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Rimettere gli eventi negativi in prospettiva – Il distanziamento temporale

Avere perso il treno oggi avrà un impatto così grande sulla mia vita tra sei anni? Il distanziamento temporale ci aiuta a rimettere le cose in prospettiva

Di Maria Gazzotti

Pubblicato il 02 Ago. 2024

Aggiornato il 30 Ago. 2024 11:12

Distanziamento temporale: che cos’è?

Questa bocciatura sarà ancora così importante tra due anni? Avere perso il treno oggi avrà un impatto così grande sulla mia vita tra sei anni?

Di fronte a un evento stressante possiamo concentrarci sulle nostre emozioni negative del momento oppure possiamo riflettere su come ci sentiremo a riguardo tra qualche mese o qualche anno (Benkley et al., 2023). Questa modalità di affrontare le situazioni prende il nome di distanziamento temporale

Il distanziamento temporale è quindi una strategia di regolazione emotiva che si basa sul chiederci come ci sentiremo in un futuro lontano riguardo a un evento poco piacevole del presente e che può aiutare a sfidare modelli di pensiero inutili o dannosi.

Studi sperimentali hanno dimostrato che l’uso situazionale del distanziamento temporale porta con sé benefici emotivi a breve termine in situazioni sperimentali e studi correlazionali evidenziano che l’uso abituale del distanziamento temporale predice un migliore benessere a lungo termine (Benkley et al., 2022).

Quando utilizzare il distanziamento temporale?

Diversi studi hanno dimostrato che collocare gli eventi stressanti in una prospettiva temporale più ampia, riduce le emozioni negative (per una rassegna, fare riferimento a Chisima et al., 2021). Gli effetti positivi del distanziamento temporale sono stati studiati sia nelle situazioni più quotidiane sia in situazioni estreme come il periodo pandemico. Lo studio di Chishima e collaboratori (2021) ha coinvolto la popolazione giapponese durante il periodo Covid, chiedendo ai partecipanti di scrivere una lettera al proprio sé futuro o di scrivere una lettera al sé presente da una prospettiva futura. Queste due condizioni sono state confrontate tra loro e con una condizione di controllo. Entrambe le attività di scrittura hanno portato a una riduzione delle emozioni negative e ad un aumento di quelle positive, confermando gli effetti positivi del distanziamento temporale.

Questa strategia non è valida solo in situazioni estreme come una pandemia, ma anche nella quotidianità; spesso può capitare di catastrofizzare o sovrastimare le conseguenze negative di un evento, dandogli più importanza di quella che realmente ha. 

Uno studio del 2022 condotto da Dylan Benkley e collaboratori ha permesso di osservare che le persone che si impegnavano nel distanziamento temporale in risposta a eventi stressanti quotidiani sperimentavano quotidianamente più emozioni positive e meno emozioni negative. Lo studio ha coinvolto 155 partecipanti e prevedeva che i soggetti compilassero un diario per otto giorni, concentrandosi sulla situazione più stressante di ogni giornata. Anche in questo caso il distanziamento temporale è risultato associato a meno emozioni negative e a più emozioni positive, supportando il benessere della persona.

Come si pratica il distanziamento temporale?

Una certa quota di stress fa parte della vita di tutti i giorni, contestualizzare i fattori di stress e non lasciarsi condizionare da essi è un primo passo verso una vita più serena.

La scrittrice Stacey Colino, specializzata in salute e psicologia, ha ragionato proprio su questo meccanismo, suggerendo come riuscire a praticare il distanziamento temporale nella quotidianità; ricapitoliamo di seguito i punti più interessanti (Colino, 2024).

Per riuscire nel distanziamento temporale bisogna allenarsi e renderlo un’abitudine. 

Nelle situazioni stressanti (es. traffico, aereo cancellato, prestazione sotto le nostre aspettative) come prima cosa bisogna fermarsi, rallentare i pensieri e chiedersi se questa situazione farà la differenza nella propria vita, immaginando quali effetti avrà tra un anno o cinque anni. Oggi potrà sembrarci un avvenimento enorme, ma forse non condizionerà davvero la nostra vita come ci sembra sul momento.

È molto utile anche pensare al passato e chiedersi se è mai capitato prima di vivere esperienze particolarmente stressanti che sembravano insuperabili e che poi non hanno avuto effetti significativi sulla nostra vita. Ripensando al passato si possono individuare le strategie che sono state d’aiuto a superare il momento di difficoltà per poterle riutilizzare; punto cruciale resta comunque il fatto di avere una prova in più del fatto che gli eventi stressanti nel presente non sempre hanno un peso sul nostro futuro.

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Maria Gazzotti
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Redattrice di State of Mind

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