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Cos’è l’evitamento e come possiamo superarlo

L'evitamento si configura come una strategia di coping inefficace, tende ad aumentare lo stress e non aiuta a confrontarci con il problema

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 26 Lug. 2023

Che cos’è l’evitamento?

L’evitamento rappresenta in certi casi una strategia di coping disadattiva in cui apportiamo modifiche al nostro comportamento al fine di non pensare, sentire o fare cose che percepiamo come difficili da gestire. Consiste essenzialmente nel cercare una via di fuga dalle fonti di stress piuttosto che affrontarle. Sebbene possa sembrare allettante evitare lo stress come mezzo per ridurlo, questa non è sempre una soluzione efficace.

Quando si ricorre all’evitamento?

Diverse motivazioni spingono le persone a optare per l’evitamento anziché affrontare lo stress. Una di queste è che inizialmente sembra offrire un’opportunità per evadere da pensieri e situazioni che scatenano ansia e altre emozioni negative. Il persistere della messa in atto di questa risposta allo stress, però, tende ad aggravare l’ansia stessa, peggiorando la situazione complessiva (Hofmann & Hay, 2018). Le persone predisposte all’ansia potrebbero aver imparato precocemente ad evitare, rendendo più difficile l’apprendimento di strategie proattive. Se queste modalità di comportamento sono state acquisite durante la crescita, possono diventare abitudini consolidate nell’età adulta. Tuttavia, ciò non implica che l’evitamento debba rimanere il principale approccio alla gestione dello stress.

Perché l’evitamento non è salutare

L’evitamento si configura come una strategia inefficace in quanto tende ad aumentare lo stress e non ci aiuta a confrontarci con le radici del problema. La procrastinazione rappresenta un chiaro esempio di questa dinamica. Quando ci troviamo di fronte a un compito o una sfida stressante, potremmo cadere nella trappola dell’evitamento, ritardando o rimandando l’azione necessaria. Ciò non è utile a risolvere il problema, ma anzi contribuisce ad accumulare ulteriore stress e difficoltà. L’accumulo dello stress deriva principalmente dal fatto che, alla fine, non siamo in grado di completare adeguatamente il compito o il lavoro a causa della mancanza di tempo sufficiente che ci siamo assegnati. Nonostante alcune persone possano essere più produttive sotto la pressione di una scadenza imminente, tale approccio non rappresenta quello meno stressante per gestire una situazione. Questo è anche dovuto al fatto che, quando le persone utilizzano questa strategia per evitare qualcosa che genera ansia, finiscono spesso per creare una situazione in cui devono affrontare l’ansia in misura maggiore.

Possiamo superare tale esito adottando una strategia di coping più attiva, anche se può risultare difficile all’inizio. Prendiamo ad esempio un conflitto che può generare ansia. Se cerchiamo di evitare il conflitto evitando le conversazioni, potremmo avere l’impressione di ridurre i livelli di stress. Tuttavia, alla fine, la maggior parte delle nostre relazioni – che siano con amici, persone care o colleghi – inevitabilmente si troverà ad affrontare disaccordi, malintesi o altre situazioni conflittuali che richiedono una risoluzione. Se si evita di affrontare le conversazioni necessarie per risolvere un conflitto nelle fasi iniziali, questo può ingigantirsi e portare maggiori livelli di stress nella relazione. In alcuni casi, un conflitto irrisolto può addirittura porre fine a una relazione. Se ciò accade, potremmo sviluppare ansia per qualsiasi tipo di conflitto, in quanto la nostra esperienza potrebbe averci fatto credere che anche un piccolo conflitto possa porre fine a una relazione. Questo schema può essere applicato anche ai nostri pensieri. Quando cerchiamo di trovare una via d’uscita alle situazioni negative per evitare di essere feriti, ci impegniamo a pensare a una soluzione piuttosto che ad agire.

Strategie alternative all’evitamento

Se ci accorgiamo di usare l’evitamento, l’ideale sarebbe sostituire questi comportamenti con strategie di coping attive.

Comprendere il comportamento di evitamento

È essenziale acquisire una comprensione chiara dell’evitamento e delle ragioni per cui si è radicato nella nostra vita. Riconoscere il motivo per cui l’evitamento può comportare conseguenze indesiderate ci darà gli strumenti necessari per adottare un approccio dinamico ed efficace per fronteggiare lo stress.

Riconoscere quando lo si usa

Una volta che saremo in grado di accorgerci dei comportamenti di evitamento, potremo iniziare a lavorare per fermarci e sostituire questi comportamenti con altri più adattivi.

Fare piccoli passi

Può capitare che la prospettiva di affrontare una situazione stressante possa apparire travolgente. Tuttavia, intraprendere il primo passo può renderla più affrontabile. Apportare una piccola modifica al nostro comportamento ci consente di progredire nella direzione desiderata.

Identificare le opzioni di coping attivo

La prossima volta che ci troviamo di fronte a un fattore di stress, possiamo fare una pausa e guardare le nostre opzioni. Possiamo riformulare i nostri pensieri e individuare risorse che non sapevamo di avere? Possiamo riconoscere nella situazione benefici nascosti che all’inizio non vedevamo? Possiamo affrontare la situazione da un punto di vista mentale che non preveda l’evitamento? Ci sono strategie che possiamo utilizzare attivamente per fare qualcosa di diverso e influenzare positivamente la nostra situazione?

Chiedere aiuto

Se incontriamo delle difficoltà ad apportare cambiamenti o non sappiamo da dove cominciare, le competenze e il sostegno di uno psicoterapeuta potrebbero aiutarci. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), in questo caso, può fare una differenza importante se desideriamo sostituire i nostri vecchi modi di pensare o agire e imparare ad affrontare lo stress con altri più efficaci.

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