Che cosa significa BES?
La sigla BES significa Bisogni Educativi Speciali (BES) e indica particolari esigenze educative che alcuni alunni e studenti possono presentare e che possono rendere il percorso scolastico di apprendimento difficoltoso. Tali esigenze possono essere permanenti oppure temporanee ed essere dovute a motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali.
Quali sono i Bisogni Educativi Speciali?
Il M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione e del Merito) divide i BES in 3 categorie:
- disabilità (es. patologie genetiche, patologie che interessano la sfera sensoriale, disturbi dello spettro autistico, patologie che possono compromettere la sfera cognitiva, determinare ritardi mentali o che determinano disturbi del linguaggio);
- disturbi evolutivi specifici (es. DSA, ADHD, deficit di linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit della coordinazione motoria, borderline cognitivi);
- condizioni dovute a svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale (es. dovute alla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse)
Alunni e studenti plusdotati rientrano nei BES?
Gli alunni e gli studenti plusdotati sono individui ad alto potenziale intellettivo (con un Q.I. superiore a 130); in ambito internazionale vengono chiamati Gifted children.
Il M.I.U.R. conferma che è possibile considerare tali individui nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali. Pertanto il Consiglio di Classe (nella scuola secondaria) o il Team Docenti (nella scuola primaria) possono adottare nei confronti di alunni e studenti plusdotati “metodologie didattiche specifiche in un’ottica inclusiva, sia a livello individuale sia di classe, valutando l’eventuale convenienza di un percorso di personalizzazione formalizzato in un PDP”.
È quindi a discrezione della Scuola considerare o meno come soggetto con BES un individuo plusdotato, valutando il caso specifico.
Esiste una certificazione BES?
I BES non sono una categoria clinica e non possono essere certificati: non esiste la diagnosi di BES né un codice nosografico che li identifichi in quanto BES.
Tuttavia i bisogni educativi speciali di un alunno possono derivare da condizioni o disturbi che possono essere certificabili; nello specifico:
- disabilità (Legge 104/92)
- DSA (Legge 170/2010)
- disturbi classificati nei manuali diagnostici di riferimento quali l’ICD (International Statistical Classification of Diseases) e il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders)
Chi stabilisce se un alunno o uno studente ha un BES?
Un alunno o uno studente viene identificato come BES quando il percorso di apprendimento è a tal punto difficoltoso da necessitare di una didattica personalizzata.
La Nota prot. N° 2563 del 22 Novembre 2013 del M.I.U.R. specifica che “Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche”.
Pertanto è la scuola a individuare gli alunni con BES sulla base di considerazioni di natura didattica o pedagogica o su eventuali indicazioni del clinico, e a predisporre, attraverso il team docenti (per la scuola primaria) o il consiglio di classe (per la scuola secondaria), le misure da adottare.
Quale normativa tutela i BES?
Gli alunni o studenti con BES sono tutelati:
- dalla specifica legge sui DSA (L.170/2010)
- dal decreto D.M.5669 del 12 luglio 2011 con le allegate Linee guida
- dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e successive circolari (es. La Circolare Ministeriale n. 8 prot. 561 del 6 marzo 2013)
La normativa che tutela il diritto allo studio degli alunni e studenti con BES è stata ispirata dalla legge 170/2010 che tutela il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA, come riportato dal decreto D.M.5669 del 12 luglio 2011: “Le scuole […] possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010”.
La Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 intitolata “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” afferma che “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
A cosa hanno diritto gli alunni e gli studenti con BES?
La scuola deve rispondere ai bisogni educativi speciali degli alunni e degli studenti con BES fornendo a ciascuno una risposta adeguata e personalizzata volta a sostenere l’apprendimento durante il ciclo di studi. Sono pertanto previste tutte le misure di intervento già individuate per gli alunni e gli studenti con DSA, come i piani didattici personalizzati (PDP), le misure dispensative, gli strumenti compensativi e le valutazione ad hoc.
Tuttavia la risposta della scuola alle esigenze particolari degli alunni e studenti con BES non deve necessariamente essere formalizzata, ma dipende dai casi. Infatti, sebbene in presenza di un BES il PDP sia lo strumento da privilegiare, la sua stesura è obbligatoria solo in presenza di una disabilità o di un DSA. Nello specifico:
- in caso di diagnosi di disabilità (individui tutelati dalla legge 104/92): predisposizione obbligatoria del Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.);
- in caso di diagnosi di DSA (individui tutelati dalla Legge 170/10 e dal DM 5669 12/7/2012): predisposizione obbligatoria del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.);
- in caso di diagnosi di ADHD, Disturbi del Linguaggio, Disturbi della coordinazione motoria o non-verbali, ecc.: predisposizione del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) a discrezione della scuola;
- in presenza di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: predisposizione del Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.) a discrezione della scuola.
La normativa sui BES si applica anche agli studenti universitari?
All’università sono tutelati gli studenti con BES che hanno una certificazione DSA e che quindi possono continuare a usufruire delle misure previste dalla Legge 170/10.
La normativa sui BES si applica anche agli studenti delle scuole serali?
Al momento non esiste alcuna normativa a riguardo.
Differenza tra DSA e BES
I DSA o Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dislessia, Discalculia, Disgrafia e Disortografia) sono disturbi permanenti che rendono il percorso scolastico di apprendimento difficoltoso. Per questo motivo fanno parte dei BES, i Bisogni Educativi Speciali, e rappresentano, assieme alle disabilità e alle condizioni dovute a svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, una delle tre sotto-categorie che compongono i BES.
A differenza dei BES, che non sono una categoria clinica diagnostica bensì una definizione pedagogica, i DSA possono essere certificati con uno specifico codice nosografico.
Esiste quindi la diagnosi di DSA, non esiste la diagnosi di BES.
Bibliografia:
- Ministero dell’Istruzione (n.d.). Bisogni Educativi Speciali. Disponibile qui
- CNOP (2016). I DSA e gli altri BES. Indicazioni per la pratica professionale. Disponibile qui
- Nota prot. N° 2563 del 22 Novembre 2013. Disponibile qui
- Gazzetta Ufficiale (2010). Specifica legge sui DSA. Disponibile qui
- Decreto D.M.5669 del 12 luglio 2011. Disponibile qui
- Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012. Disponibile qui
- Circolare Ministeriale n. 8 prot. 561 del 6 marzo 2013. Disponibile qui