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Cos’è l’ignoranza intenzionale e perché preferiamo non sapere

Approfondiamo il fenomeno dell’ignoranza intenzionale per comprendere perché viene messa in atto così frequentemente dalle persone

Di Lucia Salatini

Pubblicato il 21 Nov. 2023

Cos’è l’ignoranza intenzionale?

Per ignoranza intenzionale si intende una tipologia di ignoranza dovuta alla propria volontà piuttosto che derivante da impedimenti esterni. Una persona ignora volontariamente non perché sia difficile comprendere meglio la situazione, ma perché non vuole sapere, anche se sarebbe facile farlo (Wieland, 2017). Secondo una ricerca pubblicata dall’American Psychological Association (Vu et al., 2023) quando viene data alle persone la possibilità di sapere quanto le proprie azioni influenzeranno un’altra persona, il 40% dei soggetti sceglie deliberatamente di ignorare la risposta. In uno dei tanti compiti che i partecipanti di questo studio dovevano svolgere, venivano loro proposte due opzioni: potevano scegliere se ricevere una ricompensa moderata (5 dollari) oppure una ricompensa leggermente più alta (6 dollari). Se optavano per i 5 dollari, anche una terza figura anonima come un ente di beneficenza o un individuo, avrebbe ricevuto 5 dollari, se invece sceglievano la ricompensa da 6 dollari, l’altro destinatario avrebbe ricevuto solo 1 dollaro. Ad un gruppo di persone veniva offerta la possibilità di venire a conoscenza delle conseguenze delle loro scelte, mentre agli altri partecipanti venivano direttamente comunicate le conseguenze delle loro azioni. Come preannunciato, il 40% delle persone che aveva la possibilità di scelta, decideva di non venire a conoscenza delle conseguenze delle proprie azioni, e questa ignoranza intenzionale era direttamente collegata ad un minore livello di altruismo: i soggetti dello studio avevano il 15,6% di probabilità in più di essere generose quando venivano informate delle conseguenze della loro decisione rispetto a quando veniva loro consentito di rimanere ignoranti (Vu et al., 2023).

L’impatto dell’ignoranza intenzionale sul comportamento prosociale

Evitare deliberatamente di riconoscere l’impatto sociale delle proprie decisioni, ha un’influenza negativa significativa sul comportamento prosociale. In uno studio condotto da Niehaus, professore di economia presso l’università della California San Diego, è emerso che i donatori presso organizzazioni di beneficenza, nel tentativo di mantenere intatta la loro percezione di aiuto e sostegno attivo per delle buone cause, evitano intenzionalmente di sapere se l’organizzazione di beneficenza svolga effettivamente il suo dovere e se sia o meno efficiente (Niehaus, 2014).

Anche il fenomeno del cambiamento climatico risulta piuttosto esemplificativo. Nonostante sia scientificamente appurato che il cambiamento climatico esista, numerose persone sono convinte che invece non sia reale o che non sia causato dall’essere umano, rifiutandosi di comprendere come funzionano le cose e come potersi muovere per gestire nel proprio piccolo questo enorme problema (Hobson & Niemeyer, 2013). Altre ricerche hanno dimostrato come le persone tendono a mantenere un certo livello d’incertezza a proposito degli effetti delle loro azioni sugli altri individui, con l’obiettivo di giustificare delle decisioni egoistiche. In uno studio, infatti, è emerso che i partecipanti risultavano altamente riluttanti ad apprendere quanto le loro decisioni influenzassero le altre persone, ma, quando gli veniva reso noto che le loro scelte egoistiche potevano potenzialmente danneggiare il prossimo, allora la maggior parte delle persone si dichiarava disposta a sacrificare i profitti personali per favorire un risultato più giusto ed equo (Dana et al., 2007).

Perché mettiamo in pratica l’ignoranza volontaria?

Secondo numerosi ricercatori, le persone, spesso, mettono in atto comportamenti altruistici con lo scopo di mantenere un’immagine di sé positiva, volta all’altruismo. In numerosi casi, utilizzano l’ignoranza intenzionale come mezzo per mantenere quella specifica immagine di sé senza però dover davvero compiere atti di altruismo. L’ignoranza in questi casi, tutela la persona interessata e la sua reputazione, in quanto potrebbe giustificarsi sostenendo che avrebbe agito diversamente se avesse avuto piena informazione. A questo proposito, l’ignoranza volontaria, fornisce una vera e propria discolpa, poiché generalmente le persone che agiscono egoisticamente subiscono un giudizio ancora più grave quando sono pienamente informate delle possibili conseguenze rispetto a quando agiscono senza sapere e senza poter valutare i danni (Grossman & Van der Weele., 2017). Lo studio pubblicato dall’American Psychological Association (Vu et al., 2023), ha infatti dimostrato che le persone veramente altruiste, che agiscono con un sincero intento di aiutare e fare del bene e non con il mero obiettivo di mantenere un’immagine positiva di sé agli occhi altrui, scelgono deliberatamente di apprendere le conseguenze delle loro azioni.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Dana, J., Weber, R. A., & Kuang, J. X. (2007). Exploiting moral wiggle room: experiments demonstrating an illusory preference for fairness. Economic Theory33, 67-80. 
  • Grossman, Z., & Van der Weele, J. J. (2017). Self-image and willful ignorance in social decisions. Journal of the European Economic Association15(1), 173-217. 
  • Hobson, K., & Niemeyer, S. (2013). “What sceptics believe”: The effects of information and deliberation on climate change scepticism. Public understanding of science22(4), 396-412. 
  • Niehaus, P. (2014). A theory of good intentions. San Diego, CA: University of California and Cambridge, MA: NBER111
  • Vu, L., Soraperra, I., Leib, M., van der Weele, J., & Shalvi, S. (2023). Ignorance by choice: A meta-analytic review of the underlying motives of willful ignorance and its consequences. Psychological Bulletin149(9-10), 611.
  • Wieland, J. W. (2017). Willful ignorance. Ethical Theory and Moral Practice20, 105-119. 
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