea e pure procrastinare. Insomma no, leggere questo libro non farà di noi persone nuove; soprattutto, non perfette o “risolte”. Potrebbe succedere, però, che il libro Il Metodo Scortese  ci farà capire meglio chi siamo e quali sono i nostri reali bisogni.

Il metodo scortese: è il come, non il cosa

Scortesia significa fare, agire senza aspettare il momento ideale o le condizioni perfette, né dover prima sentirsi completamente a posto: la perfezione è un’illusione che non serve a nulla. Quello che invece può davvero aiutarci è capire il nostro come, quello che davvero ci spinge e ci motiva, ci sostiene e ci anima. E farlo lasciando perdere tutto il resto: aderire a standard, traguardi e obiettivi che non sono davvero nostri, ma vengono da fuori.
Il metodo scortese è un invito a mettersi in discussione, a cambiare prospettiva e approccio per riuscire a guardare le cose in modo diverso. Ogni capitolo ruota intorno ad uno specifico ambito (famiglia, lavoro, relazioni…), scelto sulla base delle richieste e delle riflessioni emerse dall’esperienza clinica con i pazienti e dall’attività di divulgazione. Attraverso riferimenti con solide basi scientifiche, brevi narrazioni e esercizi pratici, il metodo scortese ci sprona a sfidare le nostre stesse convinzioni.
Questa guida per “farcela, non performare” aiuta a capire cosa sono e come affrontare quelle che l’Autrice chiama “trappole cortesi”, ovvero credenze rigide e limitanti. Un esempio? Essere coerenti. La coerenza viene considerata un valore e lo è; ma quando perseguire una strada diventa un obbligo e ci blocca in pensieri e comportamenti rigidi che non rispondono più ai nostri veri desideri, allora no, eccoci di fronte ad una trappola cortese: ossia valori o ideali che, quando inflessibili e limitanti, si trasformano in gabbie da cui è difficile uscire.
Scortesia insomma è fare un po’ di stretching mentale, allenare la flessibilità cognitiva, cambiare prospettiva. Il metodo scortese ci dice questo: farcela non è performare o aderire a degli standard preconfezionati, ma è trovare il nostro come, il nostro perché.
Essere se stessi così come si è; perché la psicologia scortese è tutta qui.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Albano, I. (2024). Il Metodo Scortese. Edizioni Solferino.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Pensa meno, pensa meglio (2024) di Jon Acuff – Recensione del libro

Pensa meno, pensa meglio (2024) svela ai lettori come sostituire i pensieri negativi con pensieri positivi più funzionali

ARTICOLI CORRELATI
Choice overload, why more is less

Avere molte opzioni da un lato aumenta la libertà di scelta, ma dall'altro può anche portare effetti negativi. Perchè questo avviene?

Qual è il peso dei segreti?

Una recente ricerca ha analizzato se mantenere i segreti e nascondere informazioni può influenzare il benessere e le relazioni sociali

cancel