L’immaginazione non si perde, ma si sviluppa
Generalmente si tende a credere che i bambini siano estremamente creativi e che con l’aumentare dell’età, questa creatività innata si riduca sempre più drasticamente.Tale concetto risulta distorto, poiché l’immaginazione non scaturisce già completamente formata dalla mente dei bambini, senza necessità di allenamento o di formazione, ma richiede, invece, il costante apprendimento di qualcosa di nuovo per espandersi. Ecco che con l’aumentare dell’età la fantasia non diminuisce, al contrario si rafforza.
I giochi e le attività svolte dai bambini sono meno fantasiose di quanto appaiano a prima vista
Sin dai 2 anni di età, quando i bambini giocano sembrano totalmente assorbiti da pensieri fantasiosi. Non a caso fanno giochi di finzione e si dilettano in innumerevoli attività manuali in grado di ricostruire storie fantastiche. Credono in personaggi dei film e nelle figure fantasiose che vengono tramandate dalle diverse culture, come Babbo Natale o la Befana.
Secondo Andrew Shtulman (2023), professore di scienze cognitive e di psicologia presso l’Occidental College e presidente del suo dipartimento di psicologia, mediante un’analisi più attenta e dettagliata, si nota come le attività da loro svolte risultino molto meno fantasiose di quanto possa sembrare a prima vista. Infatti, quando i bambini fingono, generalmente tendono a simulare delle attività che vedono svolgere da altre persone nel mondo reale, e quando costruiscono oggetti, di solito replicano oggetti comuni e ordinari. Anche il fatto di credere nelle figure fantasiose è un concetto appreso: i bambini accettano l’esistenza di questi personaggi per sentito dire, ma non li creano, semplicemente si adeguano a quello che viene proposto loro. Di fatto, non hanno gli strumenti per creare nuove possibilità, si limitano a replicarle. Gli strumenti derivano dalla conoscenza, che viene tramandata ai più piccoli da altri.
Ecco perché con l’aumentare dell’età si è più fantasiosi e capaci di creare novità straordinarie. Senza la conoscenza, la competenza e di conseguenza l’immaginazione degli adulti, non avremmo l’arte, la letteratura, l’architettura, la matematica, la medicina, la tecnologia e la scienza (Shtulman, 2023).
I bambini credono a tutto quello che gli viene detto?
Una tecnica ottimale per espandere l’immaginazione deriva dalla testimonianza di altre persone. La maggior parte della nostra conoscenza non deriva da esperienze personali vissute direttamente, ma da resoconti e affermazioni di coloro che hanno vissuto quel determinato evento. Per i bambini, la testimonianza risulta particolarmente preziosa, visto che hanno un database limitato di esperienze. A tale proposito, Woolley e Ghossainy (2013) hanno voluto indagare se i bambini credano veramente a tutto ciò che viene detto loro. Hanno chiesto al campione se fosse possibile mangiare un fulmine a cena o trovare un alligatore sotto il letto, e hanno scoperto che i bambini in realtà sono molto scettici riguardo alla veridicità di questi eventi. Dallo studio è emerso che i bambini negano la possibilità di eventi che violino le leggi fisiche e il senso comune, come trovare uno squalo nella vasca da bagno.
È vero che i bambini preferiscono la finzione e la fantasia alla realtà?
Spesso si tende a credere che i più piccoli preferiscano le storie di fantasia alle vicende ordinarie della vita reale. Non a caso, quasi tutta la letteratura per l’infanzia è ambientata in mondi fantastici, e narra di personaggi surreali e molto distanti dalla realtà. Diversi studiosi (Weisberg et al., 2013; Barnes et al., 2015; Thorburn et al., 2020) hanno voluto indagare approfonditamente questo argomento per comprendere meglio le reali preferenze dei bambini. È emerso che, concedendo loro la possibilità di scegliere tra una storia fantasy ed una storia realistica, questi sceglieranno la storia realistica e, allo stesso modo, tra una storia insolita ed una ordinaria, opteranno per quella ordinaria.
Risulta quindi molto chiaro che senza la fantasia degli adulti, il teatro, la letteratura e il cinema non esisterebbero, confermando ulteriormente quanto detto finora.
L’immaginazione non è un’abilità che si perde con il tempo, ma che si perfeziona e amplifica con l’istruzione e la conoscenza.
