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Inside Out 2: una nuova avventura nella mente di Riley

Inside Out 2 ci riporta nella mente di Riley, ormai adolescente, che sperimenta le emozioni complesse tipiche di questa delicata fase

Di Caterina Borgese

Pubblicato il 03 Lug. 2024

Inside Out 2 e il ritorno delle emozioni

L’attesa è finita. Dopo 9 anni dall’uscita di Inside Out, uno dei più celebri film d’animazione Disney-Pixar, finalmente è arrivato al cinema Inside Out 2. Il tempo è passato non soltanto per noi, ma anche per la protagonista, Riley, che adesso ha 13 anni, le sono spuntati i brufoli ed è pronta per iniziare il liceo. Con una combinazione perfetta di umorismo e sensibilità, le emozioni continuano a essere le protagoniste indiscusse di Inside Out 2. Nel quartier generale ritroviamo Rabbia, Paura, Tristezza e Disgusto con Gioia al comando, che si occupa di tenere tutto in ordine: seleziona i ricordi positivi da conservare nella memoria a lungo termine, spedisce quelli negativi nell’inconscio e accompagna personalmente le sfere con gli eventi più importanti della vita di Riley nella parte più profonda della sua mente, per costruire il suo senso di sé. Tutto procede per il verso giusto.

E sebbene questa possa sembrare una rappresentazione semplificata della mente umana, in realtà fin dai primi minuti Inside Out 2 coglie a pieno e ci illustra in modo brillante quanto avviene nel nostro cervello. Ogni singola esperienza vissuta quotidianamente lascia, nella nostra mappa interna, una traccia accompagnata da un corredo di emozioni sia a valenza positiva che negativa. Al tempo stesso, tutti gli eventi significativi che forniscono informazioni sul nostro senso di sé, nel caso di Riley ad esempio ”sono un brava persona” e ”sono una brava amica”, raggiungono i più profondi luoghi della mente.

Inside Out 2: allarme pubertà

La quiete regnante nel quartier generale viene però all’improvviso distrutta. In piena notte, sulla console di controllo, un enorme pulsante rosso con sotto la parola ‘’pubertà’’ inizia a lampeggiare rumorosamente. È tempo di iniziare i lavori per trasformare il quartier generale: Riley adesso è un adolescente e Gioia, Rabbia, Paura, Tristezza e Disgusto non bastano più. 

Questa delicata fase di vita racchiude in sé grandi mutamenti e grande disorientamento: l’intensità delle emozioni, l’importanza del gruppo dei pari, il cambiamento nel rapporto con le figure genitoriali, sono tutti aspetti che richiedono uno spettro emotivo più ampio e variegato. Così, nella travolgente adolescenza di Riley, Gioia, insieme alle altre emozioni native, fanno la conoscenza di Ansia, che si presenterà al quartier generale accompagnata da Invidia, Imbarazzo ed Ennui (Noia). 

Da qui in avanti Inside Out 2 propone una serie di temi che non hanno niente a che fare con un cartone per bambini, ma che sono assolutamente rappresentativi della realtà quotidiana di ognuno di noi. Un esempio? Gioia cerca di mettere fuori gioco Ansia fin dalla sua prima entrata in scena, ma – attenzione spoiler (o forse no?) – sarà proprio Ansia a prendere il sopravvento e a spedire Gioia, insieme alle altre emozioni primarie, nei luoghi più remoti della psiche. 

Ciò che colpisce di più è la capacità di rappresentare in modo veritiero e semplice qualcosa di estremamente complesso, anche solo da esprimere a parole. Emerge, infatti, il grande lavoro di approfondimento e ricerca che i registi e gli sceneggiatori hanno condotto grazie al contributo di psicologi come Lisa Damour e dei suoi libri, utilizzati come guida per rappresentare accuratamente come cambiano le emozioni degli adolescenti durante la pubertà.

Inside Out 2: quando l’Ansia prende il sopravvento

L’obiettivo di Riley di ottenere, a tutti i costi, l’accesso alla selezione in una delle migliori squadre di hockey diventa l’occasione per tutti i presenti in sala di partecipare, come era già successo per Inside Out 1, a un autentico laboratorio di psicoeducazione

L’ansia viene correttamente rappresentata in Inside Out 2 nelle sue diverse sfaccettature. Riley sperimenta in un primo momento un’ansia altamente funzionale, che la aiuta nella motivazione, spinge all’azione e migliora le sue prestazioni. La situazione precipita quando Riley viene condotta verso un vero e proprio baratro emotivo da Ansia che, inscenando le previsioni più nefaste, la spinge a concentrarsi totalmente sulle aspettative altrui e sul concetto di perfezione, tanto da annullarsi fino a perdere se stessa e i suoi ideali. La conseguenza di tutto questo è facilmente intuibile: Riley sperimenta un intenso attacco di panico. Emerge così il capolavoro realizzato dalla Pixar: dentro (inside) Ansia rimane totalmente paralizzata senza riuscire a controllare ciò che avviene nella mente della ragazzina, e fuori (out) Riley non riesce più a gestire il suo corpo, sopraffatta dall’idea di non essere all’altezza. 

In altre parole, Inside Out 2, con dei dettagli estremamente autentici, è riuscito a spiegare l’inspiegabile, fornendo in aggiunta un’importante lezione: l’ansia non è un nemico da evitare o eliminare, piuttosto una parte del puzzle, una sfumatura necessaria e indispensabile. È questo che Gioia cercherà di spiegare ad Ansia: quello che siamo è il frutto dell’unione delle tante emozioni che popolano la nostra psiche e di tante lunghe corde che, ancorate ai nostri ricordi più preziosi, determinano il nostro senso di sé.

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Caterina Borgese
Caterina Borgese

Redattrice di State of Mind

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