L’amore tra felicità e stress
L’amore è una forza tanto potente quanto complessa e sfaccettata, che si manifesta in diversi modi a livello emotivo, sociale e cognitivo, e gioca un ruolo essenziale – quasi vitale – nell’esistenza di ognuno di noi. Si tratta di un sentimento che viene vissuto in modo particolare dalle persone coinvolte in relazioni romantiche e negli anni è stato ampiamente osservato e analizzato come i differenti modi di vivere l’amore possano avere effetti diversi sul benessere fisico ed emotivo, nonché sulla qualità e la durata della relazione di coppia.
Tuttavia, se da un lato vivere l’amore può regalare felicità, benessere e soddisfazione, dall’altro può essere anche fonte di stress, sconforto, dolore e sentimenti negativi, soprattutto se associato a comportamenti ossessivi o di dipendenza: due lati della stessa medaglia che rappresentano perfettamente la polisemia e il ventaglio di esperienze emotive insite nell’amore.
Le diverse classificazioni dell’amore
Sono davvero tante le classificazioni dell’amore fornite, nel corso degli anni, da studi e ricerche, e che hanno gettato le basi per lo sviluppo di importanti teorie e conoscenze sul tema in psicologia. Berscheid e Walster (1978), per esempio, propongono una distinzione tra amore passionale (caratterizzato da un forte desiderio di unione fisica ed emotiva con il partner), amore “da compagnia” (caratterizzato da tenerezza e affetto) e amore compassionevole (caratterizzato dalla tendenza a prendersi cura, aiutare e preoccuparsi per l’altro).
In un’interessante rassegna della letteratura attuata dalle due studiose Rosalba Raffagnino e Luisa Puddu, tuttavia, ad assumere particolare rilevanza è la classificazione degli stili d’amore elaborata dal sociologo canadese John Alan Lee (1973), il quale, prendendo spunto dalla teoria dei colori, ha identificato tre stili d’amore primari (Eros, Storge e Ludus) e tre stili d’amore secondari (Mania, Pragma e Agape) derivanti dalla combinazione dei primi. Si tratta di una delle classificazioni più strutturate, complete e utilizzate nell’ambito delle relazioni sentimentali, e non è infatti una coincidenza che sia stata alla base dello sviluppo della Love Attitude Scale (Hendrick & Hendrick, 1986), uno strumento che misura i sei stili d’amore individuati da Lee, comunemente usato nella ricerca anche in Italia.
La classificazione dell’amore secondo John Alan Lee
Più specificamente, la classificazione di Lee distingue i seguenti stili d’amore primari:
- Eros: questo stile esprime l’amore romantico ed è caratterizzato dalla passione e dall’attrazione fisica ed emotiva. È correlato a un’elevata intensità del sentimento amoroso, alla qualità della vita e al benessere soggettivo, nonché a una relazione definita come stabile e “sana”. All’interno di questo tipo di relazione prevalgono un attaccamento di tipo sicuro, il desiderio di vicinanza e intimità con il partner, l’utilizzo di strategie funzionali alla risoluzione del conflitto (es. compromesso) e modalità di coping diadico, ossia lo sforzo congiunto di entrambi i partner nel fronteggiare una situazione stressante (Fehr et al., 2014; Galinha et al., 2014). Nonostante la valenza positiva di questo stile d’amore, alcuni studiosi e ricercatori hanno registrato opinioni discordanti che sottolineano una correlazione nulla con l’attaccamento sicuro e una positiva con un attaccamento di tipo ansioso-preoccupato e con la gelosia (Smith & Klases, 2016).
- Storge: dai pochi dati significativi presenti in letteratura su questo stile d’amore, si evince che è principalmente basato sull’amicizia e sul trascorrere del tempo insieme al partner. È considerato un buon predittore della qualità e della durata della relazione ed è correlato positivamente con il coping diadico, con l’utilizzo del compromesso come strategia per risolvere i conflitti coniugali e con lo sviluppo di un attaccamento di tipo sicuro (Kimberly & Werner-Wilson, 2013).
- Ludus: questo stile implica un’attitudine giocosa e disimpegnata verso la relazione, che mette a rischio la sua stabilità e durata in ogni fase. Le persone coinvolte in questo tipo di relazione tendono a evitare il legame stretto e l’intimità emotiva, atteggiamenti tipici di un attaccamento insicuro ed evitante. Nonostante ciò, questo stile d’amore – che è socialmente più accettato negli uomini che nelle donne – sembra essere un buon predittore di sentimenti di gelosia, dominanza, impulsività e comunicazione disfunzionale (Hammock & Richardson, 2011; Goodboy et al., 2012).
Tra gli stili d’amore definiti “secondari”, invece, Lee distingue:
- Mania: la combinazione tra Eros e Ludus, si associa a comportamenti ossessivi e possessivi, considerati un fattore di rischio per la qualità e la durata della vita di coppia. La mania è un forte predittore di comportamenti relazionali negativi presenti nelle persone che esprimono gelosia e amore patologico, che tendono a manifestare un bisogno eccessivo di essere rassicurati dal partner e oscillazioni emotive nella capacità di stargli accanto. L’attaccamento tipico di questo stile è quello ansioso-ambivalente, dominato da una forte preoccupazione e paura che la relazione possa terminare (Stravogiannis et al., 2018; Hammock & Richardson, 2011; Sophia et al., 2009).
- Pragma: derivante dalla combinazione tra stile Storge e Ludus, il Pragma è lo stile tipico delle persone che esprimono un atteggiamento pragmatico e razionale nei confronti dell’amore, e che tendono a scegliere il partner sulla base delle caratteristiche che ritengono importanti per se stesse. Esso sembra essere positivamente correlato con la stabilità nella coppia, nonché con l’utilizzo del compromesso e dell’evitamento nella gestione del conflitto (Hammock & Richardson, 2011). Non sembra esserci una particolare correlazione con l’attaccamento sicuro o ansioso, piuttosto le persone tendono a mostrare incertezza e fluttuazioni nella formazione dell’attaccamento emotivo (Karandashev et al., 2012).
- Agape: questo stile – frutto della combinazione tra Eros e Storge – è caratterizzato da comportamenti altruistici espressi da persone interessate e propense a fornire sostegno, cura e rispetto al partner. Esso è positivamente correlato alla qualità della relazione ed è tipico di persone con attaccamento sicuro che reputano l’impegno una delle caratteristiche più importanti da ricercare nel partner. La relazione è caratterizzata dal compromesso e dalla scarsa gelosia, malgrado – anche in questo caso – secondo alcuni studiosi questo modo di vivere l’amore sia correlato con uno stile di attaccamento ansioso e con una tendenza all’amore patologico (Hammock & Richardson, 2011; Fehr et al., 2014).
Stili d’amore: una fonte di informazioni sulle relazioni
Insomma, gli stili d’amore sembrano fornire informazioni diverse sulla qualità, la stabilità e la durata di una relazione. Pertanto, riconoscere come l’approccio amoroso di una persona influenzi non solo la sua percezione, il suo comportamento e i suoi sentimenti verso la relazione ma anche quelli del partner, è un elemento prezioso e una tappa fondamentale per identificare i fattori di rischio e le risorse su cui agire per favorire una migliore qualità relazionale.
In questo senso, l’importanza della ricerca sull’amore e sui suoi stili è preziosa e rilevante per approfondire la conoscenza delle relazioni di coppia e del loro funzionamento, permettendo di arricchire la gamma dei fattori di rischio e dei fattori protettivi della qualità coniugale e consentendo il raggiungimento di una maggiore consapevolezza nella prevenzione e nella terapia delle disfunzionalità relazionali.