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Viaggio al centro del cervello (2023) di Fabrizio Benedetti e Luca Morici – Recensione

Nel libro-fumetto “Viaggio al centro del cervello”, il Dr Ben, il narratore principale, descrive interessanti casi clinici di pazienti neurologici

Di Giulia Campanale

Pubblicato il 28 Mar. 2024

“Viaggio al centro del cervello”

Da anni le neuroscienze si stanno occupando dello studio del cervello umano attraverso approfondite ricerche in continua evoluzione e – più recentemente – anche grazie al supporto e all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale. Ma prima ancora di queste tecnologie all’avanguardia, sono le patologie ad aiutare gli studiosi a comprendere com’è fatto e come funziona il nostro Sistema Nervoso, perché spesso le funzioni si comprendono proprio a partire dalle disfunzioni. 

Questo assunto di base trova la sua perfetta concretizzazione nel libro-fumetto Viaggio al centro del cervello (Carocci Editore, 2023), un volume dall’approccio nuovo, fresco e inusuale risultato dallo sforzo congiunto di un neurologo e un illustratore – Fabrizio Benedetti e Luca Morici – uniti da una sinergia di volontà e interessi: da una parte l’intenzione di spiegare in modo semplice e immediato la complessità del cervello, dall’altra il desiderio di rappresentare con immagini e illustrazioni il comportamento umano e le sue sfumature.

Inserito all’interno di simpatiche vignette insieme ai suoi diversi pazienti, è il personaggio di Dottor Ben il narratore principale, il quale racconta e descrive casi clinici reali vissuti in prima persona, conducendo e rendendo il lettore partecipe di un reale viaggio esplorativo all’interno del cervello umano, per scoprirne misteri, curiosità e funzionalità complesse.

“Viaggio al centro del cervello”: alcuni casi raccontati nel fumetto

Nello studio clinico del Dottor Ben conosciamo innanzitutto Enrico, un uomo affetto da una condizione neurologica nota come “blindsight” (visione cieca) dovuta a una lesione del lobo occipitale del cervello e caratterizzata dall’incapacità di identificare un oggetto unita alla simultanea capacità di localizzarlo nello spazio. Paradossale, no? Enrico, pur essendo cieco, ci vedeva. Questo avviene perché l’identificazione di un oggetto e la sua localizzazione nello spazio sono due processi scindibili, dal momento che l’elaborazione delle rispettive informazioni avviene in siti cerebrali differenti.

Conosciamo poi una donna dallo sguardo perso nel vuoto, confusa, incapace di ricordare volti e nomi e di orientarsi nell’ambiente circostante. Il suo nome è Maria, ha 70 anni e assistendo in diretta all’esecuzione di appositi test e alla diagnosi della malattia scopriamo che è affetta da demenza frontotemporale senile, una condizione clinica che prevede una graduale degenerazione dei lobi frontali e prefrontali, sede principale delle cosiddette funzioni esecutive. Inutile dire che gli effetti di una condizione simile possono essere drammatici, dal momento che queste ultime coinvolgono un complicato intreccio di percezioni e azioni mirate a raggiungere un obiettivo tramite una sequenza corretta e motivata.

Ci imbattiamo poi in uno dei casi clinici più curiosi e interessanti di tutto il libro. Incontriamo infatti Aldo, un paziente affetto da una grave forma di epilessia che gli provoca spasmi così forti, incontrollati e frequenti da rendergli la vita impossibile e portarlo alla decisione di sottoporsi a un intervento di callostomia, che consiste nella recisione del corpo calloso (un fascio di fibre che separa i due emisferi cerebrali) allo scopo di evitare che le crisi epilettiche passino da una parte all’altra, limitando così la loro frequenza e confinando eventuali danni a una sola parte del corpo. 

Sottoposto all’operazione chirurgica, Aldo diventa un paziente cosiddetto “split brain”, letteralmente “con il cervello diviso”. I suoi emisferi ora sono infatti separati e indipendenti, non comunicano più tra di loro e questo lo porta a trovarsi spesso in situazioni bizzarre: è come avere due menti in uno stesso corpo, con due percezioni e comportamenti diversi e un senso morale sdoppiato. Il corpo calloso rende infatti cervello e coscienza un tutt’uno, ma quando viene reciso i singoli individui percepiscono e agiscono come se fossero due persone distinte a tutti gli effetti. Le questioni etico-morali e legali sono letteralmente dietro l’angolo: chi è Aldo? Quello dell’emisfero destro o quello dell’emisfero sinistro? 

Il Dottor Ben ci spiega poi quali sono i cosiddetti centri del linguaggio e lo fa presentandoci una giovane venticinquenne, Anna, con un tumore benigno al cervello appoggiato proprio sopra una di queste aree. L’intervento chirurgico al quale la ragazza si deve sottoporre è molto delicato, poiché l’asportazione della massa potrebbe intaccare la sua capacità di comprendere il linguaggio e le tre lingue che conosce, dal momento che l’area di Wernicke sulla quale si trova il tumore è deputata proprio a questo.

Gli ultimi capitoli si focalizzano sul tema della motivazione e del dolore. Scopriamo così, grazie al caso di Dorina, che la motivazione associata a una ricompensa futura può aumentare notevolmente la tolleranza al dolore, grazie al rilascio da parte del cervello di sostanze chimiche antidolorifiche con effetti simili a quelli derivati da sostanze stupefacenti quali gli oppioidi e i cannabinoidi.

Scopriamo anche che ci sono persone che non sentono il dolore per via di una condizione patologica denominata insensibilità congenita al dolore, che ce ne sono altre che sentono e localizzano il dolore ma non provano alcun fastidio (asimbolia del dolore), altre che dichiarano di sentire male e prurito a un arto amputato (sindrome dell’arto fantasma) e altre ancora che pur non presentando lesioni o danni all’organismo provano un fortissimo dolore misterioso diffuso (fibromialgia).

“Viaggio al centro del cervello”: non solo per un pubblico esperto

Insomma, con un approccio figurativo e fumettistico decisamente originale, la collaborazione tra Benedetti e Morici è risultata vincente nel consegnare al pubblico un libro fresco, piacevole e interessante, rivolto anche a lettori che non possiedono competenze scientifiche e neurologiche, ma che sono attratti e incuriositi da quella macchina complicata, complessa e a tratti ancora enigmatica e sconosciuta che è il cervello umano. 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Benedetti F., Morici, L. (2023). Viaggio al centro del cervello. Esplorare la mente con parole, immagini, fumetti. Carocci Editore.
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