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L’inclusione scolastica in Italia (2021) a cura di Canevaro, Ciambrone e Nocera – Recensione

Il processo di inclusione scolastica è fonte di difficoltà nella sua realizzazione, e, più che una realtà data, è un obiettivo da raggiungere

Di Marco Nicastro

Pubblicato il 27 Lug. 2023

L’inclusione scolastica

Si sente parlare continuamente di inclusione a scuola, spesso dandola ormai per assodata. D’altronde come non farlo nel paese che, unico in Europa, da diversi decenni ha scelto la strada dell’inclusione totale di tutti gli alunni con disabilità nelle classi ordinarie?

Tuttavia, nonostante la forza etica di questo intento, l’inclusione è un processo oneroso: lo è per le casse dello Stato (l’Italia è il paese che spende di più in Europa), lo è per le energie che richiede al personale scolastico. Proprio perché oneroso, tale processo è fonte di difficoltà nella sua realizzazione pratica, e difatti includere realmente a scuola, più che essere una realtà data, è spesso un obiettivo da raggiungere.

Quali ostacoli nel raggiungere l’inclusione scolastica?

Perché? Probabilmente sia a causa della carenza di risorse e investimenti nella scuola –che ha subito tagli al personale sotto forma di riorganizzazione a partire dalla riforma Moratti del 2003– sia per una scarsa formazione degli insegnanti di sostegno ma anche, in generale, di tutto il personale della scuola sulle specifiche modalità didattiche ed educative da attuare con gli alunni e gli studenti caratterizzati da diversi tipi di disabilità.

Tale situazione, del resto, è paradossale, perché nonostante si parli da tempo di specializzazione nel sostegno didattico, con percorsi ad hoc, niente di tutto questo è stato realmente fatto, e tali percorsi consistono solo in alcuni mesi di formazione (i cosiddetti TFA) in cui si studiano molte cose in modo affrettato, spesso su slide o dispense, al fine di poter conferire il titolo abilitante al docente e inserirlo quanto prima nelle graduatorie di prima fascia, data la carenza di docenti di sostegno nelle nostre scuole.

Né sembra aver migliorato le cose la formazione obbligatoria che gli insegnanti devono fare in servizio, probabilmente per la qualità dei corsi che vengono proposti nelle piattaforme ufficiali, ma anche per una difficoltà dei docenti a orientarsi verso quelli più utili (che non significa necessariamente più cari), o infine per una scarsa volontà degli stessi di fare una formazione seria e impegnativa.

Ma l’inclusione fatica a realizzarsi anche a causa dei tagli alle risorse del settore sanitario pubblico (duramente colpito negli ultimi 20 anni al pari della scuola), con una riduzione del numero di professionisti sanitari che si occupano direttamente o indirettamente dei bambini con disabilità e delle loro famiglie. Ciò fa sì che non si possa realizzare quella rete professionale che sola può garantire l’inclusione scolastica e sociale dell’alunno con disabilità.

La struttura del libro

Tali questioni vengono affrontate in “L’inclusione scolastica in Italia”, libro a cura di Canevaro, Ciambrone e Nocera (Erickson, 2021), che vede i contributi di alcuni tra i massimi esperti di inclusione del nostro Paese.

Dopo i primi capitoli in cui viene fatto un ampio excursus della storia dell’inclusione in Italia, ne seguono altri in cui si parla delle diverse forme di disabilità più o meno gravi che richiedono misure didattiche ed educative specifiche (dalle disabilità intellettive, all’autismo, all’ADHD ai vari tipi di BES), fornendo in modo sintetico utili indicazioni ai docenti per orientarsi nella loro pratica quotidiana e verso eventuali approfondimenti teorici.

Concludono il testo alcuni capitoli di approfondimento sul nuovo sistema internazionale di classificazione degli stati di salute e malattia (ICF) – punto di riferimento da qui in avanti per la stesura del PEI e del Profilo di funzionamento dell’alunno – e di riflessione critica sul concetto di inclusione a scuola e sulle risorse territoriali a cui i docenti possono far riferimento per migliorare nel lavoro quotidiano.

Conclusioni

Un libro di cui credo si sentisse il bisogno, che mette ordine in un campo complesso e di difficile attuazione e che può fungere da guida per tutti i docenti. Un testo che, grazie al carattere molto aggiornato dei contributi (a livello sia teorico che normativo), alla sua chiarezza e al taglio pratico, dovrebbe far parte delle biblioteche delle scuole italiane di ogni ordine e grado.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Canevaro A., Ciambrone R., Nocera S. (a cura di), L’inclusione scolastica in Italia. Percorsi, riflessioni e prospettive future, Erickson, Trento 2021.
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