expand_lessAPRI WIDGET

La svalutazione di sé e degli altri secondo la REBT

Come passare dalla svalutazione di sé e degli altri all'accettazione, in modo da promuovere il benessere psicologico

Di Maria Gazzotti

Pubblicato il 14 Set. 2023

Il caso di Federico

Federico ha un esame la prossima settimana, pensa e ripensa a cosa potrebbe andare storto, provando un forte stato di ansia. Se dovesse essere bocciato per lui significherebbe essere un fallito, non valere nulla. Assorto da questi pensieri non riesce a concentrarsi sullo studio, ma allo stesso tempo non esce con gli amici per non sottrarre tempo alla preparazione dell’esame. Passa quindi le giornate davanti a libri, appunti, schemi, ma rimane bloccato e questo alimenta ancora di più i suoi pensieri negativi e l’ansia. Si crea così un circolo negativo che si autoalimenta e interferisce con gli obiettivi che Federico si pone (passare l’esame). 

Ma perché il giudizio sulla preparazione di Federico in una materia specifica dovrebbe costituire un giudizio realistico del suo valore come essere umano? Perché un voto dovrebbe definire il valore di una persona?

Come già spiegato nell’articolo precedente, la sofferenza psicologica è legata ai pensieri irrazionali che facciamo, che la REBT definisce proprio irrational beliefs (credenze irrazionali), suddividendole in quattro tipologie: doverizzazioni, terribilizzazione, svalutazione di sé e degli altri, intolleranza alla frustrazione.

La tendenza a giudicare globalmente in modo negativo il valore delle persone può sfociare in depressione o senso di colpa se la valutazione è riferita a noi stessi o in rabbia e disprezzo se è riferita agli altri (DiGiuseppe, 2014).

I giudizi globali

Analizziamo i pensieri irrazionali che portano con sè un’autovalutazione negativa o la svalutazione dell’altro.

Ciò che è errato (irrazionale) in questa modalità di pensiero è la convinzione di poter giudicare le persone come buone o cattive, positive o negative, cosa impossibile dal momento che nessuno di noi è completamente buono o completamente cattivo; le uniche valutazioni eventualmente possibili sono quelle che riguardano il comportamento. Proprio per questo, lo scopo della REBT è quello di fare in modo che impariamo a distinguere tra la persona e il suo comportamento e a giudicare al massimo le azioni, ma non la persona.

La svalutazione di sé

Questo tema è delicato poiché spesso la valutazione di sé viene letta sulla base delle proprie capacità e della propria efficacia. Esempi di questi pensieri possiamo trarli dal caso di Federico, presentato sopra: “Sono un incapace”, “Sono un fallito”“Non valgo nulla”.

Quando si affrontano questi pensieri in terapia, il rischio è di cercare di confutarli e dimostrare che sono errati cercando prove e controprove, dimostrando per esempio al paziente che egli è di valore in quanto “capace”, “in grado di”.

Cosa succede però se in una determinata circostanza la persona non è effettivamente in grado di svolgere un compito o commette un errore? Se il lavoro terapeutico puntasse su questi aspetti, la salute mentale della persona rischierebbe di essere troppo legata alle circostanze e di basarsi su dati esterni più che su una consapevolezza interna duratura nel tempo e indipendente dal contesto.

La svalutazione dell’altro

Sebbene sia meno comune che una persona giunga in terapia perché svaluta gli altri, è anche questa una modalità di pensiero irrazionale che si lega ad emozioni disfunzionali. Si tratta di una circostanza forse meno frequente in psicoterapia poiché chi tende a svalutare gli altri vede in loro, e non in se stesso, qualcosa che non va, di fastidioso, sbagliato o inaccettabile.

Quando entriamo in contatto con qualcuno attiviamo più o meno consapevolmente una serie di pensieri, emozioni, memorie e schemi interpersonali che ci permettono di orientare comportamenti e scopi possibili. La modalità in cui entriamo in relazione genera determinate risposte negli altri, e, svalutare l’altro in modo aperto o nella nostra mente può creare difficoltà interpersonali o malessere per entrambe le persone coinvolte (Manfredini, 2016).

Solo dopo essersi reso conto degli effetti che questi pensieri hanno sulle proprie relazioni interpersonali (es. distacco, rifiuto) o sulle proprie emozioni (es. rabbia, disgusto), l’individuo arriva a riconoscere di voler cambiare qualcosa di sé.

Cosa fare per evitare la svalutazione di sé o degli altri?

Ellis propone in alternativa ai giudizi globali l’accettazione incondizionata di se stessi, degli altri e della vita. Siamo troppo complessi per poter dire di noi stessi o degli altri che siamo buoni, cattivi, persone di successo o falliti. La REBT quindi punta a passare dall’autosvalutazione all’autoaccettazione e dalla svalutazione degli altri alla loro accettazione.

L’assunto da tenere a mente è che non si può determinare il valore di un essere umano, generalizzando a partire da azioni e comportamenti specifici, in quanto questo risulterebbe illogico. Invece che portare il paziente a valutare se stesso in modo positivo, Ellis vuole portarlo ad astenersi dal giudizio, solo così sarà possibile smussare la tendenza a giudicare e ad attribuire un valore, a sé e agli altri.

Per concludere, quindi, “la REBT promuove l’accettazione incondizionata di noi stessi, basata sul riconoscimento dei nostri limiti e sulla rinuncia a qualunque giudizio, sia esso positivo o negativo” e propone di utilizzare la stessa prospettiva anche nei confronti dell’altro (DiGiuseppe, 2014).

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Maria Gazzotti
Maria Gazzotti

Redattrice di State of Mind

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • DiGiuseppe, R.A., Doyle, K.A., Dryden, W. & Backx, W. (2014). Manuale di terapia razionale emotiva comportamentale. Raffaello Cortina Editore.
  • Manfredini, M. (2016) Ipercritica nel narcisista: attacco o difesa?. State of Mind.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
ABC: fare ordine tra eventi, pensieri, emozioni e comportamenti in terapia
ABC UPGRADE: il metodo base della terapia cognitiva, e cosa ci permette di scoprire la “tendenza di comportamento”

La tecnica dell'ABC permette di realizzare come le emozioni scaturiscano dalle nostre valutazioni sugli eventi che viviamo e non dalla situazione in sé

ARTICOLI CORRELATI
Jingle REBT: affrontare le credenze disfunzionali – Christmas edition

Guida ironica per affrontare le credenze disfunzionali che si nascondono sotto l’albero attraverso la REBT

Terapia di esposizione e microbiota intestinale: verso una nuova psicologia clinica integrata e di precisione 

La comunità scientifica ha iniziato a chiedersi se si possa riscontrare qualche relazione tra il microbiota e i processi di estinzione della paura

WordPress Ads
cancel