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Affetti e relazioni nell’infanzia. La socialità nei contesti 0-6 (2023) – Recensione

"Affetti e relazioni nell’infanzia" si sofferma sulle diverse esperienze e sfaccettature relazionali che il bambino sperimenta nei contesti educativi

Di Loredana Paradiso

Pubblicato il 04 Mag. 2023

Il libro di Emma Baumgartner “Affetti e relazioni nell’infanzia. La socialità̀ nei contesti 0-6” edito da Carrocci esplora il tema dell’affettività e delle relazioni sociali nei servizi per l’infanzia in un percorso di analisi che pone in relazione la ricerca in psicologia dello sviluppo e l’esperienza degli educatori e docenti che accolgono e si prendono cura dei bambini nei nidi e nelle scuole dell’infanzia.

 

 Una proposta teorica che intende offrire modelli e spunti in grado di guidare e orientare il lavoro educativo nei servizi educativi sul tema degli affetti e delle relazioni. Il focus di osservazione sono le molteplici relazioni che si sviluppano nei diversi momenti della giornata dei servizi educativi dall’accoglienza, al rapporto con le educatrici, con il gruppo e i pari, dai momenti della cura, a quelli di esplorazione e gioco prestando attenzione anche a quelle verso i bambini con bisogni speciali e con background migratorio.

La finalità dell’autrice è di accompagnare il lettore in un percorso di conoscenza e riflessione attraverso tre parole chiave: “osservare”, “riflettere” e “restituire”, che dovrebbero guidare il lavoro educativo e che rappresentano anche la struttura della riflessione pedagogica in ogni ambito e livello di lavoro, da quello con i bambini, con il gruppo, a quello con le famiglie.

A partire da questa premessa, il libro sviluppa il tema dell’affettività e della socialità del bambino nei contesti educativi in sette capitoli che esplorano le diverse esperienze e sfaccettature relazionali.

Il primo capitolo affronta l’affascinante tema degli affetti nella prima infanzia: il punto da cui si muove la riflessione pone in relazione l’affettività, le prime interazioni sociali anche attraverso l’esperienza motoria, sino al significato e alla funzione del legame di attaccamento nei servizi per l’infanzia. Centrale è l’analisi del ruolo dell’adulto in particolare nelle situazioni di cura in funzione della prospettiva dell’attaccamento, passaggio decisivo rispetto al tema della persona di riferimento al nido e nella scuola dell’infanzia.

Il secondo capitolo presenta il concetto delle cornici di interazione dagli “affetti consapevoli sé-altro”, alla matrice interpersonale della soggettività descrivendo le prime interazioni sociali del bambino nella relazione con la madre come i processi che fondano l’esperienza dello sviluppo di sé come persona. Analizza il fenomeno del “dice che” nell’ambito della relazione madre e bambino durante l’allattamento, ovvero il modo in cui il caregiver entra in relazione con il bambino come una persona dotata di intenzionalità. In particolare, si evidenzia la capacità della madre di comprendere il suo stato, di denominarlo (“è stanco”, “vuole mangiare”), di adattarsi al suo ritmo di suzione creando, di fatto, “la grammatica della comunicazione umana”. In questi scambi relazionali il caregiver è in grado di agganciare il bambino e di iniziare un dialogo attraverso le “preziose parole senza senso”. Successivamente, l’autrice analizza la relazione tra adulti e bambini e in particolare il ruolo di predisporre una cornice di allevamento che il bambino riconosce nella sua esperienza e che rappresenta un patto implicito.

Il terzo capitolo affronta il tema del linguaggio degli adulti nella delicata processualità che coinvolge le parole con e sui bambini: un tema interessante e molto importante nella formazione del bambino, dall’affettività e alla socialità, che spesso non viene osservato, rilevato e monitorato.

Il quarto capitolo entra nel merito della qualità della relazione con l’adulto nei servizi 0-6, con un’attenzione particolare alla scuola dell’infanzia. L’osservazione e l’esperienza dimostrano la centralità di una relazione educativa per sostenere il bambino nell’esplorazione dell’ambiente fisico e sociale. L’analisi delle relazioni tra insegnante e bambino nella scuola dell’infanzia conduce alla definizione delle diverse dimensioni di qualità affettiva, dalla dimensione del supporto, alla dimensione del conflitto, alla dimensione della dipendenza. L’autrice si addentra nei criteri per la valutazione della qualità affettiva della relazione insegnante-bambino passando dall’analisi dell’osservazione “Con gli occhi dell’insegnante“ e “Con gli occhi dei bambini”.

 Si prosegue nel quinto capitolo ad analizzare le relazioni sociali tra i bambini esplorando i comportamenti e le relazioni che si creano tra i bambini: ecco che il gruppo di pari si presenta come un luogo relazionale in cui sono connessi processi relazionali multipli, quelli propriamente di imitazione, di riconoscimento reciproco, di condivisione, di conflitto, di segregazione di genere nelle diverse connotazioni possibili.

È da questa riflessione che si entra nel tema della sensibilità interpersonale presentata nel sesto capitolo dove si affronta il comportamento di gentilezza, della premurosità e della sensibilità interpersonale, sino alla descrizione delle azioni e di interventi di potenziamento socio-affettivo.

Nel settimo capitolo si presenta il tema della cura verso i bambini con bisogni speciali o con esperienza di migrazione, analizzando anche le esperienze e gli studi sperimentali che dimostrano come il bambino percepisce le diversità ed è in grado di adattare il proprio comportamento sociale. Un tema chiave in funzione delle relazioni con i bambini con bisogni speciali sino al confronto con la disabilità, le diversità culturali e tutti i processi legati all’inclusione e interculturalità.

Al termine del libro l’autrice propone un’appendice rivolta a presentare alcune indicazioni per l’osservazione e per la riflessione-apprendimento per la propria esperienza di adulto “educante”, nello sforzo di osservare la realtà anche dal punto di vista dei bambini. Un approccio che consente di osservare e focalizzare l’attenzione non solo sul comportamento del bambino ma anche sul suo mondo interno. L’autrice propone uno schema che riprende il format del “diario” libero, aperto a racconti, annotazioni senza alcuna finalità di esaustività o di controllo in categorie, se non l’indicazione procedurale di definizione del tempo e dello spazio (situazione, data e ora). A questo punto l’autrice presenta i diversi punti dell’osservazione che possono essere riportati nel diario e che rappresentano uno schema guida, note metodologiche su come iniziare un diario: il primo anno di vita, gli anni a seguire (relazioni sociali, affetti, attività motoria, parole, esplorare, abitare lo spazio, tempi, ritmi e attenzione, gioco simbolico e tecnologie).

Un excursus teorico ed esperienziale che sollecita continuamente a un lavoro di conoscenza, apprendimento e riflessione, consolidando i modelli di osservazione e analisi del comportamento del bambino nei diversi livelli e ambiti relazionali con il bambino, il gruppo e le famiglie.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Baumgartner, E. (2023). Affetti e relazioni nell’infanzia. La socialità nei contesti 0-6. Carocci Editore.
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