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Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie (2023) a cura di Alberto Siracusano – Recensione

"Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie" cerca di orientarci nel dedalo di concetti, emozioni, parole e comportamenti legati al pensiero bugiardo

Di Caterina Parisio, Andrea Pizzicannella

Pubblicato il 26 Mar. 2024

“Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie”: il tema e gli autori

Tanto si è scritto sul rapporto che, in letteratura, lega Virgilio a Dante: l’uno conduce l’altro attraverso un meraviglioso viaggio alla volta del Paradiso Terrestre, ragione e sapienza alla guida dell’animo umano perso nella selva oscura. 

Ora, è ben chiaro a chi ha già letto il libro scritto da Alberto Siracusano, Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie” con la collaborazione di Cinzia Niolu, che nessuno dei due autori scrive perso in una selva oscura, ma di certo l’impatto sul lettore è sicuramente quello di esser condotti da due grandi maestri alla volta di un viaggio alla scoperta degli anfratti più bui dell’animo umano. E allora: perché mentiamo? Cosa nascondono le bugie?

Basta soffermarsi sull’indice del testo edito da Raffaello Cortina per cogliere, a parere di chi scrive, un nesso metaforico con la struttura dell’opera magna dantesca: mentre Dante e Virgilio procedono per gironi, gli autori del libro tratteggiano una figura geometrica ed architettonica ben definita, che porterà i lettori a destreggiarsi lungo il percorso, un labirinto.

Ma che cos’è, più concretamente, un labirinto? Stando all’Oxford Dictionary: “una strada complicata, irregolare, con molti passaggi, attraverso o intorno ai quali è difficile trovare la via senza una guida”.

Due guide per l’appunto, il ruolo giocato dagli autori, per farci strada nel dipanarsi di stringenti pagine che si susseguono una dopo l’altra.

Il testo Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie” cerca di dare risposte a molteplici domande, al fine di orientarci nel dedalo di concetti, emozioni, parole e comportamenti legati al pensiero bugiardo. Tale operazione viene svolta dagli autori solcando mari sconosciuti, lambendo coste ai confini della terra, attraversando il mondo della filosofia, della spiritualità con rimandi alla nascita del Paradiso Terrestre e da lì, la prima bugia insidiosamente pronunciata dal serpente ad Eva o forse chissà, ancor prima da Dio alle sue due creature.

Alberto Siracusano e Cinzia Niolu non si risparmiano in alcun modo in generosità, fornendo spunti cinematografici, biblici, mitologici, storici, letterari, di psicologia sociale e clinica e poi ancora neuroscienze e tragedia teatrale, psicoanalisi e antropologia.

“Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie”: la metafora del labirinto

Ma vediamo nello specifico, quali sono le molteplici stanze del labirinto descritte nel testo: l’immagine del labirinto come metafora del pensiero bugiardo accompagnerà il lettore nel complesso percorso che gli si spiegherà passo dopo passo. 

E allora, un po’ come tra un girone infernale e una cornice del Purgatorio, quando Virgilio mostra a Dante la struttura del cosmo, i due autori accompagnano il lettore attraverso una prima stanza, contenente spiegazioni etimologiche di tutte le parole utilizzate più comunemente per descrivere il mondo della bugia: la cornice di riferimento sarà così definita dalle parole del mentire, come l’inganno, la menzogna, la finzione, l’affabulazione e la confabulazione, il segreto, centro del nostro labirinto. 

Ma dopo aver finemente adornato il pensiero bugiardo con tutte le parole che attorno ad esso ruotano, ci si chiederà: quando l’essere umano comincia a mentire? Facendo così appello al ciclo di vita piagetiano, ai freudiani meccanismi di difesa a cui ricorre l’Io ancora immaturo, giungiamo ad una conclusione: mentiamo sin dai primi anni di vita, in adolescenza le bugie sono dette con maggiore frequenza e con significati diversi, mentono i genitori, si mente persino nella condizione di maggior fragilità, da anziani.

E se è vero che cominciamo a mentire sin dai primi anni di vita, gli autori aprono successivamente al mondo delle neuroscienze, attraverso un’indagine approfondita delle aree del cervello deputate al pensiero bugiardo: si parlerà così del ruolo del lobo frontale, dell’amigdala e del lobo temporale, con particolare attenzione alla corteccia prefrontale dorso-laterale, coinvolta nel processo mentale della bugia.

Quali sono a questo punto le maggiori teorie psicologiche implicate nella comprensione del percorso che compie il processo bugiardo? Ecco giunto il girone della “Psicologia dell’inganno”: dal ruolo delle funzioni cognitive alla teoria psicodinamica della bugia. Quest’ultima più che dare risposte conclusive sul bisogno di mentire, stuzzicherà nel lettore un’ulteriore riflessione, legata alla costruzione di uno spazio mentale interno in cui la bugia diventa segreto.

Proseguendo, le trame del labirinto cominciano a divenire fittissime, dando così la sensazione al lettore di doversi destreggiare in una rete simile ad una ragnatela: la rete social e le bugie virtuali che corrono lungo i fili dei network. La trasformazione dall’umano all’artificiale quante insidie può nascondere? Perché le bugie cosiddette virtuali si diffondono così velocemente e che impatto esse possono avere sulla costruzione del sé, sull’espressione emotiva, sulle dinamiche relazionali?

Ogni capitolo si apre con almeno due citazioni di carattere letterario o filosofico, cosa che già di per sé arricchisce il testo, rendendolo un sistema aperto ad infinite possibilità di ricerca e approfondimento: l’ottavo capitolo cattura sin da subito il lettore grazie al magistrale richiamo al romanzo-verità di Emmanuel Carrère; gli autori del testo così riportano Avrebbe preferito essere malato di cancro piuttosto che di menzogna-perché anche la menzogna era una malattia con la sua eziologia, i suoi rischi di metastasi, la sua prognosi riservata-ma il destino aveva voluto che si ammalasse di menzogna”.

Ed ecco il girone dedicato ai “Malati di menzogna”. Sono diverse le malattie di cui può soffrire la mente bugiarda; esse attaccano sia il corpo che la psiche e vanno dall’isteria al narcisismo patologico, mitomania, tradimento e slealtà, ipocrisia, impostura, le personalità multiple e soprattutto la psicopatia. Così come il “malato di verità” ecco il “malato di bugia”, abile maestro nell’utilizzo di tutti i meccanismi psichici con lo scopo di manipolare l’altro e raggiungere un suo segreto obiettivo.

“I sentimenti umani sono come le opere d’arte: possono essere il risultato di una simulazione. Tutto può essere simulato, la gioia, il dolore, l’odio, la malattia, la guarigione…persino l’amore” (La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore). E così come Virgin Oldman, protagonista del film, rimasto sospeso in un intricatissimo mosaico in cui verità e falso sono così vicini da riflettersi l’uno sull’altro, così Alberto Siracusano e Cinzia Niolu lasceranno alla fine a bocca aperta i lettori, ai quali verrà affidata la libera scelta tra le molteplici facce del falso e del vero.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Siracusano, A. (a cura di) (2023). Perché mentiamo. Cosa nascondono le bugie. Raffaello Cortina Editore.
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